Cosenza in mano alla massomafia. Cozzolino e Potestio inciuciavano anche con i soliti iGreco attraverso Rossella Reda

di Saverio Di Giorno

La vicenda dei procedimenti disciplinari del magistrato Cozzolino costringe a ritornare sulle mille carte dormienti negli scaffali di mille procure, avvocati, imprenditori e a volte semplici cittadini nelle quali già si dimostrano legami e accordi che poco hanno a che fare con il concetto di legalità. Ne avevamo parlato già in diverse puntate.

Avevamo parlato dei gruppi imprenditoriali forti della provincia di Cosenza tra cui Citrigno e iGreco, della spartizione delle cliniche e delle cariche, del ruolo di parlamentari (Ferdinando Aiello, il senatore Magorno e l’ex presidente Oliverio) e dei legami con i magistrati (Luberto e Spagnuolo). Bisogna tornare su questo filone perché il materiale a disposizione (non solo nostra) è potenzialmente infinito. Questi soggetti più e più volte per sbaglio o direttamente sono finiti in inchieste. Il potentissimo gruppo iGreco non riesce solo ad arrivare a Spagnuolo, ma anche a Cozzolino.

Prima di leggere questi elementi occorre però fare un passo indietro ed una precisazione. Il passo indietro: molti dei legami che oggi soffocano la vita di questa provincia (e spesso di questa regione) partono molti anni fa. In momenti che ormai non hanno più rilevanza penale, ma ne hanno una fortissima dal punto di vista storico. Su quegli anni segreti ancora si posano reti di ricatti.  Come bisogna risalire al processo Garden per capire i ruoli di Manna e Spagnuolo, con tanto di “stipendi” da parte dei clan e le forzature tutte già raccontate con i riferimenti documentali, allo stesso modo vale la pena ricordare quando Cozzolino ancora giovane fu avvicinato, forse per la prima volta. Lo avevamo raccontato qui http://www.iacchite.blog/cosenza-tutti-gli-intrecci-massomafiosi-per-piazza-fera-di-saverio-di-giorno/.

All’epoca era giovane e aveva ordinato l’arresto di Pacenza. Il nastro intercettato era arrivato fino all’Espresso e in quel nastro si diceva chiaramente che era facile arrivare a Cozzolino perché “sappiamo dove se la fa” e perché erano stati avvisati gli amici “Adamo, Serafini, Spagnuolo”. Evidentemente l’avviso l’ha recepito forte e chiaro perché da quegli anni lontani si arriva ad oggi dove di arresti non se ne sono visti più, al contrario si sono viste archiviazioni, cene, frequentazioni e tutto il resto.

La precisazione. Il materiale inedito riguarda indagini della DDA del 2015. Datato si dirà e questa è un’aggravante perché significa che lo hanno potuto leggere moltissime persone da Gratteri in giù. Inoltre fa parte del materiale esaminato dal CSM per discutere eventuali procedimenti. Il CSM concludeva – prima del nuovo intervento che ha annullato l’archiviazione del trasferimento di Cozzolino – che gli elementi (per varie motivazioni) non erano sufficienti o penalmente rilevanti. Ma rimangono fatti. E i fatti vanno raccontati perché hanno un peso sociale. É anche per favoritismi e legami vari che si possono mantenere le condizioni di sottosviluppo e bisogno del nostro territorio.

I fatti sono due e riguardano due conversazioni tra Carmine Potestio (all’epoca capo di gabinetto del sindaco Occhiuto) e l’avvocato Rossella Reda, per anni al centro dei rapporti tra Cozzolino e Potestio avendo fatto da tramite, per usare un eufemismo.

In alcune conversazioni emerge ad esempio la richiesta di interessamento di Cozzolino a Potestio per una “domanda di partecipazione a un corso di formazione per assistenti sociali, presentata al Comune da parte di un suo conoscente”. Altrove è l’avvocato Reda che fa pressione su Cozzolino perché arrivi ai fratelli Greco per far assumere due persone. Non solo, ma si scrive anche che, l’interessamento va effettivamente a buon fine perché uno dei due diviene vigilante. Quindi il fatto si consuma.

Questo è solo uno dei tanti episodi che abbiamo raccontato e continuiamo a fare. Al di là della rilevanza penale: un cittadino può sentirsi sereno e rassicurato di avere tutte le garanzie a un pari trattamento alla luce di questi episodi? Basta guardarsi intorno, anche senza leggere le carte e la risposta può essere una sola: no. Qui la legge non è uguale per tutti.