Onore ai vinti.
Volutamente non facciamo le congratulazioni ai vincitori perché Mendicino è spaccata a metà e quando denunciavamo l’inciucio di Rino Canonaco (la terza gamba di Palermo), abbiamo constatato ieri che avevamo ragione. Sicuramente si dirà che “a ragiuni è di fissa” (la ragione è degli stolti), ma si dice pure che “ara squagliata da nivi si vidanu i strunzi” (intraducibile), e ieri, appunto, vedere brindare la first Lady Corvacchio Nero con Palermo ci ha fugato ogni dubbio.
Nonostante ciò quello che ci ha negato una vittoria storica sono più o meno 70 mendicinesi che invece di votare noi ha votato loro.
Il dato significativo (e storicamente rilevante) è che il centro storico, nonostante abbia un peso inferiore a tutte le altre zone di Mendicino, sancisce sempre la vittoria per l’uno o per l’altro schieramento. E suona strano constatare pure come determinate famiglie notoriamente “canne al vento dei ricchi” risiedano lì.
A noi resta l’amaro in bocca. Ma la consapevolezza di avere condotto una campagna elettorale all’insegna della trasparenza e della legalità contro determinati gruppi di potere che si riunivano alle due di notte e che invece di giorno andavano casa per casa a promettere. A loro va la vittoria, ma diverse cambiali da pagare. A noi il compito di un’opposizione seria e responsabile perché almeno siamo liberi e non abbiamo nessun conto in sospeso, perché il nostro 48% lo abbiamo conquistato con le idee e non con l’elemosina, sotto una pioggia battente, fermando le auto ai Pasquali, o salendovi a San Pietro, il giorno delle elezioni, contravvenendo ad ogni regola scritta. Anche in questo siamo diversi. Se abbiamo qualcosa da dirvi ve lo diciamo in faccia, non nascondendoci dietro un numero privato minacciando Simone e Barbara. Fatevi avanti. Noi ci siamo.
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