Calabria 2020, Luca Morrone ineleggibile: le contestazioni della Regione e il (vergognoso) silenzio del Pd

C’è parecchia agitazione nel “famiglione” di Luca Morrone, per gli amici “Luca bambino mio”, dopo la doccia gelata delle “rivelazioni” del deputato del M5s Francesco Sapia sulla sua ineleggibilità in Consiglio regionale.

Diciamo subito che, sotto il profilo strettamente morale, tutti sanno che la famiglia Morrone è proprietaria di cliniche: non solo Villa Sorriso di Montalto ma anche la San Bartolo. E solo i fessacchiotti non dicono o non ammettono che – nella migliore delle ipotesi – i Morrone hanno messo dei prestanome al loro posto. Del resto, già negli anni passati sono state sollevate pesanti questioni sul gravissimo conflitto di interessi del capofamiglia, Ennio il “mammasantissima”.

Ma Sapia non è certo caduto dal letto in piena notte svegliandosi di soprassalto prima di firmare una dichiarazione del genere contro Luca bambino mio. E’ del tutto evidente che il deputato del M5s abbia riportato qualcosa della quale si parla ampiamente e diffusamente negli ambienti politici della Regione Calabria. E se il Pd ormai è vergognosamente piegato a 90 gradi ai vincitori delle elezioni regionali e non riesce neanche a scrivere una riga sull’argomento, inconsistente ed inutile qual è, è chiaro che ci sono dei retroscena che finora non sono emersi.

La posizione di Luca Morrone è a rischio non certo per le dichiarazioni di Sapia ma perché ci sono precise contestazioni del Dipartimento Tutela della salute della Regione Calabria, che sono state già indirizzate al rampollo di Ennio Morrone.
E’ vero che il giovanotto si è dimesso, ma il Dipartimento gli contesta di non avere completato le procedure per l’indicazione del nuovo titolare e soprattutto di non avere atteso il via libera degli uffici della Regione prima di candidarsi. Le dimissioni, in sostanza, non sarebbero sufficienti e Luca Morrone si troverebbe clamorosamente in condizioni di ineleggibilità. 

In molti si chiedono e ci chiedono cosa succederà adesso. Si procede come in una partita a scacchi. Ora tutti attendono la proclamazione degli eletti per verificare se la Regione proclamerà anche il piccolo Morrone. Se la risposta sarà negativa, Luca Morrone se la prenderà direttamente in quel posto, per come si meriterebbe ampiamente sia da un punto di vista giudiziario sia da un punto di vista morale. Se la risposta sarà postiva, il M5s potrà presentare ufficialmente un esposto. Perché se attendiamo che lo presentino Mimmo Bevacqua e Carlo Guccione, gli Stanlio e Ollio della politica calabrese, rischiamo di diventare centenari senza che niente si muova. Povera Calabria nostra!