Gli intrecci e le “parentele pericolose” di Sebi Romeo

Sebi Romeo

Se a Cosenza esistono le “parentele e le relazioni pericolose”, a Reggio, se possibile, si va anche oltre. Perché se nella nostra città a “governare” queste situazioni è la massoneria, a Reggio e provincia il calmiere è la ‘ndrangheta. E c’è da stare molto attenti.

L’estate scorsa ci hanno segnalato un bellissimo fidanzamento fra l’artista Diego Cataldo e la signora Nadia Panetta.

Tra gli invitati alle nozze (e chissà che non ci esca fuori anche qualche “padrinaggio” o “comparaggio”) ci sarà certamente Sebi Romeo.

Per i nostri lettori Sebi Romeo non è certamente un nome nuovo. Basti pensare che il buon Sebi è il capogruppo del PD in consiglio regionale e ha rapporti molto stretti con Nino De Gaetano, già assessore regionale prima di “Rimborsopoli”, ritenuto da molti l’uomo della ‘ndrangheta nella prima Giunta Oliverio. I due, in particolare, hanno “camminato insieme” nelle ultime elezioni regionali del 2014. E non è un mistero che la DDA abbia messo nel suo mirino possibili collegamenti con i clan Tegano e De Stefano. Mica pizze e fichi.

Oliverio e De Gaetano
Oliverio e De Gaetano

Un’amicizia che viene da lontano quella tra Sebi e Nino, che risale ai tempi del Reggio Social Forum. Quando l’utopia di un mondo migliore e più giusto regnava sovrana nei loro cuori. Una militanza politica in crescendo li porterà entrambi a sedere, come facevano una volta nelle affollate e fumose assemblee comuniste degli anni che furono, sugli scranni del consiglio comunale di Reggio.

Il potere logora chi ce l’ha, viene da dire nel loro caso. Perché, dalle utopie all’intrallazzo il passo è breve. Sebi e Nino (che non sono due personaggi di un cartone giapponese) sono imbattibili, elettoralmente parlando, in quel di Reggio. Sono campioni d’incasso. La loro carriera politica è folgorante. Specie per Nino. Anche se qualcuno vocifera che Nino sia ammatassato con il clan dei Tegano.

Ma sono solo dicerie, almeno fino a quando qualcuno non se la canta, con una lettera anonima, su questa sua relazione: Ninuzzu nella tornata del 2005 raccolse 2.030 voti. Alle regionali del 2010, invece, arriva una valanga di 8.700 e passa preferenze. Voti che lo elevano ad unico baluardo di sinistra, in grado di arginare l’ondata ex-missina che travolge, elettoralmente, nella provincia di Reggio la coalizione di centrosinistra.

Ma questo suo quadruplicare i voti, insospettisce qualcuno. Ed arrivano i dubbi. Perché su quasi 8.000 voti, 4.800 sono arrivati nella sola Reggio, e quasi tutti dalla circoscrizione elettorale di Archi Gallico. Dove, a decidere chi votare, si sa, sono i Tegano e i De Stefano, il Gotha della ‘Ndrangheta. Una zona dove tutta la sinistra unita non è mai arrivata al 20%. E dove, tra l’altro, il suocero di De Gaetano fa il medico della mutua. Una prima azzoppata che non ferma Nino. Che nel mentre insegna tutto ciò che sa a Sebi, ottimo allievo.

Sebi Romeo
Sebi Romeo

Ora anche Sebi (Sebastiano) è pronto per il grande passo. Nel 2014 partecipa alle consultazioni elettorali per il rinnovo del consiglio regionale: l’allievo supera il maestro. È un trionfo per Sebi. Risulta il primo degli eletti della circoscrizione Sud (lista del Partito Democratico). In quella zona non c’è trippa per gatti. È Sebi il mister preferenza del momento.

Nino, emarginato per via dei suoi guai dal PD, è l’artefice del trionfo. Un pacchetto di voti, pari pari, migra da Nino a Sebi. La sfortuna per Sebi è che quel pacchetto è chiacchierato.

E non finisce qui.

Sebi Romeo ha le mani in pasta in molti affari ma non c’è dubbio che abbia bazzicato spesso e volentieri negli uffici di Calabria Verde, dove a lungo ha perorato la causa della famiglia Speziali da Bovalino per un appalto relativo agli elicotteri antincendio, che proprio ieri ha causato l’arresto di Giuseppe Speziali, padre di Vincenzo junior. Una storia molto travagliata, della quale si sta interessando da diversi mesi la DDA di Reggio Calabria. 

Campanaro e il suo bolide
Campanaro e il suo bolide

Il suo dirigente di riferimento è sempre stato Peppuccio Campanaro, che con una piroetta incredibile è passato dalla destra ex-missina al comunismo massone di Nicola Adamo, davanti a testimoni, come abbiamo scritto più volte, urlava ai suoi colleghi che “il bando era stato voluto dalla politica nella fattispecie dal consigliere regionale del Pd Sebi Romeo”…

Ma, oltre agli interessi per l’azienda vicina a Speziali, Romeo ha anche altre “trastule” (imbrogli vari per chi non è cosentino) dentro Calabria Verde.

Il dottore Nicita, giusto per fare un nome, viene nominato Responsabile del Distretti di Bovalino (stesso paese di Speziali) di Calabria Verde. Non viene nominato per meriti o bravura. In realtà Nicita è un cugino di Sebi Romeo, che lo impone pur avendo i sindacati contro. 

Il fratello di Nicita, tanto per completare il quadro, viene nominato all’Asp di Reggio, mentre due sue antiche sodali, Maria Teresa Fragomeni e una certa Barbara Panetta, vengono nominate consulenti del consiglio regionale rispettivamente a 40mila e 20mila euro all’anno.

Barbara Panetta, oltre ad essere una privilegiata, è anche stretta collaboratrice e grande elettrice di Sebi Romeo. Sua sorella Nadia, della quale scrivevamo all’inizio, è una brava fotografa professionista e sta per sposarsi con l’artista Diego Cataldo, appartenente alla dinastia dell’omonimo clan della ‘ndrangheta, in guerra da una vita con quello dei Cordì.

nadiaI Cataldo, manco a dirlo, votano con grande convinzione PD…

Tanto per chiudere il cerchio, diciamo anche che un cugino acquisito del grande Sebi Romeo, Bruno Bagnato, trova posto nello staff della sua struttura regionale, ricoprendo i ruoli di responsabile amministrativo al 50%, segretario particolare al 50% e segretario particolare al 100%. Un trionfo.