Autobomba a Limbadi, Dda chiede processo per 6 indagati

Il fermo immagine tratto dal Tg1 mostra vigili del fuoco e inquirenti sul luogo dove un uomo di 42 anni, Matteo Vinci, è morto a Limbadi, nel Vibonese, nello scoppio dell'auto che stava guidando, 09 aprile 2018. Ferito gravemente il padre di Vinci, Francesco, di 70 anni. L'ipotesi che viene fatta dai carabinieri è che a provocare lo scoppio sia stata una bomba collocata nel vano portabagagli della vettura. ANSA/FERMO IMMAGINE TG1

Catanzaro – La Dda di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio per due persone, Antonio Criniti, di 31 anni, e Filippo De Marco, di 42, con l’accusa di essere stati gli esecutori materiali dell’attentato, avvenuto il 9 aprile del 2018, in cui fu ucciso Matteo Vinci, di 42 anni, e fu ferito il padre Francesco, di 73. Matteo Vinci ed il padre viaggiavano a bordo di un’automobile sotto la quale fu collocato un ordigno esplosivo. L’attentato fu messo in atto, secondo quanto é emerso dalle indagini, come reazione al rifiuto della famiglia Vinci a cedere ai Mancuso un terreno di sua proprietà .

Nell’ambito della stessa inchiesta la Dda ha chiesto il processo per Vito Barbara, di 31 anni; Domenico Bertucci, di 28, e per Pantaleone ed Alessandro Mancuso, di 58 e 23 anni, accusati di coltivazione, trasporto e spaccio di sostanze stupefacenti. Vito Barbara é imputato anche nel processo in corso in Corte d’assise, a Catanzaro, insieme a Rosaria Mancuso, con l’accusa di essere stato il mandante dell’attentato in cui fu ucciso Matteo Vinci. Il gip, Simona Manna, ha fissato l’udienza preliminare per il 6 ottobre.