Rende, gli uffici dell’Inps e i divani di Ariosto

La vicenda emblematica del potere degli Artese è quella degli uffici dell’Inps a Rende. Pare che l’Inps si fosse resa disponibile alla totale riqualificazione e alla definitiva ristrutturazione dell’area, a Commenda di Rende, di fianco alle scuole medie De Coubertin.
Si tratta dei locali di fianco all’immobile a due piani che si vede dalla strada di colore bianco. L’Inps voleva far diventare la sede di Rende un nuovo polo dove inserire la sede provinciale.
Di fatto, il sindaco Manna ha voluto con la sua decisione continuare a tenere quell’area così com’è adesso e non se ne capisce la ragione.
Sta di fatto che gli uffici Inps di Quattromiglia hanno chiuso e anche qui il sindaco Manna si è superato in termini di intraprendenza decisionale e infatti quei locali di Commenda sono stati assegnati in affitto ad una attività commerciale di mobili. Una decisione veramente scellerata.
Si fa chiudere la sede Inps per fare aprire un salottificio della Chateau d’Ax.

A questo punto, scende in campo (addirittura!) il gruppo del Cinghiale, che a Rende è comandato dal Cinghialotto, alias Gianfranco Ponzio e avvia una polemica sui giornali (di carta) affermando – appunto – che quegli uffici sarebbero stati affidati ad una attività privata che commercia in divani!
Insomma, Manna affida ad un privato un bellissimo immobile ubicato in posizione centrale.
Certo, all’epoca questo immobile il Comune all’Inps non lo ha per nulla proposto, forse perché già c’era qualcuno che stava lavorando…

I malpensanti riferiscono di un diretto interessamento da parte nientemeno dell’allora presidente del consiglio Annamaria Artese alla vicenda, sembrerebbe che ci siano forti interessi non si sa di che natura di suo fratello, il famigerato Ariosto, vicesindaco-ombra, affinché quell’immobile fosse assegnato a quell’azienda commerciale pratica in salotti o in divani, la Chiateau d’Ax. E non è finita qui. Manna manda qualcuno di particolare a fare i sopralluoghi con il direttore dell’Inps di Cosenza. Una persona che rappresentava dal punto di vista politico oltre che personale il settore tecnico immobiliare del comune di Rende… Sapete chi era? Ma sì che avete indovinato! L’allora presidente del consiglio comunale di Rende Annamaria Artese meglio nota come la sorella di Ariosto.

Non ci vuole molto a capire che l’Inps masticava amaro e che ci doveva essere, a sua volta, qualcuno che aveva interesse alla soluzione più logica (dal punto di vista funzionale). Oggi siamo in grado di dirvi che la vendita dei divani riguarda Ariosto stesso, all’epoca  fidanzato con la sorella di Donato (il titolare dell’attività commerciale). Manna aveva fatto una delibera con la quale praticamente avrebbe alienato l’immobile senza che esso fosse nel piano delle alienazioni. In sostanza fra il fitto e una serie di modifiche al bene, Donato (o Ariosto?) sarebbe diventato proprietario dell’immobile grazie ad una valutazione affidata al dirigente venduto ai poteri forti ovvero Infantino. Un atto del tutto illegittimo che, alla fine, fu bloccato. Ora il magazzino è solo in fitto e non può essere venduto.