Questa è la concezione di “verde pubblico” che ha la nostra Amministrazione. Sembra Sarajevo dopo un bombardamento.
Giardino Maurizio Santillo, via Giovanni Valentino Gentile.
Buone Pratiche per il Decoro Urbano complimenti
Questo è il testo del post di Antonio Napoletano che ha riportato alla luce una delle tante nefandezze ambientali dell’amministrazione Occhiuto. Si parla della villetta di Città 2000, della quale ci siamo occupati e che, giustamente, ancora indigna i cosentini.
La villetta di Città 2000 intitolata all’ultrà Maurizio Santillo, l’orgoglio e il punto di ritrovo di tanti appassionati di calcio ma anche di tanti cosentini, nei fatti non c’è più. Dal 29 febbraio scorso, in concomitanza con il ciclone “Zissi”, in quella giornata in cui il vento ha spazzato tutto, due alberi sono stati sradicati violentemente. Il pretesto per tagliarne anche altri.
Quella mattina sembrava che sulla villetta fosse passato “Rasputin”… Armato di motoseghe, ruspe e camion.
Intendiamoci, non stiamo discutendo tanto la decisione (presa da chi, poi?) di abbattere altri alberi, che probabilmente non erano sicuri e sarebbero caduti anche loro al primo soffio più forte di vento (complimenti a chi li ha lasciati marcire così!), ma del resto.
Se c’era da fare un’operazione così imponente di disboscamento, non si poteva svolgere con un minimo di sicurezza per il luogo? Eh sì, perché chi è intervenuto non si è curato minimamente di salvaguardare l’ambiente e soprattutto il marciapiede, che, come si vede dalle foto, è stato sventrato in più parti.
Nel cosiddetto “Giardino Santillo” adesso sono rimasti quattro pini mentre gli altri sette, tra ciclone “Zissi” e disboscamento, non ci sono più. E tutto l’aspetto della villetta è davvero desolante. Anche le panchine che c’erano sono sparite e, di conseguenza, hanno fatto una brutta fine. Erano comprese anche loro nel “pacchetto”?
La ditta che è intervenuta è la “Aceto”, che in molti ci riferiscono essere legata a doppio filo all’ex assessore Carmine Manna.
Sul posto sono intervenuti uomini del Corpo Forestale dello Stato. I paravigili urbani non vollero intervenire.