Studenti in corteo: “Noi la crisi non la paghiamo”

Servizio fotografico di DELFINA DONNICI

#NOBUONASCUOLA #NOJOBSACT #NOAUSTERITY, con queste tag, diffuse dalla rete StudAut in rete e sui social network negli scorsi giorni, migliaia di studenti e studentesse in tutta Italia scendono oggi in piazza per manifestare contro l’approvazione della Buona Scuola del governo Renzi, in linea con tutte le riforme dei precedenti governi, dalla Zecchino-Berlinguer in avanti.

Anche Cosenza esprime la sua contrarietà alla riforma nel corteo di questa mattina che ha preso il via, alle 9, da piazza Loreto. Centinaia di studenti hanno sfilato oggi per le strade di Cosenza in opposizione a Buona Scuola, Jobs Act, austerità.

Il corteo è stato organizzato dal Collettivo Autonomo Studentesco di Cosenza.

Abbiamo chiesto a Mario e Carlo, due studenti universitari, i motivi della loro partecipazione alla manifestazione:

Abbiamo voluto prendere parte al corteo di oggi per portare la nostra solidarietà attiva al popolo studentesco in quanto la riforma della Buona Scuola, già approvata da Camera e  Senato, rappresenta solo il primo passo di riforma nel mondo dell’istruzione; è già in cantiere, infatti, la proposta per la riforma universitaria, la cosiddetta Buona Università. Entrambe le riforme prevedono ulteriori tagli al sistema di welfare studentesco, con conseguenti difficoltà di accesso alle borse di studio e ai servizi gratuiti.

Non si tratta ovviamente di protestare solo contro la riforma dell’Istruzione – proseguono gli studenti – ma di opporsi al più generale piano di austerità portato avanti da Renzi, all’interno del quale ritroviamo anche il JobsAct e il piano Casa, come d’altronde sottolineano oggi gli studenti delle scuole quando parlano di ricomposizione, di solidarietà tra le classi sociali colpite maggiormente come i migranti, gli studenti, i lavoratori”.

Una manifestazione, dunque, che parla il linguaggio della ricomposizione e che abbraccia tutti i temi critici di questo paese da anni in crisi: dalla questione migranti a quella abitativa, dalla riforma scolastica al lavoro, dai tagli alla sanità fino alle problematiche ambientali; nei vari interventi, infatti, è emersa anche la vicinanza degli studenti al popolo presilano, in lotta da due anni per la chiusura della discarica di Celico. Il corteo è terminato in piazza XI settembre e gli studenti si sono riuniti in assemblea per fare il bilancio della giornata, per informare i passanti e per rilanciare la mobilitazione.

Pierpaolo, uno studente del Fronte della Gioventù Comunista, ci ha spiegato i motivi che hanno portato a questa data e le intenzioni del movimento nel futuro prossimo:

Quali sono i motivi per cui siete scesi oggi in piazza a manifestare?

Questa manifestazione e quella del 9 ottobre, due manifestazioni chiamate a livello nazionale e dislocate nei vari territori, sono le prime espressioni di protesta contro la Buona Scuola di Renzi, e ancora una volta contro Jobs Act e Austerity; quello di oggi è il primo segnale che abbiamo voluto lanciare alla città e alle istituzioni per chiedere il ritiro immediato della riforma, non ci accontentiamo di semplici emendamenti.

Quali sono, in breve, i punti critici della riforma?

La riforma della Buona Scuola costituisce l’ennesimo attacco alla scuola Pubblica, che da oggi in poi dovrà provvedere da sé a trovare i finanziamenti necessari al proseguimento delle attività; gli accordi presi con le aziende finanziatrici costituiscono peraltro il modo attraverso cui le aziende stesse reclutano mano d’opera gratuita, sfruttando gli studenti con stage e tirocini non retribuiti; anche questa riforma, quindi, va nella direzione della privatizzazione e dell’aziendalizzazione della Pubblica Istruzione, cui continuiamo ad opporci fermamente e cercando l’unità d’intenti nelle piazze e nelle strade con tutte le realtà presenti.

Come pensate di rilanciare la mobilitazione?

Attraverso l’unità delle lotte, delle date e degli individui; è importante cercare una piattaforma politica comune in grado di riunificare le varie parti sociali che scendono in piazza per la tutela dei propri diritti. La prossima data è quella del 9 ottobre, convocata a livello nazionale dall’UDS (Unione degli Studenti) e raccolta a Cosenza dal Fronte della Gioventù comunista; l’idea del “contrattacco” che lancia la manifestazione, implica anche la necessità di smettere di inseguire date e vertenze, e di costruire invece una lotta duratura che passa, ad esempio, attraverso il boicottaggio dei contributi scolastici.

Come credi sia andata la manifestazione di oggi?

La risposta data oggi dalla città di Cosenza è stato un indice positivo della presenza degli studenti e delle studentesse nelle piazze e nelle lotte; ciò che è mancata è stata l’intesa con il personale tecnico e con i docenti, intesa necessaria per una migliore organizzazione della protesta, che andrà ricercata anche in futuro.

Gli studenti oggi hanno aperto il percorso di lotta di questo autunno, e saranno protagonisti della prossima giornata di lotta del 9 ottobre “Sferriamo il contrattacco”, non solo per la difesa dei propri diritti, ma anche per ribadire che la scuola è degli studenti, e che sono gli studenti a dover essere protagonisti nella costruzione del loro percorso di formazione.

Delfina Donnici