Giovani muratori crescono
di Rocco Tripodi
Quelli che tricoloreggiano
Quelli che patriovagheggiano
Che l’Italia voglion forte
Polizia sempre alle porte.
Quelli che hanno le maniere
E che a tavola san stare
Quelli hanno da mangiare
Contro Quelli che ne han no.
Quelli che han l’onore addosso
Ben cucito nei calzoni
E lo tiran sempre fuori
Specie quando fan pipÃ.
Questi son tutti massoni
Fasci omofobi e papponi
E che pensan che Vannacci
Può abolire i poveracci.
Quelli che Vibo vagheggiano
E che i fasti antichi echeggiano
Coi compassi e la squadretta
Cantano Nera faccetta.
Quelli che Viboaleggiano
E con la memoria arruggiano
E che della Vibonesita’
Ne hanno fatto nu baba’.
Questi che ci coglioneggiano
Qui in città ormai troneggiano….Â
Armano trastole e fanno acconzi, facendosi ispirare dal grande Architetto dell’universo e dove non bastasse, come a Vibo, fanno ricorso a un ben più potente semplice geometra. Del resto di libera Muratoria facean profession in special modo nella nostra città . Il riferimento all’associazione “Ali di vibonesità '” credo sia stato compreso. Va loro riconosciuto che, alla loro formazione, non hanno adottato alcuna forma di camuffamento ed apertamente hanno pubblicato i nomi dei primi accoliti intorno ai due grandi sacerdoti: il primo don Enzo Varone che li ha alloggiati nella sua sacrestia; il secondo, sacerdote laico accreditatissimo nei meglio salotti e sacrestie della meglio gente vibonese, il veneratissimo gran maestro del Grande Oriente d’Italia, Ugo Bellantoni…
E allora giù; tre ore e un quarto di applausi con lacrimuccia e pruriginosa grattugina ormonale. Il primo, insuperabile nel saper dare conforto a chiunque si presenti in parrocchia accreditato da una certificazione ISEE di tutto rispetto; Il secondo, ineguagliabile…basta così…se no son cazzi miei!
Attualmente il presidente è il giornalista Peppe Sarlo. Di lui si può tranquillamente dire che, per le tante cose scritte nella sua lunga carriera, mai si è creata la detestabile necessità di assegnargli una scorta.
E di tutti gli altri che dire?
Massoneggiano qua e là strusciando per la città , con la quale, negli ultimi decenni, si sono relazionati senza patemi e ritrosie, scambiandosi effusioni “garbate”, non spinte e sempre protette.
Nei giorni scorsi, ricordate, Vibo Valentia ha prodotto cronaca grazie al Team di patrioti nostalgici integralisti sessuofobi razzisti del guerriero in vestaglietta floreale, Vannacci, venuto ad edificare una casamatta fortificata per una squadraccia di neoscorreggioni. Oggi, invece, accogliamo la notizia che l. ass. Ali di vibonesita’, “Apartitica, nata per non disperdere una rendita accumulata negli anni 50/60 fatta di patrimoni artistici, architettonici invidiati in tutta la Calabria, in uno scenario culturale inimitabile”, organizza un evento. Indirizzato ai giovani ai quali trasmettere, attraverso la saggezza, la rettitudine, l’onestà e la competenza di vecchi e nuovi amministratori, ” la memoria storica della città ”. L’incontro è patrocinato dal comune di Vibo, con la collaborazione di Salvatore Franze’, che non è, questa volta, un capobide’ del sindaco, ma un ex battilamiere, attualmente venditore di oro, del quale molto si è narrato in fatto di vecchie care amicizie con potenti politici e uomini dello stato; contatti, anche per disattenzione, a qualsiasi titolo con la cultura,…non pervenuti.
La presentazione è stata affidata ad un “serio scrittore cultore della storia, monsignor Filippo Ramondino, valoroso studioso della memoria”, la cui passione per le gesta della antica città è indubbia. Quella che, personalmente, dubbia è la sua passione per gli esseri umani, in particolare i più infelici. E lo scrivo perché vorrei che, tanto, su questo lui meditasse. Non può mancare il sindacoAggarbatuni; tanto, finché è della VECCHIA Vibo che si parla, non lo si può obbligare a dare spiegazioni.
Nel rispetto della “cuginanza”, avrà spazio, anche la presidente del Rotary club Hipponion. Ancora, attesissimo, Michele Petrulla’, “scrittore, giornalista di forte talento” – lo sapevo operatore finanziario -, più cose, invece, sapevo della moglie, Marcella Mellea, Consigliera comunale particolarmente movitera, con un tantino di art etica, all’interno, fuori, sopra, sotto la maggioranza. Ultimo, per età bene inteso – ci mancherebbe che mi becchi una querela -, Lorenzo Muratore – NOMEN OMEN – e anche l’ultimo dei muratori approdato alla politica cittadina (solo per il momento, essendo dotato di una gran bella rodata lingua che molte soddisfazioni gli darà ), che da scapicollato imberbe scalatore, in veste di delegato giovanile della Associazione con le ali, “porterà il suo punto di vista”, di cui nessuno potrebbe farne a meno, “sul come e perché diventare protagonisti della città e del territorio”. E bene sì! Ha numeri e lettere per dare consigli, ricco della sua militanza nel PSI, FI, RC (il tempo di capire che era un infiltrato), PD, e accolto, appena entrato, nel direttivo dell’ANPI… Ma nell’ANPI di Vibo la sola cosa che ostacola il tuo tesseramento è PRATICARE l’ANTIFASCISMO, o anche non aver fatto la prima comunione.
In gaudente e collaudata amicizia, ci saranno amministratori vecchi e nuovi che verranno messi a loro agio da Salvatore Berlingieri, “giornalista di collaudata conoscenza storica”, scrivono loro; con un vuoto di memoria, dico io, su la tragedia di un certo ventennio e le orride nefandezze che lo hanno caratterizzato. Tutta questa brava gente che si è resa responsabile in questi ultimi decenni di aggressioni armate con possenti mezzi di distruzione, di ogni spazio, strade, piazze, arredi, piante, testimonianze storiche identificative e irripetibili di questo territorio. Con quale faccia, questa gente, che non si è mai esposta per esternare la sua contrarietà o la sua netta opposizione, scrivendo, denunciando, prendendo le distanze, disapprovando nelle sedi dovute, scelte scellerate o illecite, può narrare, ai giovani di oggi, di: fasti, di glorie, onori e ricchezze; decantare la grandiosità , la nobiltà di luoghi e personaggi che loro stessi, senza la minima vergogna, stanno azzerando quotidianamente per volgare speculazione politica o per ottusa finalizzazione di fondi che penalizzano e creano guasti a piazze, strade, monumenti in contesti fortemente storicizzati.
Credetemi. Sarà la “prima” di una rappresentazione arcobaleno di Vibonesi’ “scoperta”. Fidatevi a quell’incontro ci saranno più massoni che corna in un cannistru pieno di vavalaci.
Se all’ingresso attivassero un massondetector, il suono persistente disturberebbe la nobile e disciplinata cerimonia di fratellanza.










