Poggi&Parente, il tandem di “boss” della sanità privata che ha combinato il gran casino dei contagi a Villa Torano, sta cercando disperatamente di trovare – tra le tante di cui dispongono – una struttura dove collocare i pazienti negativi della Rsa di Torano Castello. Ma dopo il gran rifiuto del sindaco di Mottafollone, che ha alzato le barricate ed ha emanato un’ordinanza con la quale vieta il trasferimento dei pazienti e ha addirittura bloccato la strada, Poggi&Parente sono già attivamente al lavoro per il piano B.
Come lo sappiamo? Beh, basta fare 2+2. Il sindaco di Lungro Giuseppino Santoianni ha appena disposto un’ordinanza uguale a quella del suo collega di Mottafollone in cui vieta il trasferimento alla Rsa Don Milani dei pazienti provenienti da Villa Torano se non dopo aver avuto 2 tamponi negativi, esclusi chiaramente quelli già fatti tra ieri e oggi…
La Rsa Don Milani di Lungro, ovviamente, è un’altra delle strutture dei due “boss” catanzaresi che stanno ammorbando tutta la provincia di Cosenza con la loro disorganizzazione galoppante e la loro sete di denaro.
Pare che al Don Milani di Lungro, con la scusa della fine delle riabilitazioni e la non “disponibilità ” della struttura a concedere proroghe, abbiano chiesto ai familiari dei pazienti che dovevano transitare nelle altre strutture del gruppo il pagamento di 50 euro giornalieri, firmando un contratto di adesione e pagando una cauzione di 1000 euro. Questo era accaduto già giovedì e venerdì scorso, e a detta di alcuni lavoratori della struttura, hanno già mandato a casa 13 pazienti.
Tutto questo, pertanto, è avvenuto ben prima dell’esplosione del gran casino di Villa Torano… Questo significa con tutta probabilità che già la settimana scorsa, come dice la gente, Poggi&Parente erano a conoscenza dei casi positivi a Villa Torano e stavano liberando posti per i trasferimenti nell’ambito delle strutture del gruppo.
Ieri, tra l’altro, hanno predisposto e forse fatto anche i tamponi al personale del Don Milani… Siamo alla follia o meglio siamo alla massomafiosita’ diffusa in un contesto nel quale lo stato non solo è inerme ma anche complice e connivente visto che non muove un solo dito per fermare questa vergogna. Di seguito l’ordinanza del sindaco di Lungro, che chiaramente è pronto a scendere per strada per bloccare la coppia più massomafiosa d’Italia. Sempre a futura memoria.Â