Presso l’Asp di Vibo Valentia l’ex sindaco di Tropea, il dr. Giuseppe Rodolico, che era a capo del consiglio comunale sciolto per infiltrazioni mafiose, sembra essere stato individuato dal commissario Giuliano come l’uomo giusto al quale affidare una serie di incarichi prestigiosi.
Come se non bastasse il già gravoso compito di Direttore del Dipartimento di Chirurgia, l’attuale manager ha ritenuto opportuno investirlo anche dell’incarico di Direttore del Dipartimento di Prevenzione per le sue spiccate competenze professionali in materia.
Considerate anche le sue notevoli doti organizzative, il management ha assegnato al dr. Rodolico anche la presidenza della Commissione aziendale per la verifica dei requisiti di autorizzazione all’esercizio delle attività delle strutture sanitarie private, caso mai dovesse servire per assecondare i desiderata privati di qualche parlamentare che tutti conoscono come Peppe ‘ndrina.
Da anni non si capisce come mai il reparto di Urologia, notoriamente previsto per legge presso l’ospedale spoke di Vibo Valentia continua a rimanere allocato ingiustamente all’ospedale di Tropea per un diritto divino riconosciuto al dr. Rodolico di operare nel luogo ideale per curare i suoi interessi di bottega.
Il fatto che questo provoca dispendio di personale (leggi anestesisti) e spreco di risorse economiche per il mantenimento di una sala operatoria aggiuntiva, quando quella di Vibo opera appena sei ore al giorno, non importa a nessuno. Così come non importa a nessuno il disagio creato a tutta la popolazione dell’hinterland che per una banale colica renale è costretta a recarsi, per esempio, da Fabrizia a Tropea.
Nonostante a Tropea sia stato assegnato un medico proctologo (chirurgo delle emorroidi) questi, per volontà del dr. Rodolico, nella sua qualità di Direttore del Dipartimento di Chirurgia, stranamente non può operare perché pare che il dr. Rodolico, padre padrone della sala operatoria di Tropea, si è arrogato il diritto di esercitare un potere di veto assoluto sull’attività operatoria come se fosse proprietà privata. Sull’argomento, il management aziendale, pur essendo a conoscenza dei fatti, tace o fa finta di non sapere causando uno spreco di risorse ingiustificabile e irresponsabile.
Il dr. Rodolico, pur sapendo che tra qualche mese andrà in pensione, di recente si è fatto comprare una tecnologia avanzata da 850 mila euro per il solo scopo di favorire un’azienda amica.
Nella sua veste di Direttore del Dipartimento di Prevenzione, invece, si sta prodigando per esercitare tutte le sue doti organizzative per spendere e spandere i fondi assegnati dal Pnrr sviluppando progetti tesi a incentivare i suoi accoliti. Il fine personale giustifica metodi e mezzi tanto la povera gente non è in grado di sapere dove si annidano gli sprechi della sanità e tantomeno chi li produce.