Vibo. Sale operatorie dell’ospedale alla clinica Villa dei Gerani? Molte perplessità: l’inchiesta della procura e i rapporti con l’Asp

L’Asp di Vibo Valentia è stata commissariata dal governo nazionale a fine settembre 2024 per infiltrazioni mafiose. Dopo una settimana viene nominata la triade commissariale con a capo il Prefetto Vittorio Piscitelli. Ieri il Prefetto Piscitelli in una conferenza stampa ha confermato che i lavori di ristrutturazione anti sismici all’ospedale Jazzolino saranno svolti nei tempi indicati senza arrivare alla chiusura dell’ospedale stesso ma semplicemente prevedendo lo spostamento dei reparti di chirurgia, oculistica, ortopedia e delle sale operatorie. Non ci sarà pericolo di perdere i finanziamenti e i disagi per la popolazione saranno minimi.

Su dove sarà collocata la chirurgia e le sale operatorie molti danno per certo che alla fine saranno spostati presso la clinica privata Villa dei Gerani. Anche se il Prefetto ha ipotizzato due possibilità, di cui la prima è quella di un ospedale da campo: “Abbiamo già perso contatto con le ditte che forniscono strutture modulari…”.

Ma la seconda ipotesi che sta prevalendo è lo spostamento di alcuni reparti a Villa dei Gerani: ” … struttura privata nella quale abbiamo già fatto un sopralluogo e che si è dimostrata idonea ad accogliere i servizi di chirurgia”.

Non si capisce francamente perchè è stata scartata l’ipotesi di utilizzare gli ospedali di Serra San Bruno e Tropea forniti di sale operatorie nuove e poco utilizzate. Comunque sulla scelta più opportuna i commissari hanno più volte affermato che non si faranno condizionare dalla politica o dall’opinione pubblica ma avrebbero ascoltato solo i medici e gli addetti ai lavori perché solo loro hanno gli elementi per valutare la situazione.

In realtà i Commissari dovrebbero anche ascoltare altre voci: “… L’inefficienza gestionale che pervade l’azienda sanitaria è, altresì, attestata dell’esame delle attività connesse ai contratti stipulati con le strutture private accreditate che tuttora operano in convenzione con il servizio sanitario; viene riferito che dalle risultanze di una recente operazione di polizia è emerso che una struttura privata convenzionata – nei confronti della quale, peraltro, si rilevano «… significativi elementi di contiguità con esponenti della criminalità organizzata» – per ben dieci anni, sebbene autorizzata e accreditata per l’esecuzione di prestazioni in diverse discipline, «avrebbe eseguito indebitamente prestazioni sanitarie chirurgiche di carattere ambulatoriale, in carenza per una determinata branca sia dell’autorizzazione sanitaria per l’esercizio sia dell’accreditamento con l’ente». Da cio’ non puo’ che essere riconfermato – indipendentemente dagli esiti delle citate indagini – il grave deficit gestionale dell’apparato dirigenziale, che per anni ha di fatto «autorizzato e permesso l’erogazione indebita di somme di denaro da parte dell’ente, che, quindi, si ritiene, (…) incapace di predisporre un sistema di controlli adeguato al gia’ difficile contesto economico e sociale in cui opera …».

Questa non è un’analisi di qualche inchiesta giornalistica, o la denuncia di qualche politico (figurati con l’appiattimento generale di oggi), è semplicemente uno dei passaggi cruciali delle motivazioni di scioglimento dell’Asp di Vibo Valentia del Ministro Piantedosi. Ora come si faccia a prospettare la possibilità di spostare alcuni reparti in una clinica sospettata di «… significativi elementi di contiguità con esponenti della criminalità organizzata» non è dato saperlo. E che la clinica in oggetto sia Villa dei Gerani non c’è alcun dubbio, visto che l’unica recente operazione di polizia svolta nei mesi precedenti allo scioglimento riguardava proprio Villa dei Gerani quando ad aprile 2024 la Procura di Vibo Valentia arrivò a sequestrare 9 milioni di euro nei confronti della clinica e gli amministratori dell’epoca furono indagati per truffa nei confronti dell’Asp di Vibo Valentia.

Successivamente il Tribunale del Riesame ha limitato il periodo della presunta truffa alle operazioni oculistiche antecedenti al 14 maggio 2018 e hanno ridotto la somma del sequestro a quasi 3 milioni di euro e annullato il sequestro verso il precedente amministratore della clinica. Ma per il nostro ragionamento nulla cambia.

Lo scioglimento dell’Asp di Vibo con le relative motivazioni è successivo, avviene nell’autunno. E Il presunto reato di truffa per aver fornito prestazioni oculistiche senza autorizzazioni verso l’Asp di Vibo Valentia rimane al centro dell’indagine in corso. Questo avvenimento diventa uno degli elementi principali che ha portato allo scioglimento per infiltrazione mafiosa.

Ora, come possa fare la triade commissariale a non valutare questo macigno che c’è sulla possibile utilizzazione della clinica Villa dei Gerani non è comprensibile. Sarebbe una smentita delle argomentazioni addotte dal Ministro degli Interni e quindi andrebbe ad inficiare lo stesso scioglimento dell’Asp e la nomina stessa dei Commissari. Non si capisce che cosa sia cambiato visto che fino a dicembre 2024 i rapporti tra Commissari e Direzione della clinica Villa dei Gerani non erano ottimi. Ciò scaturiva in una conferenza stampa convocata dall’amministrato unico attuale Tonino La Gamba alla presenza del sindaco Enzo Romeo di Vibo Valentia, di quello di Pizzo Sergio Pititto e di un delegato del consigliere regionale Raffaele Mammoliti, del presidente dell’Ordine dei Medici e degli odontoiatri Tonino Maglia (uscente ) e Vincenzo Natale (eletto).

L’amministratore della clinica La Gamba denuncia “l’inaccettabile inadempienza dell’Asp di Vibo che ancora oggi (n.d.r. siamo a dicembre 2024) non ha provveduto a firmare con la clinica il contratto per il 2024”. E infine: “E invece si deve purtroppo constatare come la disattenzione di Asp e Regione sia costante. Occorre porre rimedio a tale situazione, occorre fare qualcosa e in tempi rapidi”. Cosa sia stato fatto non lo sappiamo, notiamo solamente che oggi la terna commissariale sta valutando se spostare alcuni reparti dell’ospedale pubblico Jazzolino in una clinica privata scartando l’ipotesi degli altri due ospedali pubblici di Tropea e Serra san Bruno.