Cosenza, petizione per la navigabilità di Corso Mazzini! (di Giulio Bruno)

di Giulio Bruno 

L’ultima follia dell’amministrazione comunale ormai è andata: corso Mazzini si è “arricchito” di un ultimo tratto inibito al transito delle autovetture nel pezzo di strada iniziale, precisamente di fronte a Palazzo dei Bruzi. Ci sono stati parecchi intoppo ma questa “cagata” alla fine sono riusciti a farla.

Il dissesto finanziario invece ha fatto ulteriormente precipitare la situazione, producendo una serie di effetti a catena che hanno gettato ombre sulla città europea: lavori bloccati al parco del benessere, immondizia diffusa per le strade, traffico congestionato a causa delle innumerevoli piste ciclabili e via discorrendo. Come superare l’impasse, restituire nuova luce a Cosenza e, nella fattispecie, stravolgere il progetto iniziale di pedonalizzazione presentandone uno nuovo e affidando i lavori a una ditta diversa e più innovativa?

Il pensiero che da mesi, forse anni, mi tormenta ha prodotto la soluzione, che generosamente regalo alla città e all’amministrazione comunale. Prendendo spunto da ciò che è stato fatto, e dunque considerando gli sforzi fin qui prodotti e finalizzati a caratterizzare Cosenza come meta turistica, credo sia maturo il momento per esporre all’attenzione della cittadinanza una mia idea, un mio vecchio cavallo di battaglia, un chiodo fisso perenne che considero autentico volano turistico nonché gigantesca opera di ingegneria idraulica e urbanistica: rendere navigabile corso Mazzini.

Apparentemente può sembrare un progetto sballato e pazzoide, ma in realtà non è così. Per attuarlo, bisognerebbe deviare il corso del fiume Busento all’altezza di via Rivocati, farlo confluire nell’ultimo tratto di corso Umberto, determinarne il transito davanti al Banco di Napoli e poi, all’altezza del municipio, incanalarlo su corso Mazzini, proprio nel tratto attualmente interessato dai lavori.

In sostanza, andrebbe scavato il letto del nuovo tragitto fluviale per una profondità di una decina di metri lungo tutto il percorso, lasciando davanti agli esercizi commerciali uno spazio sufficiente per consentire ai pedoni di muoversi. Nei pressi della Villa Nuova andrebbe realizzato un piccolo porticciolo per il rimessaggio delle imbarcazioni, con annesso capolinea dei vaporetti comunali ad uso e consumo di chi non dispone delle possibilità economiche per acquistare una barca di proprietà.

Pensateci bene: a parte il fastidio delle zanzare e dell’umidità, il centro di Cosenza diventerebbe simile a Venezia, nuove attività economiche, attrazione turistica mondiale, visite guidate tramite i vaporetti alle opere d’arte galleggianti poste lungo il nuovo corso del fiume; per chi si attrezzerà con una propria imbarcazione (da stabilire la dimensione massima, onde evitare che qualche megalomane sostituisca il SUV con lo yacht di sei metri), il primo tratto di corso Umberto potrebbe essere destinato interamente a parcheggio, così da lasciare comodamente l’autovettura e spostarsi in men che non si dica sulla barca.

Il fiume, che attraverserà per l’intera lunghezza corso Mazzini, costeggerà piazza Fera (da attrezzare con spiaggia e ombrelloni), scenderà verso il piazzale Autolinee, taglierà per viale Parco e via Popilia e sfocerà nel fiume Crati il cui corso ordinario non subirà modifiche. Insomma, una colossale opera di ingegneria idraulica da fare impallidire mezzo mondo, un progetto urbanistico innovativo, grandioso e stupefacente. Il volto di Cosenza, già improntato ad una nuova visione turistica e a misura di cittadino, ne trarrebbe indubbio beneficio oltreché risonanza mediatica mondiale. Diventiamo protagonisti del cambiamento: firmiamo la petizione e raccogliamo le adesioni!