Bisignano, oggi come ieri: l’ecomafia e i “giovani/vecchi”

Ci siamo occupati a lungo, nella primavera 2017, delle elezioni comunali a Bisignano e di tutto il sistema della politica corrotta che si è messo in moto per assicurare la vittoria alla lista cosiddetta dei “giovani/vecchi” nella quale si annidano personaggi impresentabili appartenenti ai peggiori soggetti del Pd. 

Tempo fa abbiamo ricevuto il testo di un esposto che è stato presentato alla DDA di Catanzaro e alla procura di Cosenza, regolarmente firmato. Abbiamo deciso di pubblicarlo perché molto di quanto c’è scritto lo avevamo già proposto ai nostri lettori ed il quadro che ne emerge è realmente drammatico. Poi si sono interessati dell’argomento anche alcuni deputati del M5s, che hanno sottoposto la questione al governo. E finalmente a febbraio del 2020, dopo anni di vergognoso silenzio, ha mosso un dito anche la procura di Cosenza, meglio nota come porto delle nebbie, che ha (udite udite!) sequestrato il depuratore e indagato i manager della Consuleco… Ma a distanza di poco più di un anno la Consuleco – aumm aumm – ha ripreso a scaricare e c’è bisogno urgente di riportare alla luce tutto quello che è successo in questi anni. 

Bisignano, fino a qualche anno addietro era una bellissima cittadina della Media Valle del Crati in provincia di Cosenza, abitata da un popolo onesto e dignitosi di contadini, di artigiani e di lavoratori.

Oggi il sindaco è Francesco Lo Giudice, figlio di Carmelo, a sua volta a lungo sindaco di Bisignano. Nel 2000 proprio Carmelo Lo Giudice attraverso il suo storico portaborse Angelo Rosa, rilascia un’autorizzazione per lo smaltimento di rifiuti speciali a Bisignano, che viene così invasa di liquami di tutti i tipi che arrivano da tutt’Italia e che finiscono nel fiume Mucone. La Consuleco Srl è l’azienda che si occupa del business e che, dopo le prime proteste dei cittadini che abitano in quella zona e non solo, si inventa il modo di fare tacere per sempre quelle persone che pure contestavano animatamente quel disastro ambientale.

Lo Giudice e Rosa: dai padri ai figli

Come accade sempre in questi casi, l’azienda che fa business inquinando l’ambiente, ha assunto presso la propria attività tutti quelli che protestavano per il fetore e l’inquinamento. Se si trattava di persone in età per lavorare, le assumeva direttamente, se si trattava di gente oltre i sessantanni, gli ha assunto i figli, i nipoti o parenti stretti. Partecipavano a questo grande banchetto anche i congiunti di consiglieri comunali o assessori delle precedenti amministrazioni, basta controllare i dipendenti e capire le alchimie, qui non ci inventiamo niente. E non finisce qui: si lamentavano ingegneri, geometri o architetti? Tutto risolto con la realizzazione di progetti inutili, tanto pagaiamo noi con la nostra salute,

Nell’ultima tornata elettorale la Consuleco Srl si è fatta carico delle spese della lista capeggiata dal figlio di Lo Giudice, facendo girare per 30 giorni un camion pubblicitario (in gergo tecnico una “vela”) su tutto il territorio di Bisignano, ma ha fatto anche di più pagando la festa di ringraziamento per la vittoria elettorale.

La Consuleco Srl smaltisce a Bisignano rifiuti tossici di tutti i generi e tipi, arrivano TIR da tutte le parti d’Italia, soprattutto dall’Ilva di Taranto, Massafra (TA), Bari, ancora Taranto ma con rifiuti dell’Eni e ancora altri della Basilicata e dalla Campania.

La Consuleco Srl fa tanti utili e recicla denaro in nero, infatti per giustificare il tutto compra alle aste giudiziarie immobili, oppure ancora meglio li fitta così può portare sempre più spese nel proprio bilancio: è il caso, giusto per citare un esempio, dell’Hotel Europa di Rende.

Ma i fatti più gravi si sono verificati nell’ultima tornata elettorale dove una lista di giovani capeggiata dal figlio di Lo Giudice si è presentata per curare gli interessi di una lobby potentissima con a capo la famiglia Pittella, che non ha certo bisogno di presentazioni, ma anche i pezzi deviati dello stato che si annidano nell’Arpacal, il cui commissario è ancora la sorella dell’imprenditore Tonino Gatto, che dalla Despar è passato ai rifiuti tossici, il solito gruppo iGreco di Cariati, rappresentato dall’ex deputato-faccendiere Ferdinando Aiello e dai suoi scagnozzi, naturalmente la Consuleco Srl, e poi i carabinieri di Bisignano, la Guardia Forestale, la Camera di commercio di Cosenza, la Cia agricoltura, la Cna con Francesco Rosa, il nuovo ronzino di Nicola Adamo…

Francesco Rosa, il nuovo ronzino di Nicola Adamo

A preparare questa lista di delinquenti sono stati quelli che la gente onesta definisce “nani” ovvero il signor Francesco Rosa, figlio del portaborse del vecchio Lo Giudice (perché qui torna tutto sempre!), uomo di Nicola Adamo, presidente della Cna nonché vicepresidente della Camera di commercio ed il signor Vincenzo Morise da Cirò Marina, deus ex machina della Consuleco Srl, i quali hanno controllato tutto fin dall’inizio e fino al momento in cui il sindaco ha nominato gli assessori.

Rosa ha stretto un patto di ferro con Morise e quest’ultimo ha acquistato all’asta fallimentare la ex Gusto Pic di Bisignano, che produceva prodotti agroalimentari, regalando (o facendo girare solo fatture false) al Rosa i macchinari di quest’ultima, che oggi si trovano a fare produzione e lavorazione presso l’azienda Consorzio Agroalimentare Valle del Crati con sede a Bisignano di proprietà del Rosa e di un altro socio.

E ancora, sempre Rosa e Morise hanno acquistato un terreno in Slovenia per realizzare un altro impianto di smaltimento di rifiuti tossici, stavolta in società. Potete verificare il tutto controllando chi è la moglie di Francesco Rosa, una straniera la quale anni fa era nullatenente ed oggi è intestataria di diversi immobili nella provincia di Cosenza ed all’estero.

1 – (continua)