Giustizia nel caos. La Cassazione prende le distanze da Bonafede e convoca Facciolla

Comunicato stampa

Nell’interesse del Dott. Eugenio Facciolla, si comunica che il 31 luglio 2020 il Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione ha dato riscontro all’istanza di audizione urgente del magistrato tenendo a precisare che non è stata la Procura Generale a disporre l’estensione dell’azione disciplinare nei confronti del Dott. Facciolla, ma il Ministro della Giustizia.
Dopo siffatta precisazione – dalla quale parrebbe discendere una presa di distanza della Procura Generale dalle iniziative del Ministro della Giustizia ai sensi dell’art. 14 d.lgs. n. 109 del 2006 – il Procuratore Generale ha accolto la sollecitazione difensiva finalizzata all’audizione del Dott. Facciolla.

Si ritiene indispensabile portare a conoscenza dell’opinione pubblica, attraverso la stampa e i media, che la ragione principale della richiesta audizione è costituita dalle gravissime violazioni di legge in danno dell’esercizio dei diritti difensivi del Dott. Facciolla.

Nella specie, infatti, si assiste impotenti alla pervicace vanificazione delle prove in favore del Dott. Facciolla nel processo penale a suo carico davanti all’Ufficio Giudiziario di Salerno, con ripercussioni sul procedimento disciplinare davanti al CSM, grave anomalia che non può essere ignorata ancora a lungo – da ciò l’indispensabilità di rappresentarla con fermezza in sede di audizione – e che pare purtroppo ripetersi in casi diversi e davanti a differenti Autorità Giudiziarie, come attesta, da ultimo, la rigorosa sentenza della Corte di Cassazione, Sez. VI, del 16 luglio 2020, che ha annullato senza rinvio l’ordinanza cautelare custodiale applicata per ben sette mesi al sindaco di Pizzo Calabro, Gianluca Callipo, in danno del quale si è consumato l’omesso deposito al gip – da parte del pubblico ministero che, secondo i motivi di ricorso, ne era in possesso – di documenti decisivi per la difesa (pagg. 2 e 3 della sentenza), anomalia proseguita anche dopo il riesame considerato che, sempre secondo la Corte di Cassazione, il Tribunale di Catanzaro ha comunque “largamente omesso di valutare la documentazione [ri]prodotta e le deduzioni difensive” (pag. 16 della sentenza).

Con grata preghiera di pubblicazione e cordialissimi saluti.
Roma, 1° agosto 2020.
Avv. Ivano Iai