Conte: “Limiti orari a spostamenti per tutta Italia e lockdown in aree a rischio”

“La pandemia corre repentinamente in Europa, costringendo ogni Paese a varare nuove misure restrittive di settimana in settimana. Entro mercoledì saranno pronte nuove restrizioni“.  Ad annunciarlo è stato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante il suo intervento alla Camera dei deputati per riferire sulle misure anti-Covid. “Rimetto al Parlamento ogni decisione rispetto alla necessità di misure necessarie con la massima speditezza” per arginare “il repentino aumento del contagio, anche perché entro il prossimo mese saranno 15 le regioni a rischio“, ha detto il premier all’inizio del suo discorso ai deputati . “Il Parlamento – ha proseguito – potrà esprimersi prima dei provvedimenti del governo e dò la mia disponibilità ad accogliere i rilievi che arriveranno”.

Ma quali saranno le nuove restrizioni previste nel prossimo Dpcm? “Saranno interventi mirati e differenziati a seconda dei rischi nei vari territori”, avverte Conte, che sottolinea come ci siano “3 aree a rischio” e poi anticipa: “Stop agli spostamenti verso le regioni in emergenza, limite nazionale di spostamento in orario serale, didattica a distanza, trasporti pubblici con capienza limitata al 50 per cento e centri commerciali chiusi nei weekend”.

“Alla luce dell’ultimo report di venerdì e della situazione particolarmente critica in alcune regioni siamo costretti a intervenire in una ottica di prudenza per mitigare il contagio con una strategia che va modulata sulle differenti criticità”. E quindi no a lockdown nazionale. “Ci sono specifiche criticità in Regioni e province autonome. L’Rt nazionale è a 1,7 ma in alcune regioni ovviamente il dato è superiore. Esiste un’alta probabilità che 15 regioni superino le soglie critiche nelle aree delle terapie intensive e delle aree mediche nel prossimo mese”. Quindi il capo dell’esecutivo ha spiegato come sia “necessario assumere una decisione orientata che contempli nuovi interventi restrittivi modulati sulla base del livello di rischio nei territori. Sulla base di criteri scientifici predefiniti ci sarà un regime differenziato basato su diversi livelli regionali. A marzo sprovvisti di un piano abbiamo emanato provvedimenti che ci hanno portato un lockdown generalizzato, oggi invece abbiamo una struttura di prevenzione che ce lo eviterà”.

Si partirà, quindi, con tre aree in base agli scenari di rischio e al coefficiente delle varie regioni. Per l’intero territorio nazionale, invece, dove il rischio non è elevato si profila la chiusura nei festivi e prefestivi dei centri commerciali, delle sale gioco, videogiochi, attività di scommesse. Chiuderanno anche musei e mostre e stop agli spostamenti tra regioni a rischio. Inoltre limiti allo spostamento di persone nella fascia oraria più tarda (non più le 18 ma forse le 21), e didattica a distanza per le scuole. Tra i provvedimenti, anche, la riduzione al cinquanta per cento delle persone sui mezzi del trasporto pubblico locale.