Sorical, carrozzone infinito: figli di papà, soldi per Palla Palla e “posti socialisti”

Per capire la pappatoia di Sorical basterebbe citare il caso di Michele Rendina, un caciarone laziale che viene chiamato a fare il dirigente della società sin dal 2005.

Una barca di soldi pubblici, circa seimila euro mensili, poi la nomina a consulente. Fino a quando Rendina non decide di andare a fare il dirigente alla Provincia di Reggio Calabria su impulso del presidente Morabito del PD. Tutto bene ? No, perché al momento di presentare la laurea Rendina ammette di esserne sprovvisto. Finirà con il patteggiare la condanna ma senza che nessuno, della società delle acque, gli chieda indietro i soldi.
Franco Ambrogio: Vicino a lui Evelina la patatina quando mangiava con la sinistra

Sono gli anni in cui Loiero e Nicola Adamo (travestito da Gigino Incarnato) la fanno da padrone. Ne piazzano almeno dieci tra i fedelissimi.

Loiero dà il via all’operazione figli di papà.
Vengono assunti Guglielmo Mauro, figlio della compianta Annamaria Nucci, Gabriella Ambrogio, figlia del “cardinale” Franco, Serena Collorafi, figlia del potente ingegnere capo del Comune, Franco: tre esponenti di spicco dell’amministrazione comunale di Cosenza. Che intanto sta passando da Evelina la patatina (mollata da Nicola) a Salvatore Perugini.
Viene assunta Marzia Gregoraci, sorella di Elisabetta, ma soprattutto nipote della segretaria del potente Presidente del Consiglio Regionale, Giuseppe Bova. Il marito, Antonio Scaramuzzino, sarà arrestato per una presunta storia di tangenti sui pagamenti alle imprese.
Arturino Veltri bell’i papà

Non può mancare un Veltri ed ecco Arturo, figlio di Paolo e nipote di Massimo e Filippo, nominato consulente.

Gli ex comunisti e gli ex democristiani la fanno da padroni. In quegli anni i Presidenti delle Province entrano di diritto nel Consiglio di amministrazione. Intascano circa 24mila euro annui. I soldi li prende pure Mario Oliverio che non parteciperà mai a una seduta del Consiglio di amministrazione. Mai! Senza rinunciare alle prebende ovviamente.

E mentre i calabresi si azzuffano per i posti di lavoro “bassi” i milanesi si prendono la dirigenza.
Posti da settemila euro mensili con rimborsi a piè di lista vengono gestiti da Veolia.
E oggi si scoprono i buchi neri di una società nella quale, dopo gli ex comunisti e gli ex democristiani, anche gli ex fascisti, con Scopelliti, hanno fatto la stessa razzia.

Ma poiché – come diceva Nanni Moretti – siamo famosi perché quasi sempre i nostri politici portano avanti fino alle estreme conseguenze il credo del “continuiamo così facciamoci del male” ecco che ritorna sulla scena Luigi Incarnato, stavolta neanche travestito da Nicola Adamo. E così ormai da più di due anni, viviamo ancora l’incubo di estati torride e con la premessa di rubinetti sempre più asciutti, malgrado la solita scusa della siccità, vecchia come il cucco e che non incanta più nessuno. Come si suol dire “se il buongiorno si vede dal mattino… come vuoi che sia il resto?”.

Dall’insediamento del “nuovo” commissario liquidatore individuato dalla parte “pubblica” ossia da Palla Palla in Luigi Incarnato, il bilancio della Sorical è diventato ancora più grigio notte.

Sebbene si parlasse di una ristrutturazione aziendale, di fatto ad oggi, siamo ancora alle manovre clientelari effettuate a luglio 2016 attingendo a piene mani dalla lista dei candidati del PSI alle elezioni comunali di Cosenza.

Il nuovo responsabile della zona di Cosenza è il padre del candidato Antonello Costanzo mentre il candidato Gianluca Greco, per non saper né leggere e né scrivere, ha anch’esso lavorato in Sorical con un contratto a termine e l’altro candidato Michele Zinno lavora in Sorical come consulente esterno con la sorella Francesca Zinno che è stata addirittura assunta a tempo indeterminato sempre in Sorical.

Siamo, dunque, a quattro assunzioni clientelari tutte figlie della lista del PSI, che, com’è noto, è il regno incontrastato del commissario Luigi Incarnato, per gli amici Gigino.

Di conseguenza, al di là di queste “cambiali elettorali”, nessuna operazione seria è stata portata avanti, nemmeno la vicenda del responsabile delle risorse umane Maria Pia Chiarella, che con il suo diploma di ballerina continua a svolgere le sue mansioni, eppure tanto scalpore fece il ragioniere Rendina (di cui sopra), sia per il suo stipendio che per la mancanza di titolo di studio (predecessore della Chiarella).

Ulteriore assunzione: Adriano Mollo, giornalista ex Quotidiano, oggi portavoce della Sorical, elevatosi in pochi mesi a grande conoscitore di schemi idrici, del personale e chi più ne ha più ne metta alla modica cifra di 60mila euro all’anno. Una società, dunque, che già in difficoltà di suo è stata di fatto messa ancora di più in ginocchio.

Del resto, ormai lo sappiamo da più di un decennio: fanno finta di litigare ma giocano tutti con la stessa squadra. Quella del magna magna.