Vibo, sanità allo sbando: “Serve una grande mobilitazione davanti alla Cittadella”

Si è svolta nella sala consiliare di Parghelia una partecipata riunione sulla sanità vibonese, promossa dai comitati “Costa degli Dei” di Tropea, “San Bruno” di Serra e l’Osservatorio “Città attiva” di Vibo Valentia, rappresentati rispettivamente da Domenico Cortese, Rocco La Rizza e Daniela Primerano. All’incontro hanno preso parte i sindaci di Parghelia, Antonio Landro, di Briatico, Lidio Vallone, di Zaccanopoli, Maria Budriesi, e di Ricadi, Nicola Tripodi. Landro e Tripodi, da tempo, autorizzano i comitati e le associazioni che si occupano di sanità ad usare spazi pubblici per dibattere delle problematiche del sistema socio-sanitario e ospedaliero della Provincia di Vibo Valentia. Il sindaco di Briatico, Lidio Vallone, medico, ha sottolineato: «Ormai i pazienti che si rivolgono a me sono rassegnati. Spesso chiedono il consiglio di uno specialista privato o di una clinica convenzionata, a causa delle lunghe liste d’attesa del servizio sanitario pubblico».

Il recente confronto tra la Conferenza dei Sindaci vibonesi – rappresentati in particolare dai sindaci di Mileto, Fortunato Giordano, di Vibo Valentia, Enzo Romeo, di Vazzano, Vincenzo Massa, di Pizzo, Sergio Pititto, e di Nicotera, Giuseppe Marasco – con il Presidente della Regione e Commissario alla sanità calabrese, Roberto Occhiuto, insieme al Sub Commissario Ernesto Esposito, ha portato a due promesse: un intervento sul sistema ospedaliero vibonese e il riequilibrio del riparto del fondo socio-sanitario a favore dell’ASP di Vibo Valentia. Tuttavia, il Prefetto emerito Gianfranco Tomao, rappresentante dell’ASP, non si è presentato a un incontro pubblico al Convitto Filangeri di Vibo, dove avrebbe potuto fornire informazioni concrete ai cittadini, maggiormente penalizzati nel diritto alla salute.

«Nella stessa conferenza – aggiunge Massimo Cono Pietropaolo, ex consigliere comunale e candidato a sindaco di Tropea per la lista Democrazia Sovrana Popolare – il consigliere regionale Vito Pitaro si è trasformato in docente di storia della medicina del territorio vibonese, invece di illustrare le azioni politiche concrete per porre rimedio alla crisi sanitaria, cosa che, a dire il vero, non ha ancora fatto neanche l’onorevole Giuseppe Mangialavori. Ma rimaniamo fiduciosi, come ci ha invitato a fare il consigliere Pitaro». La riunione ha evidenziato lo stato comatoso della sanità pubblica e il grave affanno della rete di emergenza-urgenza, a cominciare dal numero esiguo di ambulanze con medico a bordo, come denunciato dalla dottoressa Alessia Piperno del Sindacato Medici Italiani e operatrice del 118.

«Ho quindi proposto – continua Pietropaolo – di chiedere la disponibilità a 50 cittadini per ciascuno dei 50 Comuni della provincia di Vibo Valentia, affinché si rechino in autobus davanti alla Cittadella, dopo aver ottenuto l’autorizzazione dalla Questura di Catanzaro, per manifestare pacificamente e democraticamente. L’obiettivo è chiedere direttamente al Presidente Occhiuto quali e quante risorse umane e strumentali intenda destinare alla moribonda sanità vibonese: medici, infermieri, operatori socio-sanitari, ambulanze con medico a bordo, DCA e la costruzione di elisuperfici abilitate al volo diurno e notturno». «Se la richiesta arriverà da 2.500 cittadini, 50 sindaci, sindacati, associazioni e comitati civici, in rappresentanza di 150 mila persone della provincia – conclude Pietropaolo –, forse il Commissario troverà il tempo per rispondere».