di Francesca Canino
Visita ispettiva alla Biblioteca Civica di Cosenza. È quanto appena annunciato dalla Direzione Generale Biblioteche e Istituti Culturali del MIBAC, che in seguito a diversi articoli di stampa, alle lettere inviate dai cittadini e all’impegno della senatrice calabrese Margherita Corrado ha disposto un’ispezione nella storica istituzione cosentina, da anni in stato di abbandono.
Sfrattata nel 2017 da una parte dell’edificio, quella appartenente al Demanio, perché non erano stati corrisposti i canoni di affitto, la Biblioteca ha dovuto adibire il suo deposito a sala per il Fondo Antichi e Rari, ovvero per i libri e i documenti più preziosi che custodisce. Incunaboli, cinquecentine, corali giacciono lì senza speranza di tornare nel luogo che li ha ospitati per decenni e senza speranza di essere restaurati. Il debito con il Demanio aumenta di mese in mese, gli impiegati non ricevono le loro spettanze da dicembre scorso, l’utenza telefonica è stata interrotta per il mancato pagamento della bolletta. Non ci sono soldi. Da anni Provincia e Comune, che per Statuto sono gli enti finanziatori della Biblioteca, non stanziano regolarmente i fondi per il suo mantenimento, non programmano piani di rilancio, anzi, sono riusciti ad affossare un’antica e nobile istituzione cittadina. A marzo scorso abbiamo saputo che i bilanci erano fermi al 2013, che i due enti avevano drasticamente ridotto i fondi da erogare alla Biblioteca e che nei bilanci comunali lo stanziamento iniziale non corrisponde puntualmente al totale delle liquidazioni. Emerge il disinteresse mostrato verso la Biblioteca, usata come una cassa alla quale destinare fondi che poi vengono distratti. Non sappiamo a chi o per che cosa.
Ecco il quadro che gli ispettori troveranno quando giungeranno alla Biblioteca Civica, perché oggi questa è la situazione in cui versa.