Vibo. La sciagurata storia dei cantieri e i protagonisti: Gigino, Gigetto e… Gigione!

di Rocco Tripodi 

VOLA GIGINO VOLA GIGETTO.TORNA GIGINO TORNA GIGETTO. Quelli della mia età che, piccoli, si ritrovavano liberi a sfiancarsi nelle piazze e nelle strade con le mamme di tutti che guardavano i figli di tutti senza che noi ce ne accorgessimo, ricorderanno quell’innocente giochetto con cui si simulava una magica scomparsa dalle unghie delle dita, alternandole ,due pezzettini di carta incollati mentre si cantilenava “c’era una volta GIGINO e GIGETTO, vola GIGINO vola GIGETTO, torna GIGINO torna GIGETTO”, con immensa gioia dei più piccoli che guardando restavano INCANTATI.

La Dolorosa Istoria della sciagurata conduzione complessiva dei cantieri a Vibo Valentia, mi riporta alla mente i due Soggetti (Gigino e Gigetto) che a giorni alterni fanno comparire e scomparire una Mitica Variante in un contesto nuovo malamente urbanizzato dove i più grandi, guardando, restano però INCAZZATI. Un veloce riepilogo: l’architetto che ha in carico i lavori di piazza Luigi Razza nega di essere stato più volte sollecitato dall’amministrazione comunale a rispondere a contestazioni sulla corretta esecuzione dei lavori, anche tramite “perentori ultimatum” per convincerlo a presentare una Variante riparatrice.

Lo stimato professionista, che annovera nel suo staff giovani brillanti collaboratori, tirando in ballo forse con un pizzico di immodestia, il suo collega Le Corbusier (che lì dov’è sarà caduto dallo sgabello) e ci ricorda il monito del padre che gli raccomandava di NON denunciare mai; il mio, sicuramente molto più banale e ordinario, mi raccomandava invece di non fare cose per cui potessi essere denunciato. Ma a denunciare chi? I giornalisti che sarebbero i primi colpevoli, fomentatori di maldicenze e diffusori di notizie non corrette e diffamatorie, che istigano al linciaggio fisico tanto da dover richiedere la scorta di un vigile durante le (?) presenze in cantiere.

Evidentemente questi attacchi glieli spedivano privatamente, io, francamente (forse per mia disattenzione), tranne NoidiCalabria-presente durante il primo e il secondo sopralluogo- e Iacchite’ che continuano ad ospitare le mie considerazioni, ho sempre letto pochissimi articoli, spesso tardivi, assolutamente mai provocatori o indagatori, ma piuttosto in funzione di strumento (cosa certamente utile) d’informazione e aggiornamento delle parti in conflitto. Poi, chi mai e dove lo abbia aggredito non è dato sapere…

Non i giornalisti, tanto meno gli abitanti della piazza direttamente interessati, e tanto meno l’uomo della strada (opportunamente citato dai giornali) con il quale mi trovo a dir poco solidale. Prontamente alle affermazioni del celebratissimo architetto romano (che mai sapremo se, a proposito del progetto, qualcuno gli abbia suggerito: Famolo strano!), l’Amministrazione risponde accusandolo di negare sfacciatamente l’esistenza di atti ufficiali formalizzati in tempi diversi e che si continua pazientemente(troppo?) ad aspettare riscontri concreti che permettano la regolare esecuzione della Variante condivisa ed approvata.

La cosa più sorprendente, continuo a dire, è che in tanta evidente malafede che si evince dalla totale divergenza delle due parti in causa, nessuno, né GIGINO né GIGETTO, abbia pensato di interessare dell’intera vicenda la Magistratura. Ma, come in tutte le tragicommedie, non può mancare il Convitato di pietra (che chiameremo GIGIONE), cioè la Giunta Limardo uscente. È durante il loro mandato che sono stati destinati 160.000.000, per la riqualificazione urbana. Loro hanno indetto le gare, hanno studiato e sottoposto a verifiche i progetti, hanno affidato i lavori, partecipato al controllo della corretta e puntuale apertura dei cantieri e approvato il primo avanzamento degli stessi. E per quanto ne sappiamo, visto che da loro non sono mai stati bloccati, è da ritenere che non sono stati riscontrati irregolarità, inesattezze, tantomeno ritardi, quando già erano evidenti all’uomo della strada.

Ora pavidamente tacciono per non spostare in casa loro l’attenzione. Ma ora io temo che tanto clamore su piazza Luigi Razza abbia distolto l’attenzione dagli altri cantieri che in assenza di controlli e contenziosi, hanno continuato indisturbati con la stessa superficialità, disattenzione, cattivo gusto e scarsa qualità nella scelta dei nuovi materiali e dissacrante accanimento nei confronti di quello storico e irripetibile che è andato disperso.

Ora ritornando a piazza Luigi Razza, l tanto sospirata Variante si sostanzierà nell’eliminazione di un solo dislivello e il rifacimento di due gradini. Una nullità rispetto alle molteplici criticità rilevate dalla giunta: “lavorazioni che non trovano rispondenza negli elaborati. Presentano dislivelli, gradini, cambi di quota che non consentono le loro percorrenze in sicurezza oltre a non armonizzarsi con il complesso dello spazio urbano. Alla fine al posto della variante, si accontenteranno di un ARBRE MAGIQUE da appendere al centro della piazza come unico intervento migliorativo.