Rende, quando Manna diceva “indietro non si torna”: chiacchiere e mazzette

Questo articolo risale al 4 dicembre 2020, esattamente due anni fa. Tante cose sono cambiate in questo lasso di tempo ma le considerazioni sotto riportate sono non solo attualissime ma anche disarmanti. 

Fonte: Libera Rende

“Indietro non si torna” era questo il motto di Marcello Manna, durante le ultime elezioni comunali del 2019.

Al grido di libertà, farcito di slogan inneggianti una fantomatica nuova politica, l’avvocato penalista, prestato alla politica, è divenuto a furor di popolo Sindaco della Città.

Sbandierava ai quattro venti la sua diversità, il suo essere distante dalla vecchia politica, l’uomo della società civile, rappresentante di una nuova forma di impegno pubblico al lavoro per il bene, esclusivo, dei rendesi.

Tuttavia, ad un anno e mezzo dalla sua rielezione, analizzando la composizione della nuova Giunta, il tanto decantato civismo, non è altro che un cinico metodo per mascherare quanto di più vecchio e di marcio c’è nel modo di fare, di intendere la politica, da parte di Marcello Manna.

Una volta dimissionati Pierpaolo Iantorno e Marinella Castiglione, figure stimate e radicate nella comunità rendese, oggi, il Sindaco Manna guida una Giunta Comunale in cui 4 rappresentanti su 7 fanno parte delle vecchie amministrazioni di centrosinistra, che il Sindaco Avvocato continua  vituperare e da cui non perde occasione per prenderne le distanze.

Ma vediamo un po’ chi sono questi “uomini nuovi” di cui si vanta il nostro Sindaco:

– Franchino De Rango, neo assessore al personale e patrimonio, è un trasformista d’eccezione, artefice principale, nella scorsa consiliatura, insieme al Dott. Pasquale “Fauci” Verre, dell’operazione a sostegno di Manna, in seguito alla fuoriuscita dalla sua maggioranza del gruppo Rende Centro Destra (RCD), con la formazione della cd. “maggioranza alla Franchino”.

Ebbene il nostro Franchino è stato eletto per la prima volta Consigliere comunale, tra le file dei tanto odiati riformisti, con Sindaco Vittorio Cavalcanti nel periodo 2011/2013.

– Pino Munno, oggi Assessore ai Lavori Pubblici, detto Mister “Somme Urgenze”, per la sua particolare indole di abusare di questo strumento amministrativo, è stato Assessore, sempre ai Lavori Pubblici, durante la sindacatura Bernaudo (2006/2011), sbattuto fuori dall’allora Sindaco a causa dell’utilizzo “eccessivo” delle somme urgenze.

– Domenico Ziccarelli, oggi Assessore all’Ambiente e al Commercio è stato più volte consigliere comunale a sostegno della maggioranza riformista durante le Giunte Principe e Bernaudo.

C’è da dire che l’Assessore Ziccarelli è forse l’unica figura dell’attuale Amministrazione Comunale a cui si riconoscono capacità, impegno, presenza sul territorio e vicinanza ai problemi cittadini, soprattutto dei più deboli, tuttavia non può essere considerato un rappresentante di quella “nuova politica” tanto cara al Sindaco Manna

– Fabrizio Totera, neo assessore al bilancio del Comune, ha fatto parte della Giunta Bernaudo, sempre a guida riformista, tra il 2006 e il 2011.

Totera è l’uomo forte su Rende di Nicola Adamo, ras della politica regionale, marito della Parlamentare Enza Bruno Bossio e sodale di Mario Oliverio.

Per cui, oggi, le casse del Comune di Rende sono in mano al gruppo politico di gran lunga più antiquato, improduttivo ed inviso della Regione Calabria.

Ora noi ci chiediamo, ma con quale faccia il Sindaco continua a professarsi esponente del civismo, se la sua maggioranza e la sua Giunta sono caratterizzati da un coacervo di interessi ed equilibrismi politici di dubbia morale ed utilità pubblica?