Omicidio Bergamini, sabato manifestazione davanti al Tribunale di Cosenza

A 30 anni esatti dall’omicidio di Denis Bergamini, proprio quando la società civile si aspettava una svolta definitiva della vicenda, il procuratore Facciolla, titolare della nuova inchiesta, viene trasferito a Potenza dalla sezione disciplinare del Csm.

Senza voler entrare nel merito di questa decisione, esprimiamo la nostra fondata preoccupazione sull’evoluzione della vicenda giudiziaria che riguarda Denis. Per troppi anni abbiamo assistito, in colpevole silenzio, ad una gestione approssimativa e superficiale del caso Bergamini. Non possiamo accettare che una Verità raggiunta con tanti sforzi e sacrifici venga accantonata a causa di episodi esterni e scelte amministrative che potrebbero definitivamente bloccare tutto.

Per questa ragione, ci troveremo tutti sabato 7 dicembre 2019, alle ore 15:00, all’ingresso del Tribunale di Cosenza, per manifestare la nostra preoccupazione e il nostro dissenso e chiedere garanzie sulla corretta gestione delle prossime fasi giudiziarie. Denis e la sua famiglia hanno già subito troppe ingiustizie, non lasciamoli soli in questo momento, unitevi a noi nella richiesta di Giustizia.

Associazione Verità per Denis

Mi sento metà argentana e metà cosentina. Ma il cuore e la mia anima sono stati distrutti a Castrovillari in tutti questi trenta lunghissimi anni.

4 anni fa è arrivato il Procuratore Eugenio Facciolla. Dopo decenni di mistificazioni, depistaggi e falsità ha ascoltato il nostro avvocato Fabio Anselmo ed ha chiesto ed ottenuto la riapertura delle indagini che sembravano oramai archiviate per sempre.

È cosi che siamo riusciti a provare che Denis non si è suicidato, che non ha avuto un incidente, ma che è stato barbaramente ucciso.

Il Procuratore Facciolla, in silenzio, ha rivoltato la procura di Castrovillari.

Fatti. Non parole. Non ha fatto conferenze stampa. Non ha partecipato a talk show. Non ha scritto libri. Non si è esibito come opinionista in trasmissioni televisive.

Ha fatto solo il suo lavoro. Questo sembra, a me cittadina che non capisce nulla. È stato mandato via perché cosi doveva essere. Di Denis Bergamini e del suo lavoro poco importa se non a coloro che decidono sulla testa di noi cittadini che veniamo considerati come danni collaterali nel contesto di lotte di potere fine a se stesse. Questo a me pare.

Buona giornata a tutti, Donata Bergamini