Rende. Parco Acquatico story: un affare da più di un milione e mezzo con i concorsi Formez per Fusinato (e compagna)

Settantaquattro pagine. Il prefetto di Cosenza Vittoria Ciaramella ha condensato in questo numero le 491 pagine che compongono la relazione della commissione di accesso antimafia al Comune di Rende che ha determinato lo scioglimento dell’ente per infiltrazioni mafiose. Di conseguenza, pubblichiamo le parti salienti di queste pagine. 

Oggi ci occupiamo del Parco Acquatico di Rende e prima di entrare nel vivo continuiamo a rinfrescare la memoria ai nostri lettori, dal momento che questa struttura è stata già abbondantemente chiacchierata in questi ultimi anni.

Dalla tragicomica vicenda del figlio dell’assessore “Arlecchino” al secolo Mario Rausa, beccato in pieno lockdown a festeggiare con la fidanzata e con lo champagne a bordo vasca (https://www.iacchite.blog/lettere-a-iacchite-rende-quellarlecchino-che-fa-tenerezza-strumentalizzato-anche-dal-figlio/) a quella altrettanto imbarazzante dell’ex “padrone” della baracca che minaccia e intimidisce una giornalista della Rai (https://www.iacchite.blog/rende-chi-e-tonino-vivacqua-il-buzzurro-del-parco-acquatico/).

Quanto basta per cacciare il “padrone” a calci in culo ma non certo per migliorare la situazione, anzi…

Di seguito, una lettera che abbiamo pubblicato l’11-11-2022.

Lettere a Iacchite’: “Parco Acquatico Rende, la Commissione d’accesso potrebbe spiegarci qual è la destinazione d’uso?”

Da semplice cittadino che paga le tasse – e che tasse -, chiedo alla Commissione d’accesso antimafia che si è insediata: che destinazione d’uso ha il Parco Acquatico di Rende?

Premetto che abito in contrada Santa Chiara, dove è stata costruita questa stupenda struttura, e quindi noi cittadini della zona avevamo intravisto un’opera che finalmente avrebbe portato dei benefici di urbanizzazione della zona, e quindi dei miglioramenti. Ma di tutto ciò niente. Tempo addietro mentre noi comuni mortali eravamo chiusi per il lockdown a seguito della pandemia, all’interno del Parco Acquatico, qualcuno festeggiava l’anniversario di fidanzamento con tanto di champagne a bordo piscina (https://www.iacchite.blog/rende-parco-acquatico-arlecchino-rausa-se-dimesso-costa-caro-il-brindisi-del-rampollo/).

Poi si è proseguito, dopo il “liberi tutti” all’apertura della spiaggetta con tanto di divertimento e musica, tanto da restituire alla cittadinanza l’uso corretto del Parco. Detto questo, negli ultimi tempi stiamo assistendo ad un uso improprio della struttura. Concorsi Formez P.A. con 2000 persone al giorno con tanto di macchine e traffico in tilt. Congresso BCC, ennesimo evento con traffico in tilt, e senza la presenza di Vigili Urbani o forze dell’ordine, si continua con La Giornata Europea dello Sport, e tutto come prima, fino ad arrivare addirittura all’uso del Parco come discoteca, impianto audio incredibile, come se fosse un concerto all’aperto, con musica fino alle 4,30 del mattino, traffico impossibile e un via vai di ambulanze a sirene spiegate. Credo che la Commissione d’accesso, tra le altre cose sulle quali dovrebbe intervenire, possa avere un pensiero anche per questo magari imponendo al sindaco mafioso una ordinanza che tuteli i cittadini, visto che in zona abitano un bel po’ di anziani con problemi di salute.

Un cittadino di Rende

E dopo appena tre giorni, il 14-11-2022 eccone un’altra

Lettere a Iacchite’: “Rende, un po’ di mazzette qua e là e il Parco acquatico diventa… balera!”

Volevo segnalare l’utilizzo di una struttura del Comune di Rende nota come “Parco acquatico Santa Chiara”. Struttura realizzata per scopi ben precisi per la comunità rendese e che ultimamente ha dimenticato, o forse non è stata mai utilizzato, per gli scopi per i quali era stata costruita.

Di recente è stata messa a disposizione per realizzare una “discoteca”, parola forse un po’ azzardata per quello che si è realizzato… All’interno della struttura, infatti, si svolgono serate danzanti che non seguono le regole e le norme di sicurezza previste per ambienti che possono ospitare questo tipo di attività. Quindi, forse sarebbe meglio definirla “balera” ma non cambia la sostanza.

Purtroppo è da segnalare l’inutilizzo di sistemi di areazione pur essendoci ma non messi in funzione e i sistemi di sicurezza sono molto importanti per strutture come queste che ospitano migliaia di persone; tutto ciò risulta ingiusto per i gestori di locali a norma di legge che investono tempo e denaro per poter svolgere questa attività in modo legittimo e in totale sicurezza. Inoltre è da notare anche la percentuale troppo alta di minorenni presenti a queste serate offerte dalla struttura, ai quali vengono somministrati alcolici e super alcolici senza alcun tipo di controllo.
Ma ciò che è ancor più grave  è che il sindaco di Rende ne sia al corrente e non prenda nessun tipo di provvedimento nei confronti dei gestori del Parco a cui era stata affidata la struttura per scopi ben diversi, che non hanno niente a che fare con la “DISCOTECA” o “BALERA” che dir si voglia.

Lettera firmata…. Caro signore, cogliamo l’occasione per informarla delle “novità” rispetto alla sua richiesta di “sicurezza” per il “Parco” diventato “discoteca/balera”. Il sindaco Mazzetta insieme al suo braccio destro mafioso, Ariosto Artese, al momento “trattenuto” nelle patrie galere (e la cui sorella vicesindaco con funzioni di sindaco è stata finalmente interdetta anche lei…), ha trovato il modo per superarle affidando l’appalto a un altro famoso amico degli amici, il signor Cauteruccio alias Istituto di Vigilanza Codis. Come si dice dalle nostre parti. TUTTAPPO’… Basta dare qualche mazzetta ai carabinieri e qualche altra alla procura di Cosenza – che infatti non si permette minimamente di indagare sul Parco Acquatico – e il gioco è fatto… 

LA RELAZIONE DEL PREFETTO: L’AVVENTO DI FUSINATO E GLI AFFARI CON LA FORMEZ

Ed eccoci all’atteso capitolo “Parco Acquatico” nella recentissima relazione del prefetto che ha portato al sacrosanto scioglimento del Consiglio di Rende.

Altro esempio di non corretta gestione del patrimonio immobiliare che ha consentito a soggetti con pregiudizi di polizia di ottenere indebiti arricchimenti a scapito della collettività, è quello acclarato dalla Commissione d’accesso relativamente all’affidamento della gestione del Parco Acquatico sportivo Santa Chiara.

Affidataria della gestione temporanea della struttura comunale è la signora Maria De Rose, legale rappresentante della società Marconi Village, con previsione del versamento di un canone annuo di € 10.000,00, mai corrisposto: e la ragione del mancato pagamento anche qui viene indicata dal Comune (cosi come avvenuto per il Palazzetto dello Sport, per Io stadio Marco Lorenzon e per i locali di Piazza Matteotti) nei lavori che il concessionario avrebbe eseguito e per i quali è stato chiesto lo scomputo. Ma il danno per l’Ente è soprattutto da rinvenirsi nel lucro cessante, dovuto al mancato percepimento di possibili proventi.
In particolare, il guadagno che l’Ente avrebbe potuto ottenere tramite una più oculata gestione dei propri beni, deriva dagli emolumenti corrisposti dalla società omissis per l’utilizzo degli spazi comunali destinati allo svolgimento di prove concorsuali. Infatti, il relativo elenco fornito alla Commissione dalla stessa società e riguardante il biennio 2021-2022, fa emergere la corresponsione di € 1.650.299,04 per le prove espletate presso il Palazzetto dello Sport di Rende e il Parco Acquatico Santa Chiara di Rende, somma rilevantissima incamerata pressochè in toto dai gestori degli impianti comunali.

E’ da aggiungere che persona convivente dell’affidataria della gestione della struttura Parco Acquatico Santa Chiara è Antonio Fusinato, pregiudicato e fratello di Francesco, a suo tempo arrestato dai R.O.S. Sezione Anticrimine di Catanzaro per “usura in concorso”, unitamente ad altre 14 persone, tra le quali i capi clan di ndrangheta Francesco Patitucci e Maurizio Rango.

Il Parco Acquatico, al pari del Palazzetto dello Sport, costituisce un esempio emblematico di mala gestio da parte dell’Ente concretizzatosi non solo in un danno patrimoniale a causa del mancato introito del canone concessorio ma anche nel lucro cessante dovuto al mancato percepimento di possibili proventi. In particolare il guadagno che l’Ente avrebbe potuto ottenere tramite una più oculata gestione dei propri beni, deriva dagli emolumenti corrisposti dalla Società Formez per l’utilizzo degli spazi comunali destinati allo svolgimento di prove concorsuali.

La Società Formez ha dato vita a una serie di procedure concorsuali espletate nel biennio 2021-2022 presso il Palazzetto dello Sport di Rende e il Parco Acquatico Santa Chiara di Rende – organizzate dal Consorzio Digicontest.

In questi anni sono state corrisposte per l’organizzazione di concorsi pubblici presso i beni patrimoniali di proprietà del Comune di Rende € 1.650.299,04, introiti questi che, depurati del corrispettivo spettante al Consorzio Digicontest, sono confluiti nelle tasche dei gestori degli impianti comunali ovvero i gestori del Parco Acquatico. Forse è arrivato il momento di togliergli il giocattolo dalle mani?