Europee 2019, Paola: la debacle e il silenzio assordante del Pd di Di Natale

Fonte: Paola Oggi

Il risultato delle Europee, storicamente, non è rappresentativo della situazione politica attuale ma certamente è un termometro da analizzare.

Il dato più eclatante è il silenzio nel quale si è svolta la campagna elettorale a Paola. La richiesta dei voti è avvenuta quasi di nascosto, forse per evitare esposizioni sconvenienti. Nessun comizio e pochi manifesti. Il risultato è una bassa affluenza alle urne, 37% contro il 56% nazionale e il 44% regionale, segnale che la politica a Paola sta, evidentemente, facendo una pausa di riflessione.

La politica a Paola si sveglia solo per le amministrative, quando pesano le poltrone. La bassa affluenza alle urne di questa tornata lo conferma.

E’ certamente stata una debacle per il PD, solo terzo partito con un distacco di ben 6,5 punti percentuali dal Movimento 5 Stelle. Lo scalpore è ancora più accentuato dal fatto che il PD governa la città dalla presidenza del consiglio comunale con consiglieri e assessori. La considerazione, obbligatoria, da fare, è che l’amministrazione di centro sinistra poco ha fatto per sostenere Graziano Di Natale, sempre più solitario nella sua “ascesa” nel partito di Zingaretti e poco considerato da chi lo sostiene “timidamente” e senza esporsi.

A questo si aggiunga che Di Natale non è il solo a portare voti al PD a Paola perché è noto che anche Falbo sia schierato nello stesso partito sebbene in correnti diverse.
Quindi se andiamo a vedere i risultati delle ultime elezioni a Paola non possiamo non osservare una flessione del partito nonostante l’iniezione di voti provenienti da altre correnti e, addirittura, pare, da persone vicine al Sindaco.
Tutti insieme, insomma, fanno a malapena 1000 voti.
Senza tacere delle amministrative. In tutti i Comuni in cui Di Natale ha partecipato attivamente a sostegno di un candidato, Morano (13,34%), S. Domenica Talao (13,16), Verbicaro (7,07), Tarsia (11,94), il PD è praticamente sprofondato, almeno alle Europee.