Why Not, la loggia di San Marino e quei 100.000 euro che la Bruno Bossio deve “assolutamente” fatturare

Madame Fifì alias Enza Bruno Bossio

E’ stato un vero peccato che il 22 novembre del 2021 Report, nonostante avesse rievocato i fasti della loggia di San Marino, non abbia fatto nessun riferimento alle inchieste di Luigi De Magistris, che toccarono anche San Marino, che hanno scritto la vera storia della massomafia calabrese e che ovviamente vengono viste come il fumo negli occhi dal sistema di potere che ancora comanda indisturbato e dai media di regime, che allora reagirono compatti contro il magistrato napoletano per rispondere agli ordini dei politici corrotti e massomafiosi. Stiamo ripubblicando tutti gli atti conosciuti e pubblici (molti dei quali sono stati e sono ancora “tabù” per i media di regime di cui sopra al soldo della massomafia e dei servizi segreti) di quella inchiesta – Why Not – neutralizzata dalla magistratura corrotta che ci dice la verità, tutta la verità e nient’altro che la verità sulla massomafia che ci ammorba da trent’anni. 

A far scattare le indagini, la testimonianza di Caterina Merante, un tempo stretta collaboratrice di Antonio Saladino, il faccendiere che si pone come imprenditore di riferimento per tutta la malapolitica corrotta. La donna ricostruisce la fitta rete di attività, contatti, interessi e obiettivi dell’imprenditore, parlando di una sorta di task force capace di orientare appalti e finanziamenti pubblici, soprattutto quelli della Regione Calabria, di ottenere favori dai politici a tutti i livelli ricambiando con assunzioni dirette e indirette (in pratica, la galassia delle aziende riconducibili a Saladino avrebbe monopolizzato le assunzioni dei precari alla Regione Calabria). Pratiche che, secondo De Magistris, sarebbero state portate avanti in «simbiosi» con i governi regionali di entrambi gli schieramenti.

La Merante, dopo aver chiarito i motivi della rottura con Saladino, spiega tutte le tappe che hanno portato alla “gara del secolo” ovvero alla gara che certificherà il “cartello” di imprese del faccendiere e dei suoi amici politici corrotti. 

DOMANDA: che mi sa dire della LOGGIA di SAN MARINO?

RISPOSTA: io ho sentito definirla LOGGIA di SAN MARINO dalla stampa in queste settimane, invece sapevo che esisteva il cosiddetto “comitato d’affari” di San Marino al quale il SALADINO era legato. Mi sono resa conto, nello stare accanto al dr. SALADINO in questi anni, che egli abbia fatto parte di una rete di potere molto articolata, in parte anche occulta.

Domanda: Le risulta che la BRUNO BOSSIO faccia parte di tale “comitato d’affari”?

Risposta: Sì, per quanto detto da SALADINO, unitamente a Pietro MACRI’. Ricordo che Pietro MACRI’, un giorno, ci consigliò di mandare i soldi a San Marino.

Domanda: Le risulta che SALADINO abbia partecipato a riunioni della massoneria?

Risposta: Sì, con mio grande stupore, mi è stato riferito in modo dettagliato da FRANZE’

Domanda: Quali sono le persone che fanno riferimento a tale “comitato”?

Risposta: Da quanto ho appreso da SALADINO si tratta di persone che hanno una forte influenza a livello nazionale: nei settori economici, della finanza, dell’imprenditoria, della politica, delle istituzioni.

Domanda: mi sa indicare dei nominativi di persone riconducibili al predetto comitato?

Risposta: mi risulta che ne facciano parte, anche avendo assistito a delle conversazioni telefoniche, tale GOZI, Francesco DE GRANO, Marinella DE GRANO, tale SCARPELLINI.

Domanda: mi sa dire dei rapporti tra Francesco DE GRANO e Giuseppe GALATI?

Risposta: Posso dire che Francesco DE GRANO accompagnò SALADINO, credo nel 2005, da Pino GALATI, all’epoca Sottosegretario alle attività produttive, per discutere di finanza agevolata.

Domanda: sa se l’approvazione dei PIA nel settore del Networking, dell’innovazione e della ricerca ha favorito società riconducibili ad Enza BRUNO BOSSIO?

Risposta: Sì, l’ho appreso dalle graduatorie.

Domanda: E‘ SALADINO che fa conoscere Pietro MACRI’ ed Enza BRUNO BOSSIO.

Risposta: credo di sì.

Proseguendo nella domanda relativa a San Marino, so che un quadro della MET SVILUPPO, tale ZULIANI, almeno così credo, abbia scritto una lettera, anche in possesso di SALADINO, nella quale illustra quello che nella lettera viene definito il malaffare del “comitato”.

Un altro dei principali esponenti del “comitato” è tale CASTELLUCCI, persona di Primo GREGANTI. Ricordo che SALADINO delegò, per la tenuta dei rapporti con il CASTELLUCCI, Vincenzo BIFANO, all’epoca Presidente regionale della Compagnia delle Opere. Oggi so che BIFANO frequenta gli ambienti dei DS in Calabria. Ho appreso dalle persone del mio staff che si trovavano presso la presidenza della giunta regionale che il 5 marzo di quest’anno, ossia il giorno dell’annullamento della gara di cui sopra, è uscito dalla stanza Gianluca TEDESCO, segretario particolare di LOIERO, il quale ha detto alla guardia giurata che non appena fosse giunto BIFANO doveva farlo subito entrare dal Presidente LOIERO.

A.D.R. Il figlio dell’ex ministro dell’interno PISANU è stato fatto assumere da SALADINO nella società GETRONICS. Il SALADINO ha ottenuto, con OBIETTIVO LAVORO, l’assunzione di personale presso numerose prefetture, in diverse parti del territorio nazionale.

A.D.R. Valerio CARDUCCI è una persona molto influente che ha contribuito fortemente ad introdurre SALADINO negli ambienti politici romani. E’ un imprenditore edile che fa anche le manutenzioni nei palazzi del Parlamento.

Domanda: Le risulta che le persone facenti parte del comitato siano di area dell’On. PRODI?

Risposta: Mi risulta di sì, per come ampiamente riferito da SALADINO.

A.D.R. Con riferimento ai rapporti assai stretti tra SALADINO e la BRUNO BOSSIO vi dico che, nel maggio del 2005, il dr SALADINO ci comunica che la BRUNO BOSSIO ha problemi di budget con la sua azienda e che dobbiamo farle avere 100.000 euro; poi lei troverà, successivamente, il modo di farceli recuperare.

Il 1 giugno 2005, se ricordo bene, la dr.ssa GAUDENZI, braccio destro di Enza, si presenta in azienda per firmare il contratto. Io non ci sono. Tale cosa viene totalmente dimenticata, fintanto che non arriva la perquisizione da lei (si rivolge al magistrato, ndr) disposta al CLIC. Enza, a quel punto, tramite la GAUDENZI, ci chiede di poter fatturare, noi le chiediamo che cosa, visto che il lavoro non e’ mai stato fatto e non ci ritroviamo nemmeno il contratto, e tantomeno e’ stato inserito in contabilità. Lei ce lo manda per fax, noi non autorizziamo assolutamente la fatturazione, nonostante le sue insistenze (CM lo ha poi inserito in bilancio come ricavo), ma a noi non ci interessa. In data 2 febbraio 2006 ci fatturano; e’ in corso la contestazione formale alla fattura. Per risolvere questa questione è sceso due volte in Calabria, per come riferitomi dalla GAUDENZI, Marcello PACIFICO, capo di CM, ed è andato direttamente da SALADINO per appianare la vicenda.

Domanda: vi disse il SALADINO in che modo avreste potuto ottenere il rimborso delle somme?

Risposta: SALADINO mi disse, non so se millantando, che quei soldi la BRUNO BOSSIO ce li avrebbe fatti riavere con le gare vinte. Il giorno in cui e’ stato approvato il SIT (sistema informativo territoriale) – in favore delle società INTERSIEL, FINSIEL, CORE, LOADING, SIRFIN (CLIC) e WHYNOT (CLIC) -, il dr. SALADINO, in presenza di Rino SALADINO (che è un tecnico che lavora in NEED), mi convoca e mi chiede dei soldi, dicendo che doveva avere del denaro anche lui a seguito di quella gara vinta, grazie ai suoi “buoni uffici”. A tale proposito Rino aveva anche preparato uno “schemino” con riferimento ai soldi che dovevo dare.

A.D.R. Il dr. SALADINO ha anche fatto avere una commessa ad ENDESA, girando dei soldi poi ad Enza BRUNO BOSSIO, per come dettomi in un momento di ira contro di me dal SALADINO.