Jonio e rischio alluvioni: possiamo stare tranquilli? (di Fabio Menin)

di Fabio Menin, già presidente WWF Calabria

Nei giorni scorsi nella fascia jonica compresa tra Cariati e Rocca Imperiale, e particolarmente tra Crosia e Roseto Capo Spulico, sono caduti 200 mm di pioggia in poche ore, durante una precipitazione durata per una quindicina di ore, ma che si è concentrata con intensità molto forte in una fascia oraria più ristretta.

Nel 2015 durante l’alluvione a Rossano-Corigliano, caddero 230 mm d’acqua in piena estate registrati a Corigliano. Fu una bomba d’acqua causata da correnti umide provenienti da sud-est su un mare più caldo di circa 3° rispetto alla media del periodo che si scontrarono con correnti più fredde da Nord-est che si trovavano nel golfo di Corigliano. E si produsse una di quelle che noi chiamiamo bombe d’acqua che le attuali previsioni meteo non sono grado di prevedere con precisione. Ora le piogge di pochi giorni fa hanno portato sulle spiagge tonnellate di detriti legnosi, canne, arbusti insieme a rifiuti, lavatrici, ferraglia, gomme d’auto, per decine di km su tutto il nostro litorale. I torrenti sui quali le piogge mancavano da quasi un anno ad eccezione di un altro episodio di pioggia di novembre, avevano gli alvei senz’acqua, ma questa nella falda c’è sempre, per cui la vegetazione se lasciata a sé cresce in abbondanza. Inoltre i terreni agricoli erano secchi.

Tutto questo ha fatto sì che i piccoli torrenti come Citrea, Coserie, Colagnati, Grammisato, Malfrancato ed altri si riempissero d’acqua senza esondare dagli alvei, tranne alcuni punti critici dove c’è stata qualche piccola frana (specie nei comuni collinari dell’interno) o qualche piccolo allagamento. In altre parole ci è andata bene senza che le piogge molto forti causassero alluvione e danni gravi. Però possiamo stare tranquilli per la stagione invernale che è alle porte?

Personalmente, senza voler allarmare nessuno penso che qualora si dovessero ripetere precipitazioni intense i rischi che qualche argine ceda o qualche terreno instabile ceda aumentano. Non compete ai cittadini valutare questi pericoli, compete alle nostre istituzioni, ma trattandosi di problemi vecchi che si ripetono negli anni vista la scarsa manutenzione del territorio e la scarsa pulizia degli alvei noi cittadini abbiamo il dovere civico di dire la nostra opinione.

Il sindaco di Crosia e il sindaco di Pietrapaola, avendo entrambi carte di rischio idrogeologico dove le autorità competenti hanno segnalato zone abitate a rischio potenziale, saggiamente prima dell’ultima pioggia in presenza di allarme della protezione civile hanno chiuso le scuole. A Corigliano-Rossano no.

I responsabili avranno fatto le loro valutazioni che non mi permetto di mettere in dubbio; fatto sta che per quel che io ricordo dalla mia esperienza nel WWF anche a Rossano e Corigliano esistono le zone abitate a rischio vicino ai corsi d’acqua, In qualche punto qualche lavoro di sistemazione idraulica è stato  fatto, ma sia a Corigliano che a Rossano esistono ancora zone a rischio di cui le autorità sono a conoscenza. Mi augurerei che  le opere di pulizia delle zone a rischio siano fatte per bene o completate e forse, vista l’insufficienza della previsione metereologica per le bombe d’acqua, sarebbe il caso di informare i cittadini sui comportamenti corretti in caso di rischio alluvione per evitare inutili rischi personali. Io penso che quando un cittadino responsabile è più informato quantomeno assume atteggiamenti più consoni nei momenti in cui è necessario prestare attenzione per esempio alla situazione meteo.