Querelare humanum est (di Francesco Cirillo)

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Querelare humanum est

In aula per una querela di Pino Gentile ex assessore ai lavori pubblici in Calabria

di Francesco Cirillo

Querelare humanum est, perseverare autem diabolicum. Parafrasando l’errare humanum est… resta il diabolicum. Ed è proprio vero, sono diabolici questi politici. Trovano qualsiasi frasetta in un articolo, per portarti in un’aula di tribunale dove sanno di poter avere un giudice amico che possa condannarti. Non si prendono la briga di poter rispondere alle cose che si scrivono su un articolo, a partecipare ad un dibattito. No, chiamano subito un avvocato, che ti spinge in un’aula di tribunale, costringendoti a cacciare soldi, per la difesa, per le marche da bollo, per i viaggi da fare in piena solitudine.

Ieri è stato il turno di Pino Gentile, politico calabrese che tutti conoscono per le sue avventure politiche fatte nella Regione Calabria assieme al suo amico ex governatore della Calabria Scopelliti, oggi in galera. Ebbene, il suddetto politico si è sentito diffamato per un articolo da me fatto nel 2015 ed uscito sul giornale La Provincia, quando direttore era Gabriele Carchidi, anche lui querelato. Gabriele Carchidi è oggi nell’occhio del ciclone per le sue inchieste sul suo sito Iacchite’. Un sito “sequestrato” dalla procura di Salerno, per ordine dalla Procura di Cosenza, per le sue indagini sui giudici che giudicano i poveri, e non i massoni cosentini, i politici corrotti, le mafie dai colletti bianchi. E’ meglio “sequestrarlo” il sito che indagare su quanto vi è scritto. Inchieste documentali e non chiacchiere di carnevale.

Ma la giustizia in Calabria va così e noi, che facciamo questo mestiere di strada e non velinaro, dobbiamo farci i conti. La stampa nazionale ha badato bene a non parlare di questo grave attacco alla libertà di stampa. Certo è che se i siti li chiudono, Maduro, o Putin, o Kim Jung, la stampa nazionale italiana insorge subito ed invita e intervista il direttore perseguitato dal regime e subito dopo lo candida pure al premio Nobel o al Pulitzer. Ma Carchidi e il suo collaboratore Santagata, sono due non-giornalisti, sono spazzini o meglio operatori ecologici, spazzano le strade della Calabria, alla ricerca di monnezza politica che raccolgono diligentemente, mettendola nella pattumiera della storia calabrese. Alla sbarra quindi e nel silenzio di tutti.

Gentile si è sentito quindi diffamato da questo articolo che in effetti non diceva niente di pesante contro di lui e il suo governatore Scopelliti. Non si è parlato di mafia, né di latrocinio, né di altro. Si è scritto che i lavori di difesa dal mare, adottati in “Master plan” dalla Regione Calabria, per 400 milioni di euro erano solo ridicoli, che non avrebbero risolto niente e li si accusava di essere “comici”. Tutto qui. L’articolo era del 2015 , oggi siamo al 2019 e il mare continua a mangiarsi le nostre spiagge. Di quel “Master plan” non è rimasto niente. Le barriere che bisognava fare, con uno stralcio di 40 milioni di euro, sono rimaste sulla carta. Una giustizia vera, può occuparsi di questo ? In una Calabria come la nostra si può sprecare carta, tempo, danaro, per discutere in un’aula di giustizia se la parola comico sia offensiva o meno ?

Ieri comunque si è tenuta la prima udienza, in un’aula semivuota, senza la persona “offesa” Pino Gentile. La mia avvocatessa, Manuela Perna, ha depositato il famigerato Master plan e il giudice ha rinviato tutto al prossimo 10 giugno. In quella data dovrebbe esserci l’interrogatorio della persona “offesa”. Abbiamo tempo per prepararci. Sono preparato anch’io. Quando scrivo, mi ripeto sempre, chi me lo fa fare, ma sono ostinato, e sono come i Testimoni di Geova, prima o poi la fine del mondo arriverà. Non è questa la mia prima querela, legata ai miei scritti. La prima fu con il sindaco di Altomonte Costantino Belluscio. Si offese perché lo inserii in un gioco chiamato ‘Ndranghetopoli. Dissi che era massone legato alla P2. Ma il giudice mi assolse, dicendo che la vignetta non offende mai. Da quella prima querela ne arrivarono altre decine.

Il Presidente della società Galatica, che aveva gestito ben dieci miliardi di vecchie lire, mi querelò e venni condannato in primo grado, non potetti fare l’appello perché i tempi scaddero ed io mi trovavo in una sala operatoria a combattere con la morte; anche la Società Messina di Genova, proprietaria della Motonave Rosso mi querelò per il mio libro La notte di santa Lucia, ed anche in questo caso venni assolto, alla querela di questo libro si associò anche il Presidente della Somalia, signore della guerra, Al Mahdi. Cavolo pensai, in Somalia leggono i miei scritti. Ma poi la querela venne archiviata da un giudice di Roma.

Poi ebbi delle querele per la mia attività ambientalista locale. Una per il porto di Diamante fatta dal farmacista Santoro, poi ritirata, quella di Pulignano, il proprietario-gestore della discarica di Rossano (archiviato il procedimento), quella dell’ex assessore all’Ambiente della Regione Calabria, Stancato, arrestato per l’inchiesta sui rifiuti della Pertusola di Crotone (querela archiviata), quella di due ex sindaci per manifesti e articoli. Quella dell’ex sindaco Paolo De Luna con condanna a 4 mesi di detenzione e multa di 4000 euro, quella di Ernesto Magorno, ex sindaco di Diamante che venne in seguito ritirata. Insomma, alla fine devo dire che sono uno molto seguito e letto, e sicuramente qualcuno si sta preparando per la mia attività di direttore di questo mio nuovo giornale. Vedremo.