Corigliano-Rossano, prende il via il “Festival dell’appartenenza”

Valentina Farinaccio

Promossa dal comune di Corigliano-Rossano, con l’ambizione di raccontare la grande ricchezza della provincia italiana, La città dei  luoghi, il Festival dell’appartenenza prende il via domani, 15 settembre, alle ore 21, in piazza San Bartolomeo, con l’incontro con la scrittrice molisana Valentina Farinaccio che presenterà il suo ultimo libro, Quel giorno, edito da Utet, in cui si misura con l’imponderabile che grava sulla vita di tutti e che si materializza sotto forma di un incontro o un’occasione e che, in un attimo, trasforma radicalmente piani, progetti e traiettorie di vita: un’imprevedibilità che riluce da storie intime e domestiche, come quella sull’incontro fatidico dei suoi nonni, ma che investe anche la grande storia, come succede nei racconti dedicati a John Lennon e Paul McCartney, a Ingrid Bergman e Roberto Rossellini, a Steve Jobs e la sua famiglia adottiva, a Battisti e Mogol e, ancora, a Ronald Reagan e Michail Gorbacëv. Con una scrittura lieve e brillante che, parola dopo parola, disvela quanto è stato concepito, per l’appunto in un attimo, in un momento particolare della vita della Farinaccio, lasciando emergere a tratti sentimenti che contrassegnavano il suo pluripremiato romanzo d’esordio, La via del ritorno è sempre più corta.

Il Molise ritorna nel concerto del violinista termolese Luca Ciarla che si presenta con il suo nuovo spettacolo, Mediterramìa, dove con  un pedale loop, la sua voce e diversi strumenti giocattolo ha tracciato una rotta nuova ed originale in un mare già ampiamente esplorato da innumerevoli artisti. Non solo esegue in solo e rigorosamente dal vivo tutta la partitura della sua band, suonando il violino anche come una chitarra, un violoncello o una percussione, ma canta, fischia, suona altri strumenti e aggiunge nuove improvvisazioni, con continue evoluzioni. Con insoliti arrangiamenti della tradizione popolare italiana, musiche del bacino del Mediterraneo e composizioni originali, Ciarla allestisce sul palco una seducente magia acustica in cui ciascuno ritrova le influenze che sa riconoscere, dall’etno ruspante al jazz più raffinato.

La serata sarà chiusa dal concerto delle Faraualla, un quartetto vocale in cui l’eredità della terra di appartenenza, la Puglia, si fonde mirabilmente con le polifonie del mondo. Dopo aver approfondito singolarmente lo studio e la pratica della vocalità in ambiti musicali differenti, le quattro cantanti hanno trovato un interesse comune nella ricerca sull’uso della voce come “strumento”, attraverso la pratica della polifonia e la conoscenza delle espressioni vocali di diverse etnie e di periodi storici differenti. Gli esiti di questo lavoro si ritrovano nel loro repertorio, nelle composizioni originali, che spesso si evolvono a partire da una matrice improvvisativa, come nei brani tradizionali. Le suggestioni di un percorso attraverso culture tanto lontane fra loro si fondono in una sintesi originale in cui emergono con forza le radici culturali del gruppo. La Puglia è presente nel “suono” che connota la formazione barese, negli strumenti che accompagnano l’esecuzione, nello stesso nome del gruppo.

La rassegna prosegue fino al 18 settembre con altre voci rilevanti di espressioni culturali radicate in un territorio ma aperte al mondo, dai Fratelli Mancuso a Setak, da Piero Brega a Peppe Voltarelli.