Regione Calabria, quando al posto di Callipo è entrato (addirittura) Nino De Gaetano “travestito” da Billari

Oliverio e De Gaetano

Aveva preso ufficialmente posto sui banchi del Consiglio regionale un anno fa Antonio Billari (“Democratici Progressisti”), che aveva surrogato Pippo Callipo (“Io Resto in Calabria”), dimessosi dalla carica di consigliere regionale il 29 giugno 2020. Tutti sapevano e sanno che Billari altro non è che Nino De Gaetano “travestito” ma il Pd, nella foga di togliere qualche voto a De Magistris, lo ha imbarcato ugualmente per questa tragicomica tornata elettorale. 

Dopo una lunga gestazione dovuta alle dimissioni di Pippo Callipo, prima annunciate, poi respinte e infine ratificate, alla fine in Consiglio regionale si è insediato il “fortunato vincitore” ovvero un ragazzo di Reggio, candidato nella lista dei Democratici Progressisti per volontà del potentissimo Nino De Gaetano, notoriamente chiacchierato di essere in odor di… ‘ndrangheta e di clan reggini. Anzi, a Reggio si dice con estrema chiarezza che questo ragazzo è un “utile idiota” per la causa di “Ninuzzu”, che addirittura gli fa da autista e che hanno sistemato in quattro e quattrotto tutti i portaborse della struttura. E tra questi ci sarebbe addirittura la moglie dello stesso De Gaetano. In sostanza, Billari è stato candidato unicamente perché è uomo di fiducia di De Gaetano.

Dal resto, anche l’Espresso, qualche giorno prima delle Regionali del 26 gennaio, aveva scritto testualmente: “…. Antonio Andrea Billari… è considerato vicino alla macchina da voti Nino De Gaetano, messo agli arresti per Rimborsopoli nel 2015 e coinvolto nell’inchiesta Il padrino. De Gaetano è stato uno degli epurati da Callipo insieme all’ex sindaco di Castrolibero Orlandino Greco (rinvio a giudizio chiesto da Catanzaro per concorso esterno e voto di scambio) e all’imprenditore di Cittanova Francesco D’Agostino (Stocco & Stocco) che pure è stato assolto dalle accuse dell’inchiesta Alchemia della Dda di Reggio…”. Insomma, Antonio Andrea Billari è entrato in Consiglio e a tutti gli effetti è entrato Nino De Gaetano “travestito” da questo ragazzo… Ma la cosa più fantastica è che questo ragazzo, sì insomma il prestanome di “Ninuzzu”, è stato imbarcato addirittura dal Pd “ufficiale”, quello dell’ormai tragicomico “Codice Tansi”.