Villapiana, il Noe fa luce sull’area per stoccaggio non autorizzato di 1800 quintali di rifiuti sequestrata nel 2022

All’alba i Carabinieri del Gruppo per la Tutela Ambientale e la Sicurezza Energetica di Napoli hanno eseguito misure cautelari nei confronti di diversi imprenditori coinvolti in un traffico di rifiuti dalla Campania verso Puglia, Basilicata e CalabriaL’inchiesta era partita dalla scoperta di 4mila tonnellate di rifiuti speciali abbandonati in capannoni in disuso delle province di Taranto e Matera e in aree agricole della provincia di Cosenza. In particolare, è stata eseguita una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 9 soggetti, ritenuti responsabili a vario titolo del reato di associazione a delinquere, attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, impedimento al controllo e gestione illecita di rifiuti. Facevano parte di un’organizzazione che, con una falsa autorizzazione per l’impresa EKO srl di Onano, nel Viterbese, millantava la disponibilità di un impianto autorizzato al trattamento dei rifiuti per movimentare ingenti quantità di rifiuti industriali, provenienti dalla Puglia e Campania e dirette per lo smaltimento illegale nella stessa Puglia e in Calabria, Campania e Basilicata. Qui venivano smaltiti o previo sversamento sul suolo o abbandonati all’interno di capannoni in disuso. A Villapiana (CS), Cassano allo Ionio (CS), Ferrandina (MT), Pulsano (TA) sono stati individuati i siti di abbandono degli ingenti quantitativi di rifiuti, oggetto dell’illecito traffico. 

I traffici si basavano sulla classificazione fittizia dei rifiuti da parte degli impianti di produzione, con redazione di falsa documentazione indicante siti di destino inesistenti, che consentisse di giustificare il trasporto dei rifiuti e il successivo illecito abbandono in siti abusivi, di volta in volta individuati.

Era il 13 agosto del 2022 quando a Villapiana venne sequestrata un’area per stoccaggio non autorizzato di rifiuti e il sindaco Montalti aveva annunciato la costituzione di parte civile. Di seguito, la cronaca dell’epoca. 

Questa mattina è stata sequestrata un’area utilizzata per stoccaggio non autorizzato di rifiuti.
Grazie alla segnalazione di un funzionario comunale è stato individuato un vecchio capannone in contrada Varco dell’Antenna dove risulta stoccata abusivamente una enorme quantità di rifiuti, costituiti da circa 120 balle di scarti da indifferenziata per oltre 1800 quintali di rifiuti.
Dopo averne dato comunicazione alle forze di Polizia, il sindaco, avvocato Paolo Montalti, ha disposto immediatamente la sorveglianza dell’intera zona anche nelle ore notturne, in attesa dei provvedimenti di urgenza da parte degli organi di polizia giudiziaria per impedire interventi ed ulteriori scarichi abusivi.
I Carabinieri della Caserma di Villapiana dopo la segnalazione del funzionario comunale, avendo disposto dei controlli del sito per intercettare i responsabili del trasporto illecito e dell’abbandono di rifiuti, nel pomeriggio di ieri hanno disposto il fermo di un autocarro, contenente ulteriori 300 quintali di scarti da rifiuto indifferenziato, che gli autisti si accingevano a scaricare nel piazzale antistante il capannone in contrada Varco dell’Antenna di Villapiana.

Dopo aver individuato il capannone con i rifiuti, grazie alle operazioni di sorveglianza immediatamente disposte, è stato possibile fermare ed impedire lo scarico di altri rifiuti.
I Carabinieri di Villapiana, al comando del Brigadiere Daniele Zaccaria e la Polizia Municipale, previa autorizzazione del Magistrato della Procura di Castrovillari, hanno disposto il fermo con sequestro del bilico contenente i rifiuti e dell’area antistante il capannone.
Sono stati quindi identificati i due autisti conducenti dell’autocarro e denunciati all’autorità giudiziaria.
Nei prossimi giorni si procederà alla caratterizzazione dei rifiuti e alla classificazione quindi della tipologia degli scarti abbandonati illecitamente.
Il sindaco Montalti, nello stigmatizzare la inaudita gravità del danno ambientale, ha già anticipato che il Comune di Villapiana si costituirà parte civile nell’instaurando procedimento a carico dei responsabili.