Scilla, comune sciolto per infiltrazioni della ‘ndrangheta

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, “in considerazione degli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata“, ha deliberato “lo scioglimento del Consiglio comunale di Scilla (RC) e l’affidamento della gestione del Comune a una commissione straordinaria, per un periodo di diciotto mesi ai sensi dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267“. Lo comunica Palazzo Chigi al termine del Cdm.

Il Comune di Scilla era sotto la lente d’ingrandimento della Commissione d’accesso antimafia dallo scorso mese di agosto, su disposizione dell’allora Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, in accoglimento della proposta del prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani. Il Sindaco, Pasqualino Ciccone, di centrosinistra, aveva già subito un altro scioglimento a marzo 2018 quando era sempre primo cittadino di Scilla e il comune era stato sciolto con analoga motivazione. Ciccone, poi, era stato rieletto sindaco alle elezioni comunali di 20 e 21 settembre 2020.