Italia-Polonia 2-0, la notte magica di Berardi. Il gol da mostrare alle scuole calcio e la “consacrazione” del ragazzo di Calabria

esultanza Domenico Berardi ph: Fornelli/Keypress

L’Italia di Roberto Mancini vola in Nations League: ieri sera a Reggio Emilia ha battuto 2-0 la Polonia e si è insediata al primo posto nel girone ipotecando il passaggio alla Final Four, visto che mercoledì giocherà in casa di una Bosnia già retrocessa. Grande prestazione degli azzurri, trascinati da un centrocampo formidabile, che ha trovato in Jorginho, Barella e Locatelli gli interpreti perfetti del credo tattico del commissario tecnico, ma anche da un Insigne devastante sulla fascia sinistra. Dopo il vantaggio di Jorginho su rigore, è stato il ragazzo di Calabria (nato a Cariati, genitori di Longobucco e Bocchigliero e cresciuto calcisticamente a Mirto) Domenico Berardi, entrato al 60′ al posto di Bernardeschi, a chiudere il match a coronamento di un’azione spettacolare con 27 passaggi consecutivi, finalizzata dall’esterno del Sassuolo con uno stop perfetto, un rientro ubriacante per il suo diretto avversario e un tocco di fino per scavalcare il portiere.

Il complimento più bello? Quello dell’ex ct azzurro Prandelli, che ha detto testualmente: “E’ da mostrare alle scuole calcio l’azione che ha portato al gol dell’attaccante del Sassuolo Domenico Berardi, nella partita della Nazionale contro la Polonia, ieri sera…”. Prandelli ha fatto i complimenti a Mancini, “sta facendo un grandissimo lavoro, in questo caso mancavano tanti giocatori titolari ma quelli che c’erano hanno fatto bene. E’ un lavoro che parte da lontano, da quando Maurizio Viscidi ha preso il ruolo di responsabile del settore giovanile azzurro”.

epa08823186 Italy’s Domenico Berardi (L) scores his team’s second goal during the UEFA Nations League soccer match between Italy and Poland at Mapei Stadium in Reggio Emilia, Italy, 15 November 2020. EPA/ELISABETTA BARACCHI

Poi il nuovo tecnico viola ha aggiunto: “Il gol di Berardi con la Polonia va fatto vedere nelle scuole calcio. Per come si fa iniziare l’azione, come si riparte, e come si arriva al gol con idee collettive. C’è una base nuova, diversa, e di grande qualità adesso nella quale poter scegliere”. Prandelli ha osservato che anche rispetto alla sua epoca di ct “ci sono tantissimi ottimi giocatori, in Italia. Vuol dire che il nostro calcio a livello internazionale sta crescendo tanto. Mi pare, anche, che l’Italia si sia tolta di dosso quell’etichetta di difensivisti. E stanno emergendo tanti giovani calciatori bravissimi in attacco”. Prandelli ha concluso ricordando “con orgoglio” il suo periodo alla guida degli azzurri.

Berardi ha sfruttato al massimo la nuova opportunità che gli hanno dato Mancini ed Evani (ieri in panchina) e dopo il primo gol “accademico” in azzurro nella gara con la modesta Moldavia, ieri sera ha segnato la sua prima rete “vera” con una freddezza che ha scatenato l’entusiasmo di tutti anche per la spettacolarità dell’azione. Berardi era comunque già entrato bene in partita, sfiorando subito il gol con un tentativo da fuori area, inserendosi bene nello scacchiere tattico e togliendosi addirittura lo sfizio di fare un tunnel al tanto celebrato Lewandoski. La conferma del suo momento d’oro, che non nasce certo oggi.

In tanti stanno scrivendo: è l’anno della consacrazione per Berardi. Un talento che emerge settimana dopo settimana e che dopo il lockdown ha firmato nove reti e sette assist. Ma il talento di Berardi è lì ormai da diversi anni, come del resto testimoniano anche le classifiche di rendimento.

<> at Centro Tecnico Federale di Coverciano on November 16, 2018 in Florence, Italy.

Come ricorda mister De Zerbi, si fa presto ad affibbiare delle etichette a dei giocatori di Serie B o di una squadra di metà classifica in Serie A. Berardi, a livello nazionale, viene sempre visto come il bad boy, il giocatore discontinuo che ha sprecato il suo talento restando a Sassuolo e che spesso si è fatto espellere per il suo caratteraccio, ma Berardi sta giocando bene e con continuità ormai da oltre 2 anni! Buongiorno dunque alla stampa nazionale che ha sottovalutato clamorosamente il talento di Mimmo!

Per fortuna Roberto Mancini lo ha sempre stimato e tenuto in considerazione ed è stato bravo a sfatare i luoghi comuni del calcio. Ma in tanti – noi per primi – siamo felici di non averlo mai sottovalutato e di non averlo etichettato presto come eterno Peter Pan. Mimmo ha svoltato, lo ribadiamo, ma ormai da diversi anni. Siamo a quota 92 gol in carriera con il Sassuolo in 266 presenze, in pratica un gol ogni 4 partite. Mica male per un non centravanti (lo ricordiamo ai disattenti, Mimmo è un esterno non un numero 9!). E quindi questo non è proprio per niente l’anno della consacrazione di Domenico Berardi. Sveglia, la consacrazione c’è già stata da un pezzo!