dal profilo Fb di Alberto Laise
Salvini viene in Calabria e non visita la più grande città chiamata al voto ovvero Corigliano-Rossano. E niente…si capisce tutto solo così…
E’ interessante il dato politico, al netto di ogni giusta e condivisibile considerazione: si va in comuni dove non si vota, si va in posti dove gli uomini della Lega sono accusati, a volte condannati o rinviati a giudizio, per rapporti con le cosche, ma si evita il più grande comune chiamato alle urne. Comune che ha un’importanza strategica anche nei futuri equilibri amministrativi della più grande provincia calabrese e dove si è organizzato il fronte, di cui fa parte la Lega, anti Occhiuto. L’assenza di Salvini o vuole evidenziare una difficoltà della Lega locale a sostenere il candidato impostogli da Roma ovvero crede che sia opportuno prendere le distanze dal progetto e dal candidato stesso. Diranno che non è stato invitato probabilmente…ma è una cosa che, visto purtroppo l’appeal che Salvini ha oggi, non regge. Comunque, per una volta, grandi i catanzaresi
Le elezioni di Corigliano-Rossano sono diventate il luogo fisico e reale di scontro all’interno del centrodestra calabrese sulla candidatura di Mario Occhiuto. La Lega, che sta facendo di tutto per osteggiarla, sceglie di allearsi con il candidato locale della destra in funzione anti Occhiuto. Salvini, non venendo, in qualche modo si tira fuori dalla questione amministrativa. La politica si può leggere in decine di modi diversi: mi sembra che ignorare una città di 80mila abitanti che va al voto tra 15 giorni e che esprime 4 parlamentari di maggioranza sia abbastanza rilevante. Ed è vero che esiste un problema della nostra area intesa come Sibaritide: siamo divenuti, dacché eravamo una delle zone più ricche e produttive dell’intero meridione, terra periferica e dimenticata. La politica nazionale e quella regionale ci ha emarginato anche per l’incapacità dei nostri eletti di essere incisivi e autonomi rispetto alle decisioni della politica regionale. Simboli di quest’assenza sono la ferrovia e l’ospedale unico. E nemmeno la Lega, rappresentata in fondo dal gruppo di potere che fa capo a Scopelliti, è in quel crogiolo di potere ed interesse che ci opprime da 25 anni.