Zuccatelli come Trump e il pusher del generale

Zuccatelli come Trump e il pusher del generale 

di Francesco Di Lieto (Codacons)

Lo Zangrillo rosso non molla l’osso: “Non rinuncio neppure se mi ammazzano”. Così si narra abbia risposto ai pentastellati calabresi oramai stufi delle nomine calate dall’altro nella regione più periferica dell’impero.
E mentre Speranza non vuole umiliare il suo fidato collaboratore, assistiamo ad una partita che si gioca sulle nostre teste e con in palio la nostra salute.

Non rimane che la speranza (no, non Roberto) che i pentastellati riescano ad imporre al Ministro un deciso cambio di rotta ed un briciolo di rispetto per la Calabria, fino a minacciare di far mancare il loro sostegno al governo (visto che, per qualcuno, i numeri sono più importanti della salute).
Ebbene se questo dovesse accadere sarei davvero orgoglioso di questi nostri parlamentari e, forse, dovremmo esserlo tutti.
Intanto Belcastro e Spirlì firmano l’Ordinanza 85 per imporre la realizzazione di cento posti letto dedicati ai malati Covid.
Bene, ma rimangono due inquietanti interrogativi.
Per quale dannatissimo motivo Belcastro non lo ha fatto a giugno?
E se fosse lui il pusher del generale?