Per capire la pappatoia di Sorical basterebbe citare il caso di Michele Rendina, un caciarone laziale che viene chiamato a fare il dirigente della società sin dal 2005.
Sono gli anni in cui Loiero e Nicola Adamo (travestito da Gigino Incarnato) la fanno da padrone. Ne piazzano almeno dieci tra i fedelissimi.
Non può mancare un Veltri ed ecco Arturo, figlio di Paolo e nipote di Massimo e Filippo, nominato consulente.
E mentre i calabresi si azzuffano per i posti di lavoro “bassi” i milanesi si prendono la dirigenza.
Posti da settemila euro mensili con rimborsi a piè di lista vengono gestiti da Veolia.
E oggi si scoprono i buchi neri di una società nella quale, dopo gli ex comunisti e gli ex democristiani, anche gli ex fascisti, con Scopelliti, hanno fatto la stessa razzia.
Ma poiché – come diceva Nanni Moretti – siamo famosi perché quasi sempre i nostri politici portano avanti fino alle estreme conseguenze il credo del “continuiamo così facciamoci del male” ecco che ritorna sulla scena Luigi Incarnato, stavolta neanche travestito da Nicola Adamo. E così ormai da più di due anni, viviamo ancora l’incubo di estati torride e con la premessa di rubinetti sempre più asciutti, malgrado la solita scusa della siccità, vecchia come il cucco e che non incanta più nessuno. Come si suol dire “se il buongiorno si vede dal mattino… come vuoi che sia il resto?”.
Dall’insediamento del “nuovo” commissario liquidatore individuato dalla parte “pubblica” ossia da Palla Palla in Luigi Incarnato, il bilancio della Sorical è diventato ancora più grigio notte.
Sebbene si parlasse di una ristrutturazione aziendale, di fatto ad oggi, siamo ancora alle manovre clientelari effettuate a luglio 2016 attingendo a piene mani dalla lista dei candidati del PSI alle elezioni comunali di Cosenza.
Siamo, dunque, a quattro assunzioni clientelari tutte figlie della lista del PSI, che, com’è noto, è il regno incontrastato del commissario Luigi Incarnato, per gli amici Gigino.
Di conseguenza, al di là di queste “cambiali elettorali”, nessuna operazione seria è stata portata avanti, nemmeno la vicenda del responsabile delle risorse umane Maria Pia Chiarella, che con il suo diploma di ballerina continua a svolgere le sue mansioni, eppure tanto scalpore fece il ragioniere Rendina (di cui sopra), sia per il suo stipendio che per la mancanza di titolo di studio (predecessore della Chiarella).
Ulteriore assunzione: Adriano Mollo, giornalista ex Quotidiano, oggi portavoce della Sorical, elevatosi in pochi mesi a grande conoscitore di schemi idrici, del personale e chi più ne ha più ne metta alla modica cifra di 60mila euro all’anno. Una società, dunque, che già in difficoltà di suo è stata di fatto messa ancora di più in ginocchio.
Del resto, ormai lo sappiamo da più di un decennio: fanno finta di litigare ma giocano tutti con la stessa squadra. Quella del magna magna.