Corigliano-Rossano, aste “pilotate”. La procedura (e la diecimila…) di Carletto Plastina

Carletto Plastina

La procedura esecutiva n. 24/2004 è quella che dà il via all’operazione White collars perché è la prima che denuncia alla procura di Castrovillari Giorgio Possidente, dalle cui rivelazioni è nata l’inchiesta. Il professionista delegato è Carlo Plastina, ex presidente dell’Ordine dei commercialisti di Corigliano-Rossano. Si tratta di un’asta dell’agosto 2017 avente ad oggetto un immobile sito in Corigliano, alla località Santa Lucia, di proprietà della L’Edile di Bauleo Domenico & C. Snc, facente capo a Domenico Bauleo. Cliente dell’associazione in favore del quale la stessa si è attivata è Vincenzo Rotella, risultato assegnatario del bene.

La vicenda trae origine dalla denuncia presentata da Giorgio Possidente il 12 aprile 2018. L’uomo rappresentava di avere appreso, dallo stesso Rotella, che l’acquisto dell’immobile gli era stato proposto da Andrea Zangaro, aggiungendo che per l’aggiudicazione il Rotella aveva versato una somma di denaro pari a 10.000 euro allo Zangaro e al Plastina, così come riferitogli da una persona poi deceduta, Francesco Romano.

Alla denuncia, il Possidente allegava la registrazione di un suo incontro con Vincenzo Rotella, il quale confermava di avere acquistato l’immobile all’asta avvalendosi di Andrea Zangaro, con la collusione del professionista delegato alla vendita. Negava di aver corrisposto loro la somma di 10.000 euro, indicata dal Possidente, anche se riferiva che avrebbe fatto ad entrambi un “regalo” successivamente al decreto di trasferimento ed alla consegna dei “documenti” dell’immobile…

A conferma delle esternazioni di Vincenzo Rotella, si pongono le conversazioni intercettate, nel corso delle quali lo stesso Zangaro espone di aver consentito al primo di aggiudicarsi l’immobile… Ad ulteriore conferma dell’ipotesi accusatoria, in data 8 novembre 2018, lo Zangaro, nel corso di un incontro con Rotella, lo informa di avere appreso dal Plastina che l’accesso all’immobile, attraverso la forza pubblica, era programmato per il giorno 19 e che il debitore, Bauleo, aveva inizialmente intenzione di parlargli… Infine, Giovanni Famigliuolo, parente di Vincenzo Rotella e Carmine Placonà, confermava la gestione in comune delle aste da parte di Zangaro e Placonà, mostrando di essere a conoscenza del fatto che Vincenzo Rotella per l’affare dell’immobile di Bauleo aveva corrisposto la somma di 10.000 euro (Famigliuolo Giovanni: “Ma quello vale 500.000 euro… si sono fregati 10.000 euro da quello per farci prendere quel coso…”. Giuseppe Fusaro: “Prima ne volevano 5, poi ne hanno dato 10…”).

In sede di sommarie informazioni, Vincenzo Rotella ha fornito risposte incongruenti e svianti, tentando di nascondere il suo rapporto con Zangaro, ed affermando di aver contattato solamente il professionista delegato Carlo Plastina; ha affermato inoltre che era stata sua moglie a consegnare i documenti relativi alla partecipazione.

Affermazione, quest’ultima, in contraddizione con quanto riferito dalla donna, Filomena Lauro, la quale ha dichiarato di non essersi occupata in nessun modo dell’asta a cui aveva partecipato il marito e quindi di non aver presentato né consegnato documentazione inerente alla partecipazione.

La condotta di Carlo Plastina, indicato da Zangaro come “Carletto”, si pone nell’ambito dei suoi stretti rapporti con quest’ultimo nel settore delle aste… La confidenzialità tra i due emerge anche in occasione della richiesta di informazioni da parte del Plastina circa un’abitazione acquistata in una precedente asta da un cliente dello Zangaro, Angelo Pianeta, messa in vendita da quest’ultimo… Una successiva intercettazione ambientale evidenzia l’intervento dello Zangaro nelle trattative per la vendita dell’abitazione di proprietà di Angelo Pianeta e, nel discutere direttamente al telefono con la persona interessata all’acquisto (tale Eugenio), gli dice che gli è stata raccomandata dal Plastina…

Grazie alla successiva acquisizione della documentazione inerente al fascicolo telematico della procedura esecutiva n. 24/2004 sono emersi i seguenti elementi di riscontro, attinenti ai documenti che risultano depositati, tra cui:

– richiesta di differimento udienza avanzata da Carlo Plastina, con la quale il professionista evidenzia, tra l’altro, che il debitore esecutato non aveva ancora liberato bonariamente l’immobile e che egli aveva concordato con i carabinieri un loro intervento per l’8 novembre 2018;

– dispositivo del Giudice dell’Esecuzione che nega il differimento dell’udienza;

– nuova comunicazione del Carlo Plastina con la quale si rappresenta al Giudice dell’Esecuzione che la nuova data concordata con i carabinieri per la liberazione dell’immobile è quella del 15-11-2018;

– comunicazione avvenuto rilascio dell’immobile il 15-11-2018.

I documenti offrono un riscontro rispetto al contenuto della conversazione intercorsa in data 8-11-2018 tra Zangaro e Rotella, in merito alle procedure di liberazione dell’immobile aggiudicato al secondo, nella quale emergono i rapporti del primo con il Plastina.

D’altronde, dalla conversazione registrata tra il Possidente e il Rotella, emerge come la risposta fornita da quest’ultimo alla domanda del primo circa le persone con cui aveva “trattato”, sia chiaramente indicativa di un rapporto non usuale con il professionista delegato, che egli pone sullo stesso piano di Zangaro…, circostanza che tuttavia egli nasconde in sede di sommarie informazioni, negando addirittura di aver presentato direttamente al professionista i documenti per la partecipazione all’asta, e rimanendo sconfessato dalle dichiarazioni della moglie. Sempre nella stessa conversazione, infine, l’uomo non appare per nulla sorpreso dal riferimento al pagamento, indebito, di una somma di danaro da parte sua, limitandosi a negare di aver corrisposto 10.000 euro ma non negando la circostanza… per poi chiarire che avrebbe fatto il “regalo” solo dopo la consegna dell’immobile.

Il compendio indiziario appena descritto consente di ritenere che Carlo Plastina abbia accettato da Vincenzo Rotella e Giuseppe Andrea Zangaro la promessa di un compenso in danaro, subordinato al buon esito dell’operazione, per il compimento di un atto del suo ufficio rappresentato dall’assegnazione dell’immobile, con conseguente integrazione di un patto corruttivo finalizzato a favorire un partecipante ad una procedura esecutiva.