di Rocco Tripodi
Tra mille dirigenti, funzionari, rappresentanti del governo sul territorio, commissari, politici e loro grandi sostenitori con forte “ascendente decisionale”, non c’è nessuno che voglia prendere a cuore l’incredibile penosa vicenda della FARMACIA TERRITORIALE a Vibo Valentia.
Vicenda che ha dell’incredibile per la gestione a dir poco indecente per durata, per l’estrema importanza del servizio e per il delicatissimo (in una Società che vuole essere annoverata tra quelle civili) stato di salute dei fruitori del servizio in questione. Mi chiedo come sia possibile che un intero apparato che muove settori, competenze, enti, rappresentanze sindacali e politiche di ogni schieramento a livello locale, regionale e nazionale, sia irrimediabilmente malato di permanente e congenita insensibilità , tanto da “marcare visita, presentando, disciplinatamente, certificati di giustificazione per la loro assenza e inabilità al lavoro?”.
Ricordiamo che queste categorie elencate non sono Associazioni caritatevoli tantomeno Organizzazioni non governative con personale che opera gratuitamente su base volontaria. Ma gente che gode a vario titolo (non necessariamente per meriti) di remunerazioni cinque, dieci e più volte ancora superiori ad una pensione dei tanti anziani che scontano, come se non bastasse, la colpa di appartenere ad una categoria non protetta, perciò condannati, tra impedimenti e disagi, a penare nel tentativo di accedere a farmaci salvavita. Quasi a volere evidenziare che se pur concessi generosamente a titolo gratuito, gli spetta di patire l’umiliazione di essere percepiti da questo sistema che mal li tollera come dei QUESTUANTI PARASSITI.
E se invece fosse sufficiente un ligio e nei secoli fedele, semplice appuntato, o un portantino con specchiata professionalità in ambito ospedaliero, o anche uno scrupoloso operatore ecologico avvezzo a far pulizia in ogni luogo? Perché non provare? Dovesse andar male, risparmieremmo comunque un fottio di denari. Â
Tutti minacciano mobilitazioni , interrogazioni, denunce, ma a chi?Â
Alla fine a se stessi . Di fatto, trattandosi di piaga antica, quella della sanità  pubblica, che si tramanda da diversi decenni, è impossibile individuarne un solo colpevole, per cui, senza tema di essere accusato di qualunquismo, si può affermare che dello sfascio attuale, se pure con accanimento diverso, a livello locale, regionale e nazionale, ne sono responsabili tutti quelli che ci hanno governato in questi decenni. Un tempo, a fronte di grandi disastri si interveniva mettendo delle PEZZE che da provvisorie finivano col diventare permanenti. Oggi, come è avvenuto all’esterno della farmacia territoriale, si corre ai ripari limitandosi ad installare una ridicola TETTOIETTA.Â
Gli attuali locali della Farmacia non è che vanno adeguati. Vanno cambiati perché improponibili e irrispettose nei confronti di utenti con patologie terminali, i quali hanno diritto a servizi che tengano conto del loro stato di salute, che abbiano criteri di accoglienza adeguati, servizi confacenti a norma e puntualita’ per i ritiri. Una urgente ottimizzazione delle procedure, con modalità semplificate nella interrelazione tra struttura e pazienti. Â
Lo spettacolo di questi ultimi mesi si è rivelato indegno agli occhi di tutti, tranne che dei responsabili vecchi e nuovi che rinviano, cercano scuse o non rispondono. Quello che si vede in quel cortiletto-accesso agli sportelli della farmacia sembra una prova, una esercitazione di quella che potrebbe diventare una nuova organizzazione dello Stato, necessaria a sperimentare subdolamente (senza ovviamente professarla): UNA dottrina sempre più centrata sulla divisione in classi, dove si esaltano i privilegi per le classi più protette e si ghettizzano sempre più quelle più deboli e improduttive che spesso non sono determinanti elettoralisticamente. Quello che non sfugge, in questo spazio, che viene gestito come fosse una “corte dei miracoli”, è la non presenza di professionisti, notabili, imprenditori, medici, massoni, mafiosi, alti ufficiali, imprenditori, politici e loro parenti. È credibile che queste figure oltre ad essere assistite da fortuna (diciamo) professionale, abbiano ricevuto alla nascita il dono della sana e robusta costituzione fino alla dipartita?Â
Questa raccontata potrebbe sembrare una “piccola storia ignobile” che, per l’assurdità e la persistenza con cui è stato organizzato e gestito questo servizio e soprattutto per i tanti precedenti simili a livello nazionale, nasconde una occulta regia. Per esempio, LEGITTIMARE una formula alternativa al sistema della distribuzione dei farmaci, perché non più compatibile e sostenibile dalla Organizzazione Sanitaria Pubblica…Per cui?Â
Ma sì. Sperimentiamo una cosa nuova: Diamo anche questo ai privati. E, nello specifico della nostra realtà , toccherà magari ancora una volta dover riconoscere un plauso all’onorevole dott. MANGIALAVORIPIGLIATUTTO, che si sentirà sicuramente obbligato a farsi carico, di questo fastidioso, altrimenti insuperabile, disservizio, che affligge i suoi concittadini che, riconoscenti, comunque, anche la prossima volta, non mancheranno di sdebitarsi. Secondo me anche questa volta ci stanno PERCULANDO.Â
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