Calabria, sanità venduta. Da Zuccatelli a Robertino: la scalata senza freni di Natalia Di Vivo

Sanità Calabria: Il commissario Natalia “coscialunga” Di Vivo

All’inizio fu Zuccatelli – quello che non riconosceva l’utilizzo della mascherina per proteggersi dal Covid, e che voleva limonare con tutte per dimostrare che il Covid non si trasmetteva con la saliva -, che la portò dal Nord con se per affidarle le spese dell’Asp di Cosenza. Non poteva essere che lei la prescelta: la dottoressa Natalia Di Vivo detta “coscialunga” senza nessuna volontà denigratoria: ci appelliamo alla “convenzione di Alba Parietti”, che non ha mai disdegnato il “complimento”.

Sulla breve ma intensa permanenza a Cosenza della dottoressa Di Vivo c’è un fascicolo che giace in qualche cassetto del porto delle nebbie. Ma prima di affrontare l’inchiesta, è il caso di partire dal presente. Dopo la toccata e fuga cosentina, Natalia Di Vivo approda a Catanzaro alla corte del commissario per la sanità Guido Longo: un colpaccio. Tanto più che le quotazioni della dottoressa sono risalite nei mesi successivi all’addio del commissario-poliziotto che nulla ha prodotto nella sua gestione. E così, s’è trovata a diventare il braccio destro del “nuovo” commissario Occhiuto, che sembra darle grande importanza.

L’asso nella manica di Natalia Di Vivo si chiama Agenas. Grazie ai suoi buoni rapporti anzi buonissimi a buon intenditore con Agenas, gestisce il rapporto tra la Regione e il ministero  della Salute, ma non solo: si narra che tocchi proprio a lei fare la selezione per 40 posti dedicati ad Agenas da utilizzare in Calabria. Un tesoretto.

Sono ormai mesi che questi lavoratori  dovrebbero essere selezionati, ma non arriva nessuno, in quanto la dottoressa sta aspettando che alcuni dipendenti finiscano di lavorare presso altri entri, per essere assunti in Calabria, cosi si pagano anche la missione… Perché?  Indovinate da dove vengono la maggior parte delle persone da assumere: dalla Campania, ovviamente, perché per passare il compitino ci vogliono i biscottini, 10 sono pochi, ce ne vogliono 30  biscottini, e noi stiamo a guardare.

Ma il peggio deve ancora arrivare: adesso che Natalia non può essere scarrozzata con le auto dell’Asp di Cosenza, indovinate chi l’accompagna? Una infermiera della Campania, perché nel programma devono essere assunti anche 5 infermieri, e poi indovinate chi la prende e porta? Don Pierino Citrigno lo strozzino, che la conduce alla Cittadella con il suo  solito pass speciale. E’ appena il caso di ricordare che Citrigno e Zuccatelli sono stati in perfetta sintonia per i loro affari e il piazzamento in un posto strategico della sua amica è più che mai funzionale ai loro accordi.

A questo punto, è più che mai opportuno spiegare meglio chi è Natalia Di Vivo.

Dalla fine di luglio 2021 nei peggiori bar di Caracas (pardon, di Cosenza) gira una denuncia pesantissima sull’Asp di Cosenza. Cinque direttori di struttura complessa (Servizio RPCT ASP CS – Francesco Laviola; UOC Gestione Risorse Umane ASP CS – Fra’ Remiglo Magnelli; UOC Servizi Finanziari ASP CS – Aurora De Ciancio; UOC Sistemi Informativi ASP CS – Virginia Stefano; UOC Affari Generali ASP CS – Erminia Pellegrini) con l’ausilio del sindacato Fedir hanno deciso di denunciare una delle tante malefatte all’Asp più corrotta d’Italia ovvero quella di Cosenza dove il malaffare regna sovrano.

Tutto parte da un concorso bandito dal mitico Giuseppe Zuccatelli da Cesena (quello che la mascherina non serve a un c…), ex commissario straordinario conosciuto anche e soprattutto per la sua altrettanto leggendaria metafora sul bacio Covid (con o senza lingua).

Zuccatelli prevedeva con delibera commissariale numero 276 del 10/3/2020 un avviso di selezione pubblica per soli titoli per il conferimento di un incarico quinquennale, rinnovabile, di dirigente amministrativo con incarico professionale ai sensi dell’articolo 15 septies comma 2  del decreto legislativo 502/92 di esperto in monitoraggio di spesa sanitaria.

Con molta puntualità e dovizia di particolari i cinque dirigenti con l’ausilio del sindacato Fedir descrivono le varie fasi del concorso farsa, mettendo addirittura gli allegati, il tutto confezionato e protocollato presso l’Asp in data 26/7/2021 con numero 00 93529, e non solo, ma investono le varie procure (anche il porto delle nebbie, ma guarda un po’), il ministro della Salute, la Regione nel suo complesso e nientepopodimenoche il commissario ad acta per il piano di rientro Dottor Longo.

Il mitico Zuccatelli, praticamente indice il concorso pilotato e poi senza l’ausilio di altri uffici, come diciamo a Cosenza uno e trino, decide con sua autonomia ed esclusiva competenza di dichiarare vincitrice avendone le qualità la dottoressa Natalia Di Vivo.

A questo punto ci si chiede: ma chi è la signora Di Vivo? L’arcano è presto svelato: proviene da Avellino ed è stata adottata a Roma, dove lavora presso l’AGENAS ed è collega dello stesso Zuccatelli, che era presidente dell’Agenzia. Allora, i direttori si chiedono: come mai una dirigente che vive e lavora a Roma con un incarico di alto profilo, si trasferisce in Calabria per un incarico a tempo determinato meno prestigioso?

Addirittura nella missiva-denuncia si dice che la Di Vivo si sia occupata personalmente di scrivere l’avviso e gestirlo in modo da “calare il pacco” direttamente su di lei. Gli scriventi addirittura sottoscrivono che nessun funzionario dirigente interno abbia posto la propria firma in tutto l’iter del procedimento. Finanche in data 29/7/2020 – come da nota numero 770194 – il famigerato Fra’ Remigio Magnelli, direttore del personale, conosciuto urbi et orbi per le sue malefatte, evidenziava la difformità nella procedura di selezione per l’incarico, che nel caso della Di Vivo risultava disattesa e trasgredita la procedura. “E che cercate di più?”… Se lo sottoscrive anche Fra’ Remigio a quanto dire!

“… In realtà l’avviso pubblico – scrivono i dirigenti nella denuncia – ha rappresentato solo una patetica farsa e messa in scena. Infatti la Di Vivo accompagnava Zuccatelli ancor prima di pubblicare l’Avviso, anzi pare che addirittura si sia occupata personalmente di scrivere l’avviso, “Costruito su misura” al fine di dare una parvenza di legittimità alla procedura, ritagliato ad hoc sul profilo della candidata già prescelta, ed abbia gestito anche le fasi successive della selezione, fino alla redazione materiale della delibera, considerato che nessun dirigente o funzionario interno ha apposta la propria firma…”.

Da quanto viene denunciato nella missiva la bella dottoressa si accompagnava col dottore Zuccatelli in viaggi di piacere, cene notturne, utilizzando i mezzi e gli autisti dell’Asp, costretti a turni estenuanti e pernottamenti non previsti, “ci hanno perso il sonno“ recandosi spesso e non solo in quel di San Lucido

“… L’atteggiamento da parte della coppia Zuccatelli-Di Vivo – si legge testualmente -, denotava, inoltre, non solo arroganza e totale disapplicazione delle leggi e regolamenti, ma risultava anche indisponente tenuto conto dell’enorme spazio che il Commissario aveva riservato alla sua protetta, la quale non solo non si occupava dei compiti che le erano stati attribuiti in forza dell’incarico conferitole, ma interferiva in tutte le procedure in capo agli altri dirigenti, violando tutte le regole di comportamento sotto il profilo istituzionale…

Un profilo di sicura rilevanza penale è riconducibile, ancora, nell’uso irregolare, smodato ed illegittimo dell’Auto Aziendale. L’autista di turno veniva molte volte costretto ad accompagnare la coppia presso abitazioni private per cene che si protraevano anche fino a tarda notte. In particolare uno degli autisti dell’ASP di Cosenza, riferisce di frequenti viaggi estivi nella città di San Lucido, sulla costa tirrenica cosentina… Riferisce ancora di aver consegnato l’auto in più occasioni alla coppia e di averla ripresa con svariate migliaia di chilometri in più. Presumibilmente per viaggi effettuati oltre regione…”.

La bella avellinese di adozione romana, non solo si è accaparrata un posto di dirigente amministrativo all’Asp di Cosenza dichiarando di essere dipendente dell’AGENAS, ma poi è addirittura passata ad essere comandata presso la struttura commissariale del Dottor Longo. Sin dal 29/1/2021 la dottoressa Di Vivo con disposizione del commissario straordinario La Regina prot. 13594 è stata autorizzata al comando presso la struttura del commissario ad acta della regione Calabria Dottor Longo, in seguito a richiesta della stessa AGENAS del 27/1/2021 protocollo 563/2021.

E poi l’inevitabile domanda, visto che c’è stato un concorso: ma adesso chi si occupa all’Asp di Cosenza di monitorare la spesa sanitaria ? La Di Vivo è andata via…

Pare che il commissario La Regina abbia chiesto il rimborso all’Agenas per effetto del trasferimento della stessa presso il commissario ad acta Longo, degli emolumenti erogati alla Di Vivo, forse è danno erariale?

Ma ecco quanto viene denunciato in procura.

“… Da ultimo, ma certamente non in ordine di importanza, occorre riferire che la D.ssa Di Vivo pur risultando contrattualizzata con l’ASP di Cosenza per un periodo di 5 anni, in qualità di dirigente amministrativo per il “Monitoraggio della Spesa sanitaria”, da alcuni mesi, non è chiaro a quale titolo e con quale autorizzazione da parte dell’ASP di Cosenza, si è trasferita presso l’Ufficio del Commissario ad Acta a Catanzaro. A tal punto è necessario porsi almeno la domanda se sono cessate le esigenze di continuare a “Monitorare la Spesa” presso l’ASP di Cosenza, ovvero se l’incarico affidatole non fosse altro che un semplice artificio, pretesto e modalità truffaldina per assicurarle un posto di lavoro, peraltro con qualifica dirigenziale e lautamente pagato. In entrambi i casi appare assolutamente necessario procedere all’immediata revoca dell’incarico, al fine di impedire il perpetuarsi di situazioni di palese illegittimità e danni erariali in capo all’ASP di Cosenza.

“… Il trasferimento della D.ssa Di Vivo presso l’Ufficio del Commissario ad Acta a Catanzaro, ancorchè non autorizzato dall’attuale commissario dell’ASP di Cosenza, è palesemente abusivo ed illegittimo, in quanto la stessa ha un contratto di lavoro a tempo determinato per assolvere a “Strategiche” funzioni di “Monitoraggio della Spesa”. Pertanto o rientra nei ranghi dell’ASP per adempiere alle funzioni assegnate, atteso che è stata posta in essere una procedura straordinaria (ancorché illegittima) per assumerla, oppure deve essere dichiarata decaduta dall’incarico assegnatole”. Tuttavia, è passato quasi un anno e non è successo niente. Questa Calabria non si salverà mai.