COSENZA NEL PALLONE, viaggio nel calcio dei quartieri: LE ORIGINI (http://www.iacchite.com/cosenza-nel-pallone-viaggio-nel-calcio-dei-quartieri/)
IL COSENZA FOOTBALL CLUB
Nel 1926 nasce il “Cosenza Football club”, colori sociali rossoblù.
La squadra di Maspoli colleziona quattro vittorie (su Nicastro, Catanzaro, Paola e Tropea) e un pareggio (col Savoia).
Dalla Fortitudo sono arrivati i terzini Mancuso e Pietramala. Angelo Mancuso viene descritto come “… tempista, potente e spazzatore, inesorabile, abile anche nel gioco di testa”, il secondo è già da tempo fra i migliori terzini calabresi. Ma anche altri hanno seguito Maspoli: il nuovo capitano è Gigino Solbaro, che da ala è diventato centromediano ed eccelle per il suo dribbling perfetto e sconcertante e per la varietà di gioco.
Il trainer ha fortemente voluto l’ala sinistra Antonio Sconza, animatore della prima linea, cui viene affibbiato il nomignolo di Motorino. E’ famoso per i suoi tiri a parabola davanti alla porta e per il suo eccellente bagaglio tecnico, rafforzato anche dai primi contatti con le squadre campane e pugliesi: grande controllo della palla, perfetti stop e “centrate” (gli attuali cross) in corsa.
Sconza, a un certo punto, viene ingaggiato dall’Internaples, aristocratico club napoletano, ma al momento della firma rinuncia.
Solbaro e Sconza, oltre a giocare al calcio, erano più che mai conosciuti in città per le loro attività: Gigino si dilettava a mettere in scena pièces teatrali, anche molto impegnate, mentre Totonno era un valente avvocato. Tra i pali c’è Martino, dotato di scatto felino e presa ferrea. Completano la squadra, in seconda linea, i fratelli Mario e Giuseppe Gagliardi, il centravanti Attilio Politano, il centrale De Stefano e l’ala destra Totonno Toscano.
Attilio Politano (nella foto grande in copertina) il sei novembre del 1926 decide, con un suo gol, la difficile partita con la Vigor Nicastro. “E’ Politano, il centravanti – scrive “Calabria sportiva” -, che si incarica di violare la porta avversaria. Su un bel passaggio che il terzino Petronio sbaglia a rinviare, Politano si impadronisce del pallone e con tiro forte lo saetta in rete”. Politano segna anche contro la Biancoverde Taranto e la Braccini di Catanzaro e fa parte della rappresentativa regionale. “Calabria sportiva” non era proprio d’accordo nel considerarlo un centravanti puro, ritenendolo più adatto per il ruolo di mezzala. Tutti concordi invece nel giudicare netto e preciso il suo modo di tirare in porta.
Politano “resisterà” in rossoblù fino al 1930, quando segnerà ancora gol pesanti nel primo campionato di Prima divisione. Morirà prematuramente e tragicamente alla fine degli anni Quaranta.
Il 22 settembre 1926 il Cosenza Football club si affilia al comitato regionale.
Dopo Rettek, ecco un altro straniero: è il francese Ettore Chenet, impiegato nell’azienda “Tannini di Calabria” che poi diventerà Legnochimica, già allenatore del Prato, una sorta di fuoriclasse per tecnica ed esperienza. Sarà lui il nuovo capitano.
Il primo organico completo del Cosenza Football club è il seguente. Portiere: Florio, terzini: Martino, Angelo e Cesare Mancuso, mediani: Gagliardi III, Solbaro, Gagliardi I, Gagliardi II, ala destra: Toscano, centrali: Chenet e Nerone (soldato nel battaglione del XVI fanteria di stanza a Cosenza), centravanti: Politano, ala sinistra: Sconza. Altri titolari: Pietramala, Guadagnoli, De Stefano, Zicarelli, Mancini, Mario Cerzoso, Magnelli, Renzelli, Turati e Tucci.
I NOMIGNOLI DEL COSENZA FOOTBALL CLUB
Florio: “Ricotta”
Martino: “Pendolo”
Pietramala: “Gamba di legno”
Cesare Mancuso: “Ninnillo”
Gagliardi I: “Mustazzo”
Solbaro: “Asso di coppa”
Gagliardi II: “Oberto”
Toscano: “Crozza di morte”
Politano: “Guvitino”
Chenet: “Pess”
Sconza: “l’Avvocato”
FORTITUDO E COSENZA FOOTBALL CLUB NELLA RAPPRESENTATIVA CALABRESE
Il sei marzo 1927 si svolge la prima riunione calcistica di selezione per la formazione della squadra rappresentativa regionale.
Per il Cosenza Football club vengono convocati Florio, Martino, Mancuso I, Pietramala, Gagliardi I, II, e III, Solbaro, Toscano, Nerone, Politano, Chenet e Sconza.
Per la Fortitudo, che svolge ormai una attività calcistica limitata, De Cicco, De Luca, Bruni e Fazzari.
Il 6 febbraio 1928, per incarico ricevuto dal professore Cesare Molinari, presidente dell’ente sportivo provinciale fascista, Antonio Zupi procede alla costituzione del Dopolavoro sportivo Cosenza.
Direttore sportivo è Italo Nunziata, allenatore Oreste Calvelli, colore sociale azzurro. L’ossatura della squadra è quella del Cosenza Football club con l’aggiunta dell’ala destra Fresia, dell’ala sinistra Riga e del centravanti Giuseppe Pellicori, una vera e propria sorpresa, l’uomo nuovo del calcio cosentino.