Marcello Manna e la “beffa” della macchina nuova

Ieri e anche oggi, viste le esternazioni del quaquaraquà che starnazza alle banconote dentro le mazzette, “riesumiamo” una vecchia storia di qualche anno fa relativa al signor Marcello Manna. Così, senza nessuna pretesa di dare lezioni ma giusto per far capire il contesto nel quale opera e – vista la sua natura – sguazza… 

A settembre del 2016, ebbe un grande risalto la notizia di una presunta intimidazione ai danni di Manna. Anzi, diciamo pure che in quei giorni non si parlava d’altro che dell’attentato all’avvocato Marcello Manna, che è anche sindaco di Rende, al quale era stata incendiata la smart intestata alla moglie ma della quale ha fatto largo uso anche lui (http://www.iacchite.blog/lattentato-a-manna-e-avvenuto-a-cosenza-in-via-falcone-sotto-casa-dellavvocato/).

Prima di approfondire le motivazioni che potevano essere alla base del grave atto intimidatorio, com’era giusto che fosse, avevamo chiarito alla città che l’attentato non era avvenuto a Rende, come aveva sussurrato la questura ai giornalisti di cronaca nera, ma sotto casa del penalista, in via Falcone, a due passi da piazza Zumbini. E questa circostanza caratterizzava ancora di più il significato dell’intimidazione ai danni di Manna. 

Successivamente, invece, avevamo dato conto ai nostri lettori di un altro aspetto, che suonava quasi come una sinistra beffa nei confronti dell’avvocato Manna.

Appena pochi giorni prima (mercoledì 31 agosto 2016 per la precisione, solo tre giorni prima dell’attentato) Marcello Manna aveva posato felice e sorridente nei locali della concessionaria Carlomagno vicino al titolare per l’acquisto di una nuova vettura, la Alfa Romeo Giulia, che sarà costata parecchie migliaia di euro. 

Non obiettiamo niente sull’opportunità dell’acquisto, ci mancherebbe altro. Ognuno è padrone dei soldi che guadagna e può spenderli come meglio gli aggrada, tuttavia “postare” quella foto sui social non era proprio il massimo della vita, di questi tempi, e l’attentato ad una delle vetture in uso alla famiglia Manna, alla luce del “movimento”, poi suonava quantomeno come una beffa.

Ma è chiaro che le indagini sull’attentato dovevano rivolgersi ad altre questioni, legate inevitabilmente o alla sua attività di penalista o a quella di sindaco di Rende. E – come da scontato copione – di quelle indagini, a più di cinque anni di distanza, non se ne sa un bel… fico secco. In perfetto stile porto delle nebbie. E alla luce degli ultimi fatti che hanno riportato Marcello Mazzetta sulla graticola, un “nuovo” attentato ai suoi danni è quotato dai bookmakers a 1.25… Quasi come una vittoria dell’Inter a San Siro sulla Salernitana.