La Corte d’ Appello di Catanzaro II sezione Civile con sentenza n. 770 del 10 aprile 2019 (ieri) ha rigettato l’Appello proposto dal Comune di Cosenza e ha dato ragione a Equitalia in merito alla celeberrima vicenda dei debiti personali del sindaco Mario Occhiuto, in maniera particolare per una cartella di Equitalia di 1 milione 770 mila euro non pagata. In poche parole, la Corte d’Appello di Catanzaro ha stabilito che a pagare parte di quella cartella di Equitalia non pagata da Occhiuto dovrà essere il Comune di Cosenza e quindi i cosentini.
Per quattro anni l’amministrazione ha versato ingiustamente a Mario Occhiuto lo stipendio da sindaco di Cosenza (tecnicamente indennità di funzione) invece di accantonarlo in maniera tale da sanare i suoi debiti personali che ricadono sul Comune e quindi sui cosentini come “terzo pagatore”. Quasi due milioni di euro di tasse non pagate (cartella di Equitalia di 1 milione 770 mila euro): già il Tribunale di Cosenza (ed è quanto dire!) nel gennaio del 2018 aveva stabilito che la somma pignorabile corrispondeva a tutte le indennità percepite da Occhiuto negli ultimi quattro anni: 314 mila euro; 78 mila 713 euro all’anno e quindi ne va aggiunto un altro visto che dal giorno della prima sentenza è passato più di un anno e si raggiunge così la cifra di 432 mila euro!!!
Adesso arriva anche la conferma della Corte d’Appello di Catanzaro in attesa del giudizio definitivo della Cassazione, che comunque ben difficilmente potrà “graziare” il cazzaro. Cosa dirà adesso Occhiuto ai suoi fan sabato prossimo al Centroagroalimentare di Lamezia? Che c’è un “gombloddo” contro di lui?