Crisi da spiaggia, il Cazzaro s’è pentito ma ora tutti gli chiudono le porte

Mezze frasi, risposte evasive e segnali confusionari per lasciar intendere che comunque vada non è la Lega che chiude, ma i 5 stelle che continuano a dire di no. Matteo Salvini le ha provate tutte, anche nel giorno di Ferragosto. Quando mancano ancora quattro giorni all’intervento del premier Giuseppe Conte alle Camere, il Carroccio non nasconde le difficoltà ad uscire dalla crisi di governo e prova a tenersi aperte tutte le strade.

“La mozione di sfiducia resta”, ha detto ai giornalisti Salvini. Però, “il mio telefono è sempre acceso”. E pure: “Sono l’uomo più paziente del mondo”. Quindi addirittura: “Di no un governo muore, abbiamo bisogno di sì. Se qualcuno dice sì, allora ragioniamo. O c’è un governo del sì, con ministri del sì… o l’unica via sono le elezioni”. Un modo velato per buttare nel tritacarne delle dichiarazioni di queste ore la proposta di un maxi-rimpasto che però, nei fatti e allo stato attuale sembra irricevibile per i 5 stelle.

Per evitare ambiguità, Luigi Di Maio ci ha messo pochi minuti a preparare una controrisposta: “Ora è pentito”, ha scritto su Facebook, “ma ormai la frittata è fatta. Ognuno è artefice del proprio destino. Buona fortuna“. Perché “ha fatto tutto da solo, per tornare dopo nemmeno 24 ore nelle braccia di Berlusconi”. Quindi ha garantito: “Il 20 agosto noi ministri del Movimento 5 stelle saremo al fianco di Conte in Aula per sostenerlo contro la sfiducia della Lega”. La ferita tra i gialloverdi sembra insanabile, almeno per i grillini che sono sempre più tentati dal formare una nuova maggioranza con il Partito democratico. Una linea, quella di Di Maio, sposata poco dopo anche da Alessandro Di Battista che, sempre su Facebook, ha definito il leghista “il ministro del Tradimento”.

Insomma Salvini ha già ricevuto due porte in faccia e da due degli esponenti più ascoltati dentro i 5 stelle. Tanto che in serata ha provato a riaddrizzare ancora il suo discorso: “Sventeremo con ogni mezzo possibile un nuovo sciagurato patto della mangiatoia e dell’invasione. Farò tutto quello che è umanamente e democraticamente possibile perché Renzi e la Boschi non governino più”. La frase è un chiaro riferimento ai contatti in corso in queste ore tra i 5 stelle e il Pd, che, se andassero a buon fine, porterebbero la Lega all’opposizione per un tempo più o meno lungo e permetterebbero al Carroccio di riprendere alcuni dei cavalli di battaglia da campagna elettorale contro i “nemici di sempre” Renzi e Boschi. Un assaggio è stato proprio in Senato due giorni fa, quando Salvini è intervenuto da senatore e per tutto il suo discorso ha attaccato Renzi senza mai prendersela direttamente con “gli amici dei 5 stelle”. A rendere ancora più complicato la riapertura del dialogo con i grillini c’è anche lo scontro che Salvini ha avuto in giornata con lo stesso premier. Insomma, siamo davvero al grottesco.

Fonte: Il Fatto Quotidiano