“Sognando l’Europa” con Dacrema: l’assenza di Occhiuto è un vuoto incolmabile

Mario Occhiuto inizia a perdere colpi e il suo presenzialismo inizia a risentirne. La stanchezza inizia a farsi sentire e le botte prese, in riferimento agli atti giudiziari che gli sono piovuti addosso e col pensiero a quelli che verranno, hanno lasciato il segno. Non ha voglia, Mario, di vedere o ascoltare gente. Nonostante la sua propensione all’apparire. Vuole restare solo con i suoi pensieri, alla disperata ricerca su come mettere una pezza ai tanti guai che lo assillano.

Sa bene Mario che da un momento all’altro potrebbe accadere l’irreparabile, ed è necessario farsi trovare pronti: soprattutto psicologicamente. È affranto Mario perché sente nell’aria il pericolo, ed ogni tentativo di fermarlo è risultato vano. Non ha più armi da contrapporre alle sue disgrazie, se non la rassegnazione. Accettare il proprio destino è l’unico pensiero che lo consola. Ed è in questo turbinio di pensieri che Mario si è chiuso, disertando tutto ciò che lo espone agli sguardi indiscreti della gente che ancora si chiede: come ha fatto questo a bruciare 28 milioni di euro? Ma chi ‘ssa cumpratu n’astronavi?
È talmente afflitto Mario al punto da disertare uno degli eventi culturali più attesi della città: la presentazione del libro, dove lui era invitato come relatore, del professor Pierangelo Dacrema dal titolo: “Sognando L’Europa”. Ad attenderlo c’era tanta gente che appreso della sua forzata assenza, non ha avuto remore a mostrare la propria delusione. Al suo posto una sciatta e malinconica Jolanda che tra le altre cose non aveva neanche letto il bellissimo libro del professore, presenza che più degli altri ha fatto rimpiangere l’assenza di Mario.Il pubblico, come potete vedere anche voi dalle foto, si è comunque consolato ascoltando attentamente e senza distrazioni l’intervento del professore Dacrema, che seppur per poco è riuscito a mitigare l’assenza di Mario. Una prima fila d’eccezione ad ascoltarlo che, come si capisce dalla foto, non si è persa una sola parola dell’evento. Peccato per Mario che non solo si è perso questo parterre d’eccezione, ma soprattutto perché, a differenza di Jolanda, era preparato sull’argomento: un bel nove sul registro non glielo avrebbe tolto nessuno.