Sarebbe interessante sottoporre ad uno studioso di psicologia delle masse un diverso fenomeno comportamentale che si registra tra i cittadini vibonesi da una parte, e gli esponenti politici dall’altra. Nel senso che, essendo i secondi espressione dei primi, ci si aspetta che debbano, in massima parte, convergere tutti insieme su giudizi, aspettative, comportamenti e decisioni che attengono alla gestione e valorizzazione della città.
Questo perché io, come già altre volte detto, vicecaposquadriglia AGESCI, manco di adeguati strumenti d’indagine scientifica che mi consentano di dare una lettura convincente della rigida frattura tra i due soggetti succitati (elettori ed eletti) che si è registrata recentemente. La reazione di tutti loro di fronte ai lavori cantierizzati in diversi punti della città. Nello specifico, da una parte il POPOLO (termine obsoleto recentemente riabilitato) che al 50% dà un giudizio decisamente negativo, dall’altra la CLASSE ELETTA che unanimemente dà, invece, un giudizio positivo.
Non può non sfuggire l’esistenza di un elemento che disturba e scompagina la logica, il rigore e la scientificità della Statistica, elemento che è facile individuare nella sospetta compattezza degli Eletti. Questo elemento si chiama CORAGGIO. E il coraggio non è come il voto: se non ce l’hai, non lo puoi comprare! E la cosa che fa riflettere è che, forse per la prima volta, gli eletti di tutti gli schieramenti, che tanto celebrano la bellezza e la regolarità di quei lavori, che invece il Popolo giudica nefandezze e oscenità, fanno simpatica ed ammiccante comunella tra di loro, interrompendo quella che ormai sembrava una tradizione collaudata, per cui “la colpa era sempre dell’altro”. E menomale che viviamo un tempo in cui tutti loro litigano per chi è più patriota dell’altro.
E torniamo ai cantieri. A Natale, data assicurata dal SindacoAggarbatuni entro cui si sarebbero conclusi i lavori, è vero che i cantieri sono stati consegnati alla fruibilità dei cittadini, come è altrettanto vero che gli stessi continuano ad essere aperti, con tutte le loro incompiute, criticità e dubbi irrisolti rispetto alla fattibilità di azzardi previsti in progetto.
Piazza Municipio: qui è certo che il progetto prevede una sorta di gebbia (invaso, vasca, una pozza artificiale) che dovrà trattenere l’acqua piovana e quello che si trascina con sé, in più con un sistema di ricircolo di altra acqua canalizzata verso una pompa di sollevamento, contenuta in un vistoso cacatoio in superficie, che la spingerà nell’angolo di raccolta creato nella piazza che, per i tanti livelli, inclinazioni e difficoltoso e variabile calpestio, pare la si voglia intitolare al più apprezzato ortopedico di Vibo, il compianto dott. Leone. Qui, dove si formerà un delizioso acquitrino, sono previsti dei vaporizzatori, dove sarà possibile a bambini e animali giocare tra sciacquettii e abluzioni, sotto gli occhi vigili dei genitori e padroni, tranquillamente accomodati su gradoni alti 50 cm, magari un tantinello sporchi e bagnati e con le bici che sfrecciano alle loro spalle, anche per l’assenza in tutta la piazza di panchine che non siano un perverso castigo per le chiappe dei frequentatori.
Pensate poi la lungimiranza dei progettisti che avrebbero predisposto (ma di fatto non ce n’è traccia) per le Amministrazioni future una serie di piastre dove collocare in futuro (?) ancoraggi per montaggio e stoccaggio su cui stendere un telo di copertura per ospitare ed ombreggiare eventi di “carattere sociologico, culturale, educativo e microeconomia locali e sostenibili”.
Per la cronaca finora la sola acqua che si è vista è quella che si raccoglie con le piogge e lì ristagna. L’unico liquido che scorre a catinella sono le lacrime dei cittadini disarmati. Quel che è vero in tutto questo, è che qualunque democrazia, anche se incompiuta, fatica a considerare realmente indispensabile che il cittadino ricopra un ruolo attivo e partecipativo nella gestione della Cosa Pubblica. Non bisogna mai stancarsi di pretendere risposte politicamente e tecnicamente soppesare e calibrare sui trascurati bisogni di ogni Comunità civile; risposte sull’acqua, la sanità pubblica, una sensibilità stabilizzata dove sono evidenti sacche di sofferenza e abbandono, tutela e rispetto per l’ambiente e contrapposizione ostinata e fattiva a tutte le mafie e massoneria.
Risposte che, sia bene inteso, non vadano cercate con modalità routinarie, misurate e riguardose, o più semplicemente propagandistiche. SNIDARE dai Palazzi istituzionali, denunciandoli, chi ha confidenze e frequentazioni con consorterie mafiose e massoniche, non è la stessa cosa che SNIDARE qualche monetina andata persa sotto i cuscini del divano. C’è bisogno, come ebbe a dire il presidente messicano Lopez Portillo, riferendosi al nostro presidente Pertini, di HOMBRE VERTICAL, ma tanti, dico io, perché una classe politica che non ha consapevolezza e cultura a sufficienza per comprendere che (e torno a bastoni) prelevare dai cantieri centinaia, e andando avanti, migliaia di cordoli e basole in granito antico, oltre ad essere un reato, è un danno economico di decine di migliaia di euro, e, andando avanti così, centinaia di migliaia, non si sa cosa aspettarsi ancora.
Mentre invece si sa bene che già in passato, molte delle basole trafugate in altri cantieri, abbelliscono i portici di politici e professionisti cafoni e cialtroni, nelle loro (spesso seconde e più cautamente periferiche) case. Ma ho fiducia che, contestualmente all’azione penale che si sta preparando, si possa trovare modo, tempo e luoghi per indirizzare le ricerche. Si ricorda che al momento si parla di 700 metri di antichi cordoli di granito.
In ultimo volevo ricordare che, in via Caterina Gagliardi, si sta preparando l’ennesimo attacco con mezzi cingolati, anche lì prendendo di mira le vecchie basole. E che nell’appalto di piazza Municipio, è previsto un intervento che riguarderà la scuola Don Bosco dove, lateralmente alla scalinata centrale, verranno inseriti due boschetti speculari di mandorli. E quelli esistenti? Li segheranno… of course! TREMATE TREMATE, per decenni vi hanno terrorizzato con lo spauracchio delle STREGHE, invece ora vi trovate a TREMARE per il RITORNO delle SEGHE…Ops…MOTOSEGHE.









