Vibo e quei giovani rampanti scontenti per essere stati esclusi da un campionato di pirroccioli a squadre

di Rocco Tripodi

Leggo con curiosità e sospetto la lettera di alcuni giovani vibonesi da voi pubblicata che dipinge, con giornalistica puntualità, luoghi, date, occasioni, carriera, casacche, incarichi, cariche e altro ancora; tranne le scariche, e il nome del dietologo, hanno (è brutto a pensarlo) messo a nudo l’incontenibile performance del pirrocciolo nascente del recente scenario politico vibonese.

VIBO. RIFLESSIONI SU ANTHONY LOBIANCO (https://www.iacchite.blog/vibo-riflessioni-e-considerazioni-su-anthony-lo-bianco-consigliere-comunale-e-presidente-associazione-valentia/)

E siccome il pirrocciolo, come si sa, non è un giocattolo semovente, si chiedono, questi sedicenti giovani, quale mano imprima energia nella corda che lo fa girare. Analizzano e resocontano con dovizia di particolari, tanto da far intendere che la loro conoscenza dei fatti non possa essere né desunta, né affidata a loro, tramite Amazon, da impostore sconosciuto. Ma che sia maturata nella sacrestia della stessa parrocchia. Nel mio cervelletto abitualmente scordato, risuona invece netto ed intonato un motivetto di musica beat che recitava: “C’è già tanta gente che ce l’ha su con me, chi lo sa perché”.

Dicevo che alla prima lettura, restavo prudentemente sospettoso. Non che dubiti dell’esistenza di un gruppo di giovani che possano aver inviato la lettera alla redazione del giornale. E che raccontano fatti e circostanze che non solo da loro, ma anche da altri, in altri momenti e situazioni, sono stati portati all’attenzione della pubblica opinione per la loro opacità e persistenza. E allora, chi ce l’avrebbe con questi giovani in cerca d verità? In realtà, parto col dire che mi disturba l’uso dell’anonimato, in generale. Ancor di più, dove, appurato che già i sospetti espressi dai denuncianti , siano stati ampiamente riportati, per cui già noti a tanti, come loro stessi scrivono, non si capisce la ragione per cui si debba restare anonimi. In più l’appello da loro fatto : CHI conosce retroscena, complicità, favoreggiamenti, o addirittura illeciti riconducibili al nuovo eroe dei 2 monchi (Destra e Sinistra di Vibo), PARLI, è un appello poco credibile, perché contraddittorio inquanto ANONIMO. Traduco: Io, nascondendomi dietro l’anonimato, chiedo agli Altri di uscire allo scoperto. È quantomeno improprio.

Le phisique du role, l’amplomb e la spocchia, connotati tipicamente english, già evidenti alla nascita tanto da motivarne il nome Anthony, hanno certamente avuto un ruolo determinante per affrontare l’impervia ascesa che porta alla vetta della vibonesita’ cialtrona e perniciosa. Innegabili il gradimento e la partecipazione ai tanti eventi da lui organizzati, con gruppi di giovani volontari, eventi che si caratterizzavano, qualunque fosse la finalità, per la presenza di politici da sponsorizzare più o meno velatamente. Fino a diventarne lui, cresciuto ed ingrassato, talentuoso enfant progigio (inteso come topo). Nella loro lettera questi sedicenti giovani, novelli Tommaso Campanella, dichiarano di combattere l’ipocrisia, ma io temo che ancora una volta, ci troviamo di fronte ad un caso di CADREGHITE.

Nella lettera non c’è un accenno, che sia uno, di critica all’ambiente politico di destra, locale e regionale, all’interno del quale ha libellulamente volteggiato, il nostro Yuri Chechi riscuotendo consensi e gratificazioni, coccolato e allisciato, senza ostacoli da parte di alcuno. Solo un rimprovero alla nuova Amministrazione per averlo sostenuto concedendogli gratuitamente i locali della biblioteca comunale, arricchendo l’evento facendo presenziare in sua rappresentanza ben 2 assessori.

Dimenticandosi di precisare che l’evento voluto dalla sua associazione, VALENTIA, già abbondantemente finanziato, aveva come finalità altamente culturale, la presentazione del libro (?) di, parlando con creanza, Italo Bocchino.
Ribadisco la mia convinzione che siamo ancora una volta di fronte a giovani rampanti scontenti per essere stati esclusi da un campionato di pirroccioli a squadre, che più che una nobile sofferenza ideologica, patiscono una diversa sofferenza per una parte del corpo, beninteso nobile anche questa, per mancanza di CADREGA.
Piano, piano, sottovoce, come piace a noi, diciamo basta CULATE PER LA PRESA.