Cosenza, Robertino in versione “coniglio mannaro” rinuncia alla deposizione contro Iacchite’

Alla fine Robertino Occhiuto ha deciso che non era proprio il caso di fare “teatro” nel Tribunale di Cosenza e ha presentato una tragicomica giustificazione per evitare di rendersi ridicolo davanti a tutta la Calabria. Poco dopo mezzogiorno dello scorso 15 luglio, all’udienza della causa che ha intentato proprio lui nei confronti di Iacchite’, che lo avrebbe diffamato, Robertino – convocato per deporre – non c’era. C’era invece il suo avvocato Nicola Carratelli, che dopo aver lamentato non meglio giustificati ritardi nella notifica (ma Occhiuto – che ha presentato denuncia con grande tempismo – lo sapeva da febbraio scorso che doveva essere ascoltato), ha presentato il fatidico “legittimo impedimento” del suo assistito. Secondo quanto ha riferito Carratelli, Occhiuto jr il 15 luglio aveva un impegno inderogabile e irrinunciabile alla Camera dei Deputati ovvero una seduta nella quale si discute della partecipazione dell’Italia a ulteriori missioni internazionali… Ovviamente ognuno è libero di credere se Occhiuto sia stato davvero lì o da qualche altra parte a farsi i fatti suoi ma ognuno può facilmente dedurre che Robertino non aveva nessuna voglia di venire a testimoniare e allora ci si chiede: ma se non vuoi parlare, che cosa hai denunciato a fare? Hai paura di spiegare perché ti sentiresti diffamato? O più semplicemente ti vergogni?

E che Robertino non abbia nessuna voglia di apparire in Tribunale per parlare delle presunte diffamazioni di Iacchite’ lo ha confermato successivamente il suo stesso avvocato, che ha cercato di far acquisire direttamente le “prove” della presunta diffamazione evitando al suo assistito il “disturbo” di venire a testimoniare. Ma l’avvocato Nicola Mondelli, legale di Iacchite’, si è opposto e di conseguenza la giovane giudice Vigna ha stabilito una nuova data: dapprima il 3 marzo 2022 (che sarebbe stato il giorno perfetto!) e poi il 2 dicembre, quando presumibilmente Occhiuto si inventerà qualche altra cosa per non farsi vedere nel palazzaccio di via Sicilia. Così vanno le cose a Cosenza: il futuro presidente della Regione Calabria (!) prima denuncia e si straccia le vesti, ma poi quando si tratta di tirare fuori gli attributi, scappa come un coniglietto. O se preferite come un “coniglio mannaro”. Ma solo montagne e montagne alla fine non si incontrano, gli uomini alla fine da qualche parte finiscono per vedersi e lì non ci sarà possibilità di errore su chi è uomo e chi… no. Altro che presidente di sticazzi!