La giornata di oggi è molto importante per le dinamiche legate a Viale Parco e all’ignobile manfrina dello squallido cazzaro – ancora per poco sindaco di Cosenza -, che non solo si ostina a non recepire la sentenza del Tar per riaprire il viale ma fa addirittura continuare i tragicomici lavori del suo personalissimo parco di merda (scusate il francesismo).
La Regione Calabria intende rivalutare la Progettazione esecutiva e Realizzazione del “Sistema di collegamento metropolitano tra Cosenza-Rende e Università della Calabria” secondo quanto riportato nella nota del Dirigente Generale – Ingegnere Domenico Pallaria – datata 08/02/2019 – inviata alla CMC appaltatrice dei lavori di che trattasi ed al Comune di Cosenza – II° Dipartimento Tecnico – Dirigente del Settore 7° Infrastrutture e Mobilità Ing. Francesco Converso.
Nella sostanza, l’ingegnere Pallaria – nella sua indicata qualità – chiede alla Ditta esecutrice, attraverso i propri progettisti, di valutare e proporre idonee soluzioni progettuali, al fine di limitare gli impatti sull’attività della stazione di servizio nella titolarità della ricorrente (Milena Gabriele).
A tal fine, lo stesso ingegnere Pallaria “ritiene necessario un confronto tecnico affinché l’Amministrazione regionale e il Comune di Cosenza si determinino in ordine agli adeguamenti progettuali da apportare al progetto esecutivo in esecuzione, tanto relativamente alla fase di realizzazione, quanto al dettato nella parte motiva della prefata ordinanza” del TAR Calabria.
Da ciò la comunicazione di un incontro per “giorno 15 febbraio (oggi, ndr) alle ore 11,30 presso gli Uffici del Dipartimento Lavori Pubblici – Cittadella Regionale – Loc. Germaneto – Catanzaro“.
Questo il contenuto della nota inviata per conoscenza all’avvocato Piero Funari che, unitamente all’avvocato Albino Domanico, ha sostenuto le ragioni di Milena Gabriele davanti ai Giudici amministrativi.
I due legali hanno preso atto e considerata favorevolmente l’iniziativa degli Organi regionali la cui disponibilità, e possibile acquiescenza al pronunciamento del Tar in favore delle istanze di Milena Gabriele, potrebbe porre fine ad una vicenda di chiara lettura e di evidenti conseguenze ove dovesse persistersi in atteggiamenti autoritari e di principio non finalizzati al rispetto delle più che legittime istanze di una corretta, coraggiosa e determinata imprenditrice.
Gli stessi legali auspicano, così, la possibile fine di una querelle che non darebbe certamente lustro a chi, comunque, ne sia la causa senza tener conto dei danni, disagi e conseguenti obblighi risarcitori.