‘Ndrangheta a San Giovanni in Fiore. Processo Six Towns: accusa regge in appello

Catanzaro: il palazzo della Corte d'appello e procura

Catanzaro – Regge anche in appello l’impianto accusatorio nel procedimento denominato “Six Towns”, istruito contro le ‘ndrine della locale di Belvedere Spinello che comandava su sei paesi, con proiezioni territoriali nei comuni di Rocca di Neto, Caccuri, Castelsilano, San Giovanni in Fiore e Cerenzia, con ramificazioni fino a Rho in provincia di Milano. La Corte d’Appello di Catanzaro si è pronunciata rideterminando due condanne e confermando quanto emesso in primo grado dal Tribunale di Crotone.

È stata rideterminata la pena nei confronti di Giovanni Spina Iaconis, detto “Machinante”, considerato il referente della ‘ndrina a San Giovanni in Fiore che dai 20 anni comminati in primo grado viene condannato a 17 anni in secondo grado.

Rideterminata la pena anche nei confronti di Urso William Benedetto: da due anni a un anno e cinque mesi. Per il resto viene confermata la condanna a sette anni e otto mesi per Maria Caterina Di Biase; nove anni per Maurizio Fontana; dodici anni per Giovanni Battista Lombardo, condannato per associazione mafiosa perché considerato gestore delle operazioni economico finanziarie per conto della consorteria; 16 anni e nove mesi anche per Angelo Oliveri, altro elemento di spicco della consorteria; 14 anni per Silvana Pagliaro; 10 anni per Francesco Salerno; 18 anni per Pietro Tassone; 6 anni e 6 mesi per Antonio Tursi; 10 anni e 6 mesi per Carmine Ventrone.