Vibo, depositi costieri. Italia Nostra: “I tre cerchi concentrici di cui nessuno parla”

VIBO VALENTIA – DEPOSITI COSTIERI
I TRE CERCHI CONCENTRICI DI CUI NESSUNO PARLA

E’ appena di qualche giorno fa, 16 luglio, la notizia che la Meridionale Petroli intenderebbe rimanere là dov’è, a Vibo Marina, per altri vent’anni.
E’ notizia, ricorrente da qualche mese ed ancora pure ieri riecheggiata, che l’Amministrazione comunale NON voglia che i depositi costieri rimangano a Vibo Marina, ma che li voglia “delocalizzare” nella frazione Portosalvo, al più concedendo una proroga di un anno.
Non è notizia che qualcuno abbia fatto cenno anche ai depositi ENI, in località Pennello di Vibo Marina, anch’essi impianti R.I.R., cioè a Rischio di Incidente Rilevante, perché, appunto, nessuno dell’Amministrazione comunale vi ha mai fatto cenno in tutti questi mesi ed ancora ieri.

Ma ancor più grave è che nessuno – né da quando è stato eletto il Sindaco Romeo, né da quando era in carica la Sindaca Limardo, sebbene entrambi, in quanto Sindaci ne avessero e, quanto all’attuale Sindaco, ne abbiano ancora obbligo informativo nei confronti di noi tutti cittadini che abitiamo a Vibo Marina – abbia fatto cenno al fatto che ogni impianto R.I.R., quindi sia quello della Meridionale Petroli sia quello dell’ENI s.p.a., ovunque venga collocato, comporti che si abbiano tre cerchi concentrici intorno ad essi.
Nel primo cerchio, avente raggio di 200 ml, in caso di incidente (p.es flash fire) il danno alle cose, alle persone e all’ambiente è sicuro, così com’è certa l’elevata mortalità per chiunque si trovi in quel raggio.
Nel secondo cerchio, avente raggio di 400 ml, gli impatti di danno sono pure certi, ma produrranno non la morte, ma solo lesioni irreversibili.
Nel terzo cerchio, avente raggio di 800 ml, gli impatti saranno “di attenzione” ed i danni saranno reversibili.

Ciò sta scritto e rappresentato graficamente nella Tavola n. 5 – Sistema Insediativo – Misure di mitigazione delle aree a rischio tecnologico di incidente rilevante, redatta nel marzo 2018 e facente parte del PSC di Vibo Valentia, approvato il 27 luglio 2020 ed attualmente vigente.
Ed ancor prima quei tre cerchi concentrici sono descritti (tutti e tre) e rappresentati (solo i primi due cerchi) nei loro effetti letali o di danno nel Piano di Emergenza esterno redatto dal Prefetto di Vibo Valentia nell’anno 2017 e poi reso definitivo nel febbraio 2018 (sembra non più aggiornato, nonostante il termine di legge triennale).
Tali tre cerchi, nel caso della Meridionale Petroli, coprono quasi il 50% di Vibo Marina, ma, attesa la vicinanza dell’impianto ENI e l’eventuale effetto domino, ben si può dire che i cerchi vengano ad interessare quasi il 70% di chi abita a Vibo Marina.
Se si tiene presente tutto ciò, nonché gli obblighi di dare informazione a chiunque si trovi nelle tre zone o nei tre cerchi dei rischi che sta correndo o di come dovrebbe comportarsi, se sentisse un determinato suono d’allarme, allora si comprende come sia stucchevole o ipocrita discettare di compatibilità con le attività turistiche dei depositi della Meridionale Petroli e dell’impianto Eni.

Ovvero come sia sterile discettare del rilancio turistico e di tutela della salute e della sicurezza di Vibo Marina, qualora non ci si ponga anche il problema dei gravi impatti (ambientali, sulla salute umana e sulla sicurezza) dell’impianto ENI, perché “il Pennello” è anche ed ancora Vibo Marina.
Rappresenta, invece, un pilatesco “sacrificio da figli di un Dio minore” quello di indicare Portosalvo quale sede alternativa della Meridionale Petroli: i tre cerchi concentrici dovranno essere tracciati e fatti rispettare anche lì, con tutti i rischi che essi implicheranno per quei nostri concittadini.

L’obiettivo dell’Amministrazione Comunale, se ha davvero a cuore la sorte di tutti i suoi cittadini e del piccolo e straordinario Cristian La Gamba, che proprio avantieri ha scritto una apposita lettera al Sindaco sul disagio e sulla paura di vivere accanto all’Eni, deve essere, quindi, quello di eliminare quei tre cerchi concentrici da tutto il nostro territorio, sebbene (ma qui è solo pura ironia) ciascuno di noi delle Marinate, in tutti questi anni, grazie ai predetti impianti, si sia riempito di denari (in lire ed in euro) da sfondarsi le tasche e da sentirsi come Paperon de’ Paperoni.
Ecco perché la voce di noi cittadini e dei nostri amministratori pubblici deve essere corale e compatta per il “No”: né a Vibo Marina, né a Portosalvo.
Italia Nostra, sezione di Vibo Valentia, ha iniziato a fare, con questa sua prima odierna nota, la sua parte, come riconosciuto ente esponenziale di interessi collettivi diffusi.

Vibo Valentia, 17 luglio 2025
ITALIA NOSTRA a.p.s.
Sezione di Vibo Valentia
Presidente f.f. – Avv. Alessandro Caruso Frezza