8 marzo, sciopero transfemminista: dibattito di “Non una di meno” a Lamezia

L’8 marzo, per il settimo anno consecutivo in tutto il mondo sarà sciopero femminista e transfemminista contro la violenza maschile sulle donne e ogni forma di violenza di genere.

COMUNICATO Non una di meno Lamezia Catanzaro

Oggi non possiamo non dedicare il nostro sciopero all’ennesima tragedia che ha colpito le persone migranti sulla costa di Cutro, poche sopravvissute, tante, troppe restituite dal mare senza vita. Siamo addolorate e sdegnate per questa guerra quotidiana.

La violenza di genere, la pandemia, la guerra, il disastro ecologico, l’inflazione: viviamo in un mondo di crisi continue che non sono emergenze ma segnali evidenti di un sistema che si sta sgretolando, un sistema ingiusto che ci costringe a vivere vite insostenibili e che vorrebbe chiuderci nell’isolamento e nell’impotenza.

Questa giornata è una tappa importante nella nostra lotta per costruire una forza comune contro la violenza patriarcale, la precarizzazione, l’austerità, i licenziamenti e la povertà che questi comportano. Contro femminicidi, stupri, molestie, sessismo e ogni forma di discriminazione, contro la violenza dei tribunali e delle narrazioni tossiche dei media, contro la legge 54/2006 sull’affidamento condiviso e per il finanziamento dei centri antiviolenza laici e femministi, per garantire che i percorsi di fuoriuscita dalla violenza rispettino le nostre scelte e la nostra autodeterminazione.

Lottiamo per un reddito di autodeterminazione che ci garantisca indipendenza economica e autonomia per sottrarci alla violenza, per un welfare pubblico e universale, per un salario minimo e la redistribuzione del carico di lavoro di cura per non essere schiave della famiglia che è il principale luogo di violenza e sfruttamento contro tutti i lavori sottopagati e precari che anche nella nostra regione in tantə sono costrettə ad accettare per sopravvivere.

Vogliamo una sanità pubblica accessibile e libera da stereotipi sessisti, transfobici, razzisti priva di discriminazioni nei confronti delle persone disabili, contro l’obiezione di coscienza e l’ingresso delle associazioni antiabortiste nei consultori, per un aborto libero, sicuro e gratuito.

Esigiamo una medicina femminista e transfemminista, che consideri e studi anche i corpi e le patologie delle donne e delle persone assegnate femmina alla nascita.

Per una scuola che sia davvero per tuttə, che tenga conto delle condizioni materiali e di esistenza delle persone che la vivono,che educhi alle differenze e combatta sessismo e discriminazioni. Contro la violenza di razzismo e confini, per la libera circolazione delle persone, contro il razzismo sistemico che attraversa ogni ambito delle nostre vite. Contro la violenza di tutte le guerre, fatte da ricchi e potenti e pagate dalle popolazioni civili, donne e bambinə prima di tutto.

Siamo per l’autodeterminazione dei popoli e la giustizia sociale, per un mondo senza confini, senza imperialismi e senza eserciti.

Contro un sistema predatorio e insostenibile che considera la terra e gli animali risorse infinitamente disponibili, per una transizione ecologica ed energetica equa.

Siamo a fianco delle donne curde, afghane e iraniane e alle donne che in tutto il mondo stanno lottando per una vita felice e libera dall’oppressione.

Chiediamo a tuttə di partecipare alla nostra iniziativa di Lamezia che si svolgerà l’8 marzo alle 17.30 al Chiostro di San Domenico con un dibattito pubblico su 194, consultori, assistenza pubblica e gratuita in gravidanza, al parto, durante il puerperio. All’iniziativa partecipano operatrici sanitarie, associazioni, studenti si terrà inoltre una performance con Diana Mantovani, Marianna Leone e studenti lametini.