Vibo tra “Palle” e Professori di… Procedura penale

di Rocco Tripodi 

Palle e Professori di Procedura penale

Scascia sui social un video imperdibile che mi è stato mostrato. Uno dei pochi che, per eloquenza, fascinazione ed intensa efficacia mediatica, potrebbe incrinare il mio fermo rifiuto all’utilizzo di strumenti di connessione diversi dalla Bic 4 colori e il  cellulare e  convertirmi alla tastiera.

Non sono immagini rubate, né situazioni improvvisate per uso privato. No. C’è una regia, una sceneggiatura e un attore, l’assessore SALVATORE. MONTELEONE (spero suo malgrado). Non nascondo che in un attimo mi sono ritrovato bambino, incantato davanti al palcoscenico che si apriva dell’indimenticabile Carosello televisivo degli anni ’60. E mi è venuta in mente una réclame: quella del dado Lombardi, un cartone di Bruno Bozzetto (il più  grande all’epoca) dove un cavernicolo, alla richiesta di un vigile di conciliare, in mezzo ad una strada ricca appunto di segnaletica, spaesato gli risponde a sua discolpa: “I quadrati, i triangoli le righe per terra, per me tutto va  ben, tutto fa  brodo…”. E perché no! Assai rassomigliante  all’impeccabile, composto, divulgatore scientifico Alberto Angela…

Stessi aplomb, spigliatezza e attendibilità. Devo dire che, conoscendo l’indole e la grande educazione di questo benvoluto architetto, questa comparsata l’ho trovata oltremodo imbarazzante; ma irriguardosa se a decidere di puntargli addosso quella telecamera sia stato qualcun altro.

Ma torniamo al video: un primo piano di lui ammiccante, propositivo e anticipatore di eventi straordinari, in perenne  credito di approvazione, in uno scenario un po’ surreale in mezzo ad una strada vistosamente caratterizzata da recentissima segnaletica stradale e fresca bitumazione, marciapiedi e pista ciclabile che si va a perdere nella brulla campagna. E ci narra la “magnificentitudine e la indispensabiletezza” di una strada che si ferma con un gigantesco STOP impattando la Statale 18, e che (vorrebbe convincerci) consentirà a pedoni e ciclisti(chi sono costoro) di muoversi AGEVOLMENTE, dice lui… verso il NULLA, dico io. E agli automobilisti consentirà di continuare (quello che non dice) a schiantarsi con altri mezzi provenienti appunto dalla pericolosissima Statale 18. Che l’accesso sulla Statale fosse diventato un azzardo in quel punto, ne erano consapevoli tutti, e giornalieri erano gli incidenti anche gravi. Per cui comprensibili furono le ragioni addotte dallo stesso assessore quando anticipo’ la realizzazione di un’ adeguata salvifica rotatoria per impedire accessi azzardati sulla statale. E allora perché si smentisce riproponendo, questa nuova strada100m più avanti, mentre si sta ancora completamdo la prima, che raccorda gli stessi quartieri e raccoglie la stessa utenza? In soldoni: hanno messo in sicurezza la vecchia strada, e a fianco ne hanno costruito un doppione che PERÒ conserva tutte le criticità della prima.

E poi e poi e poi? E poi girano le palle. A Vibo se non girano, vanno a spasso. Succede, e non c’è meraviglia quando le palle sono all’interno di uno dei sei cantieri dell’impresa Genovese. Infatti, dopo solo 4/5 giorni dalla consegna di piazza Morelli, una boccia di almeno 50 Kg posizionata assieme ad altre 53 ai lati della piazza in forte pendenza, ha tentato la fuga, ma è stata raggiunta in tempo prima che facesse irruzione, allertando l’antiterrorismo, nella vicina Prefettura. È stata subito rilasciata e scortata a Roma, in virtù  di un biglietto d’invito ad Atreju. Queste palle sono la felicità dei carrozzieri. Lungo i filari di bocce sono previsti parcheggi. Le auto ci sbattono in manovra perché le bocce sono basse ed invisibili, e le stesse impediscono l’apertura degli sportelli. Come invisibili sono, non solo agli occhi degli amministratori, ma anche degli automobilisti in via “del Ballo del Qua qua” (già  via del Gesù) le buche profonde che si aprono dopo le fughe delle basole appena messe, buche dove l’altro ieri è rimasta bloccata con una ruota una macchina che non è riuscita a scansarle e con lei la strada.

La spregiudicatezza (la strafottenza, direi) con cui sono stati approvati, cantierizzati e trascinati nel tempo questi progetti non è sfuggita ai cittadini le cui perplessità non sono state mai recepite dalle Amministrazioni presente e passata; del resto la nostra non è  una Democrazia Partecipata, ma piuttosto una DEMOCRATURA, più DITTAtura che DEMOcrazia.

Ne è prova il fatto che i tanti politici che abitano lì dove i cantieri sono aperti si sono SEMPRE ben guardati dal manifestare una pur minima disapprovazione sulla complessiva gestione dei lavori. Uno a caso, STEFANO LUCIANO, che ha il suo studio  proprio in p.zza Morelli: Fino a giovedì segretario cittadino dell’UDC, oggi chi può dirlo; da un bel po’ di anni protagonista “furgolo” della vita politica provinciale. Da quando esordisce in consiglio comunale scasciando con le preferenze e da quel momento, con un’artetica schizzoide, si è appollaiato, tranne che nelle B.R.d.v. (BRIGATE ROSSE di vergogna), dappertutto e qui ha covato. Dopo sconzamenti col sindaco Costa di cui era stato presidente del consiglio, lascia lo schieramento dei nostalgici patrioti e, ripescato dal Pd, il cui segretario Enzo Insarda’ lo rivendica come “risorsa” per il partito, viene candidato a sindaco nella coalizione di sinistra comprendente anche i Sovranisti, andando a perdere malamente contro MARIASPETTACOLO.

Ricorda un po’ quel gadget, spesso a forma di Vespa, dotato di magnete che si appiccica sui frigoriferi di qualunque marca. Comunque lui in questi mesi NULLA VIDE di criticabile nel cantiere; capisco che per proteggersi s’incappuccia, ma non gira mica bendato. Capisco anche che gli mancherà il tempo in quanto, oltre alla cappuccetteria, la politica e la professione, lui è un professore di Diritto; ma che dico Diritto…, di Procedura Penale. Perché ha l’abilitazione? No. Anzi non c’è neanche l’università, ci sarebbe un istituto di formazione per mediatori linguistici, quello Sì, ospitato aumma aumma nei locali nobili di palazzo Gagliardi – ma di questa vicenda, pare, se ne stia occupando la Guardia di finanza -. Niente università, quindi niente Rettore? Esattamente! C’è però un imprenditore Responsabile che dirige l’istituto. Ma LUCIANO, tutti abbiamo letto che è stato nominato VICERETTORE, con tanto di autorevoli presenze durante la cerimonia, documentata ampiamente da cronisti plaudenti e privati gaudenti.

E allora qualcuno di questi mi spieghi come sia possibile nominare un VICERETTORE se manca il RETTORE. È come se in un corpo militare dove non è previsto il grado di BRIGADIERE, si venga nominati VICEBRIGADIERE. O come se un maestro di Educazione Civica venga presentato come professore di Procedura Civile. Tra l’altro non ha neanche presentato la tesi in Procedura Penale. Ne’ credo che sia un credito avere  la moglie, anche lei avvocata, nel libro paga dello stesso istituto. Comunque sia, come avvocato è molto apprezzato dal fiorfiore della politica locale.

Proprio in questi giorni, dietro mandato di un influente politico vibonese, ha citato un cittadino suo compaesano ed il giornale che a questi ospita delle note di contenuto satirico. Il noto politico si è sentito offeso, umiliato e diffamato, non concedendo nessuna attenuante all’accusato; vuole giustizia! (Ma ci deve mettere in coda perché per il momento la giustizia è a lui che si sta interessando con una pesante  indagine che lo riguarda). E allora cosa fanno? Propongono al cittadino e alla  redazione di presentarsi per riparare, restituendo così onorabilità e reputazione lese, attraverso una mediazione che comporti un RISARCIMENTO IN SOLDONI ADEGUATO ALL’ONORE PERSO. Peccato che non abbia detto se il risarcimento lo vuole con soldi sani o spicci… Non mi pare che in questa vicenda il “fine procedente penalmente” abbia brillato per scaltrezza giuridica, anzi mi dà l’impressione che si sia mosso come un emerito paccone… (persona inaffidabile, sic!).